Un concept album dal sound puro, vivido ed agilmente travolgente, come le onde del mare e le sensazioni salmastre dei naviganti.

 Ci si trova davanti allora ad un'opera originale, importante, ispirata, ambiziosa; è la simbiosi dell'inviolabilità e dell'evoluzione.

L'album 'The Sea And The Bells' dei Rachel's combina improvvisazioni post-rock con arrangiamenti orchestrali classici in un concept album evocativo e originale. Le atmosfere evocano il mare e le sue suggestioni, con momenti di forte intensità emotiva e perfezione formale. L'opera è un esempio di 'rock da camera', con la partecipazione di numerosi musicisti e una continua sperimentazione. Un disco che invita all'ascolto e alla contemplazione profonda. Scopri l'emozione unica di 'The Sea And The Bells', ascolta ora!

 Max Pezzali lo consideravi un genio si proprio con la G maiuscola.

 Ricordi però non abbiamo nessun rimpianto! certo ora me sento altra robba però ricordo co piacere quei tempi anche con po de malinconia.

La recensione riflette con nostalgia sull'album 'Gli Anni' degli 883, simbolo di un'epoca spensierata fatta di gite scolastiche, amicizie e piccoli atti di ribellione. Pur avendo cambiato gusti, l'autore conserva un affetto sincero per il disco, che evoca forti ricordi adolescenziali. Un tributo a momenti preziosi e a un passato musicale che ha segnato una generazione. Riscopri con noi la magia degli anni d'oro degli 883!

 Il primo brano "Lonely woman" è forse la miglior versione che ci sia in giro su disco.

 "Rejoicing" è musica di venticinque anni fa, musica dei prossimi venticinque anni. Nessun compromesso.

L'album Rejoicing di Pat Metheny, registrato con Billy Higgins e Charlie Haden, si distingue per una forte integrità jazzistica e un approccio innovativo nel trio acustico. Il disco esplora la tradizione jazz con profondità, incorporando influenze di Ornette Coleman e sperimentazioni timbriche coraggiose. Brani come "Lonely Woman" si rivelano autentici capolavori emozionali e tecnici. Pur con qualche episodio più astratto, l'album rappresenta una pietra miliare nella carriera di Metheny e nella storia del jazz. Ascolta ora Rejoicing e scopri un tripudio di jazz e sperimentazione.

 Questo album americano fino al midollo trasuda in ogni passaggio un'intensa "voglia di vivere".

 Egli è rinato, eccome se è rinato, con un orgoglio e una passione che si sentono in ogni nota.

La recensione celebra The Boxing Mirror di Alejandro Escovedo come un'opera intensa e autentica che nasce da profonde vicende personali dell'artista. L'album, prodotto da John Cale, miscela rock, folk e influenze alternative, esprimendo la voglia di vivere e la lotta con il dolore. Escovedo emerge come un cantautore americano unico, capace di trasmettere emozioni forti e sincere. La critica evidenzia il valore artistico indipendentemente dal contesto biografico, valorizzando la musica come arte vera. Ascolta The Boxing Mirror e vivi l'intensità della musica di Alejandro Escovedo!

 "L'Apocalisse, e con essa la fine del mondo, erano vicine; parola di Jaz Coleman, uno sciamano contemporaneo costretto a vivere in un'epoca non sua."

 "Al termine di 'Revelations' si è storditi, se non proprio sconvolti, come se davvero si avesse assistito all'Apocalisse."

La recensione analizza 'Revelations', album cupo e complesso dei Killing Joke del 1982, concepito in Islanda da Jaz Coleman. L'opera è caratterizzata da sonorità tribali e distorte, liriche apocalittiche e un'impostazione che rifiuta compromessi. I brani creano un'atmosfera sonora potente e disturbante, in grado di evocare immagini di distruzione e rinascita. L'album si presenta come un monito morale oltre che musicale, segnando una pietra miliare nella carriera della band. Ascolta 'Revelations' per immergerti in un viaggio apocalittico senza compromessi.

 I due maestri di musica classica riescono a dribblare la purezza d'intenti, resuscitando i brani dei Doors in un contesto inaspettato.

 Sembra quasi che lo spirito sciamanico di Morrison si sia impossessato dell'intero corpo orchestrale, riproponendo lo stesso mood inquieto e selvaggio.

Il duo Coleman e Kennedy reinventano i classici dei Doors in un'intensa opera orchestrale che trascende il rock e sfida i pregiudizi. Un lavoro originale, carico di atmosfere epiche e divinatorie, eseguito dall'Orchestra Sinfonica di Praga. Sebbene la voce di Morrison sia assente, la musica mantiene intatto il suo spirito inquieto e selvaggio. Un progetto sorprendente e da ascoltare senza preconcetti, anticipato da una possibile tournée con i superstiti della band. Scopri l'emozione dei Doors come non li hai mai ascoltati!

 "Le composizioni crescono in modo delicato e insolito, ricordano la luce del sole filtrata attraverso tende di seta."

 "So che i miei sogni sono solo due accordi" (Neurovegetale)

Paolo Cattaneo ritorna con 'L'Equilibrio Non Basta', un album che unisce delicati inserti di fiati, jazz, elettronica ambientale e minimalismo vocale. Le sue composizioni sorprendono per originalità e delicatezza, creando atmosfere intime e suggestive. La collaborazione con lo scrittore Giovanni Peli arricchisce le liriche, mentre l'apporto di Michele Gazich al violino aggiunge ulteriori sfumature sonore. Un disco ideale per ascolti profondi e autunnali. Ascolta ora 'L'Equilibrio Non Basta' e scopri un cantautorato unico e avvolgente.

 Un gruppo che ha trovato la sua consacrazione, in contemporanea con la sua relegazione, nelle colonne sonore.

 Non averlo sarebbe, per rimanere in tema, un vero e proprio delitto.

La recensione celebra il lavoro dei Goblin nella colonna sonora di Profondo Rosso, definendolo un capolavoro di atmosfere inquietanti e composizioni originali. Viene esaltata l’abilità della band nel fondere progressive, jazz e suoni elettronici, perfettamente integrati con l’atmosfera del film di Dario Argento. L'autore esprime un forte coinvolgimento emotivo, sottolineando la potenza e la durata nel tempo delle tracce contenute nei cinque CD. Ascolta ora il capolavoro dei Goblin, la colonna sonora imperdibile di Profondo Rosso!

 È come vivere in questo mondo futuristico, e si ha come la sensazione di non riuscire a uscirne.

 Ogni scritta che vedi, anche le più insignificanti, ti fa inventare un avvenimento della storia che non c’entra niente o che non si è ancora presentato.

La recensione si concentra sull'analisi approfondita della copertina di 'Somewhere In Time' degli Iron Maiden, realizzata da Derek Riggs. Vengono messi in luce i numerosi dettagli e simboli che richiamano la storia e le canzoni della band, invitando l'osservatore a immergersi nel mondo futuristico e complesso dell'album. L'autore esprime ammirazione per la ricchezza dell'immagine, incoraggiando anche i fan a scoprire ulteriori particolari. Esplora con attenzione la copertina e scopri tutti i segreti nascosti dagli Iron Maiden!

 "Già dal brano di apertura 'Requiem' si ha la sensazione di percorrere spazi cosmici o di volare al tramonto sopra lande desolate di mondi sconosciuti."

 "Kluster Cold firma qui il suo capitolo più riuscito, a tratti ripetitivo e forse penalizzato dall'assenza di un cantato."

L'album 'The First Halogenous Lights' di Kluster Cold, progetto di Carlo Ponte, presenta un synthpop nostalgico e ben curato, con atmosfere dark e influenze vintage. Nonostante una distribuzione limitata, l'opera si distingue per la sua immediatezza e profondità emotiva, evocando mondi cosmici e malinconici. I brani variano tra danze elettroniche e sperimentazioni ritmiche originali, con arrangiamenti solidi e collaborazioni notevoli. Un lavoro significativo nel panorama synthpop nostrano, seppur non privo di qualche ripetitività. Scopri l'atmosfera unica di Kluster Cold, un viaggio tra synthpop e ambient vintage.

 Conte inizia la strofa con una voce da ubriaco che ce lo fa amare oltre ogni limite del consentito.

 Questa canzone che oggi li vede lì entrambi quasi a servirla. Quasi sia lei, oggi, a fare un piacere a loro.

La recensione celebra 'Bartali', brano del 2006 interpretato da Enzo Jannacci e Paolo Conte, evidenziandone la genuinità e la spontaneità. La collaborazione tra i due artisti, ultrasettantenni, regala un’interpretazione nostalgica e intensa, tra imperfezioni volute e momenti di pura emozione. Il testo e la musica riflettono un omaggio sincero a un tempo passato, con ironia e profondità. Ascolta ora 'Bartali' e immergiti nell’arte di Jannacci e Conte!

 Dudek! è un viaggio iniziatico tra inferi e paradiso che altro non è che l'intero album.

 La chitarra di Terragnoli si aggira come un vecchio rigattiere avido di tesori nelle discariche e nelle soffitte.

La recensione celebra Dudek!, il primo album del gruppo Mickey Finn, sottolineando la ricchezza e la qualità della scena musicale italiana indipendente. L'album, caratterizzato da improvvisazioni jazz e atmosfere lisergiche, si distingue per il suo approccio sperimentale e la forte personalità sonora. La formazione e la produzione sono apprezzate per la capacità di evocare mondi sonori complessi, unendo riferimenti storici a un'estetica contemporanea. Un invito a scoprire una musica che sfida le categorie e premia l'ascolto attento. Ascolta Dudek! di Mickey Finn e lasciati trasportare dalle sue atmosfere uniche.

 Oggi Vinicio Capossela è uno dei migliori artisti italiani ad avere ancora mani di piuma e voce di sale.

 Questo pregevole lavoro, che pur non consiglio, dimostra come si possa giungere a un egregio risultato di nobiltà artigiana, forse artistica.

La recensione analizza il primo album di Vinicio Capossela, "Camera a Sud", evidenziando un cantautorato italiano tradizionale, ancora in fase di definizione. Con arrangiamenti curati e tematiche di vita precaria e post-modernità liquida, il disco mostra un talento promettente ma non ancora pienamente affinato. L'autore riflette sul confine sottile tra arte e artigianato nell'opera di Capossela, con un giudizio complessivamente equilibrato. Scopri il viaggio musicale di Vinicio Capossela in Camera a Sud.

 I Saint Etienne sono la faccia brillante e gioiosa del pop.

 "Good Humor" è uno di quei dischi che "fanno atmosfera": leggeri ma sofisticati, delicati e assieme mossi, un analcolico alla frutta.

Good Humor è il quinto album dei Saint Etienne, caratterizzato da un synth-pop elegante e solare. L'album fonde atmosfere lounge, sonorità anni '60 e una produzione ricca di dettagli strumentali. Sarah Cracknell, con la sua voce delicata, è il cuore pulsante del disco, che regala momenti di gioia e leggerezza senza rinunciare a sofisticatezza e creatività. Scopri l'eleganza raffinata del synth-pop con Good Humor dei Saint Etienne.

 Un capolavoro eccessivamente sregolato ed inquietante ma morbosamente affascinante ed attraente.

 Julian Cope è un mistico profeta oscuro, folle narratore popolare e portavoce dogmatico dei suoi più grandi maestri, i The Doors.

La recensione descrive 'Peggy Suicide' di Julian Cope come un doppio album psichedelico, complesso e affascinante. L'artista emerge come un visionario provocatore, capace di mescolare soul, funk, rhythm and blues e rock elettronico. L'album è un viaggio intenso che affronta temi sociali profondi con grande personalità e una produzione orchestrale impeccabile. Una proposta musicale sfidante ma irresistibile per gli amanti di sonorità alternative. Ascolta Peggy Suicide e lasciati trasportare dal genio visionario di Julian Cope!

 "Lydia Lunch definì 'eternal soundcheck' la proposta degli Starfuckers: mi sento di quotarla, senza riserve."

 "Musica che rasenta il silenzio, che non ha una meta, un perché: uno schiaffo al concetto di musica come 'insieme organizzato di suoni'."

La recensione analizza dettagliatamente il terzo album degli Starfuckers, Sinistri (1994), esaltandone l'approccio sperimentale che rompe con le convenzioni del rock tradizionale. L'opera viene associata al movimento avant-rock italiano insieme a Massimo Volume, evidenziando l'uso innovativo di elettronica, campionamenti e strutture sonore disgregate. Il disco viene definito un capolavoro di avanguardia, con riferimenti a influenze come John Cage e Lydia Lunch. Tra i brani più significativi spicca "Infinito" per la sua atmosfera e composizione. Ascolta Sinistri e immergiti nell'avanguardia del rock italiano!

 Le turbe sono anzi le più pure e profonde di sempre, già (in)calzanti e (in)capaci di prendere una posizione definitiva.

 Marshall ha portato il dolore in musica. Lontana dagli eccessi come dall’idea di icona irraggiungibile, possiamo dire finalmente di trovarci di fronte a una donna come tante.

L'album di Cat Power esplora fragilità e tormenti emotivi attraverso un mix di folk, punk e blues. Nonostante una produzione grezza e spesso spartana, Chan Marshall trasmette con sincerità il dolore e le sue paure. Alcuni brani spiccano per intensità mentre altri risultano più confusionari, ma l'album resta un ritratto sincero di una donna comune alle prese con le proprie ombre interiori. Scopri l'intensità emotiva di Cat Power in questo album unico e tormentato.

 Un pezzo che, di per sé, vale l'acquisto dell'album intero.

 Una musica misteriosa, gelida, visionaria, sensuale e dal forte potere suggestionante.

Il secondo volume di 'Musick To Play In The Dark' riprende le atmosfere tra musica ambient e minimalismo elettronico, con un maggiore focus sulla melodia. Le voci di John Balance e Rose McDowall aggiungono profondità e suggestione a pezzi che alternano elementi sonori sperimentali e strutture canore. Pur considerato leggermente inferiore al primo, l'album offre un'esperienza onirica intensa e riflessiva, culminando nella splendida 'Batwings (A Limnal Hymn)'. Consigliato agli amanti della musica sperimentale e atmosferica. Scopri l'universo oscuro e affascinante di Coil con questo album imperdibile.

 Un viaggio onirico, chiaroscurale, apparentemente dominato dalla quiete ma che porta in sé una "lucida follia".

 L’effetto è quello di sprofondare ed assopirsi, cullati, nelle braccia del proprio carnefice.

La recensione esalta 'Musick To Play In The Dark Vol. 1' dei Coil come un album unico che reinterpreta il dark-industrial attraverso un approccio più strumentale e atmosferico. Bilanciando inquietudine e fascinazione, l'opera si distingue per sonorità rarefatte e un tema ricorrente, la luna, che conferisce malinconia e mistero. Il lavoro si mostra un viaggio ipnotico e personale, con brani profondi e originali che sfuggono a classiche etichette musicali. Ascolta ora questo capolavoro oscuro e lasciati trasportare dalla sua ipnosi sonora.

 "Fragile Unconventional Trip-Hop" che è stretta ma va già meglio rispetto ad altre...

 A un certo punto Louise canta: "tutto quello che tocco è oro", non so se altrettanto si può dire di quest’album che comunque rischia di scontentare molti, ma certo le emozioni ci sono eccome…

La recensione esplora il debutto omonimo del duo Lamb, un album del 1996 firmato da Andy Barlow e Louise Rhodes. Pur inizialmente sottovalutato, il disco emerge come una gemma nella scena trip-hop, grazie all'equilibrio tra ritmi elettronici controllati e una voce folk delicata. Le canzoni mescolano malinconia e sperimentazione minimamente invasiva, creando un'atmosfera unica e coinvolgente. Questo lavoro rappresenta una pietra miliare innovativa, ancora da riscoprire. Ascolta il debutto di Lamb e lasciati trasportare dalla loro innovativa fusione sonora.