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 Alla fine ne sono uscito esausto e consumato.

 Forse era quella la sensazione con cui uno si doveva uscire dal cinema? Con le palle frantumate come se fosse scoppiata una bomba H nelle mutande?

La recensione di Oppenheimer di Christopher Nolan evidenzia una realizzazione tecnica di alto livello, con attori bravi e dialoghi profondi. Tuttavia, la musica troppo ossessiva e la durata eccessiva rendono la visione impegnativa e stancante, lasciando una sensazione di esaurimento. Il voto finale è positivo, ma con riserva. Scopri se Oppenheimer è il film giusto per te leggendo la recensione completa!

 Vi giuro: la nebbia. Ma mi nun ve dico la soddisfasion che m’ha ciapà so quand che g’ho veduu la scighera, mi son sentita a casa!

 Che le miga un capolavur eh! Intendiamoci.

La recensione analizza 'Gorilla nella nebbia' con un tono ironico e autentico, mettendo in luce l'esperienza di Sigourney Weaver nel cuore dell'Africa e il rapporto intenso con i gorilla. Tra nostalgia, colpi di scena e riflessioni critiche, il film viene descritto come coinvolgente ma non un capolavoro assoluto. La recensione si distingue per l'uso di un linguaggio colloquiale e milanese, rendendo il testo originale e divertente. Scopri il viaggio emozionante di Gorilla nella nebbia con la nostra recensione ironica!

 I russi e i cinesi non ci capiscono un cazzo e vogliono bombardare le navi con i missili nucleari.

 Un film inutile se non nocivo. Una boiata.

La recensione evidenzia come Arrival, pur avendo un tema interessante come la comunicazione aliena e il paradosso temporale, risulti lento, prevedibile e con buchi di sceneggiatura. L'interpretazione di Amy Adams non basta a salvare un film che viene definito noioso e inutilmente patinato. Il commento si estende anche a un giudizio critico sul remake e la perdita di originalità nel cinema contemporaneo. Nel complesso, un film poco riuscito e deludente. Scopri perché Arrival non convince tra paradossi e tensioni politiche.

 Gli italiani ridens, nascosti dal buio delle sale cinematografiche... non capisce di essere se stessa la protagonista che fa ridere.

 «Quo vado?» è un film comicamente triste.

La recensione analizza il film "Quo Vado?" con Checco Zalone, evidenziando la commistione tra comicità e satira sociale sulla tematica del posto fisso in Italia. L'autore mette in discussione il successo del film e la superficialità del pubblico che ride senza riflettere sul potere e la realtà lavorativa italiana. Il tono è critico ma non ostile, puntando a una riflessione più profonda oltre il facile divertimento. Scopri la satira dietro la comicità di Quo Vado? e approfondisci il dibattito sul posto fisso!

 Quo vado? è un film comicamente triste.

 Gli italiani ridens nelle sale sono i protagonisti che fanno ridere, inconsapevoli del Potere che li sfrutta.

La recensione di "Quo vado?" analizza la pellicola come una commedia che unisce umorismo e riflessione sul tema del posto fisso in Italia. Viene messo in luce il successo di Checco Zalone e la sua capacità di rappresentare un personaggio archetipico. L'autore critica l'approccio superficiale del pubblico e della critica, invitando a riflettere sulle contraddizioni sociali. Il finale è definito "comicamente triste", con un giudizio complessivamente equilibrato. Scopri una commedia italiana che fa ridere, ma invita anche a riflettere!

 La vera minaccia in realtà sarebbe stato quello zoticone di Jar Jar, che facendo finta di essere un demente avrebbe preso in giro tutti nascondendo la sua vera natura di malvagio adepto del Lato Oscuro della Forza.

 Jar Jar avrebbe preso in giro tutto il mondo e di conseguenza George Lucas avrebbe preso in giro tutto il mondo.

La recensione ripercorre il legame affettivo con Star Wars e si concentra sulla figura controversa di Jar Jar Binks, spesso criticato ma qui proposto come una potenziale minaccia nascosta. Attraverso un confronto con Yoda e alcune scene del film, l'autore suggerisce che Jar Jar sia un manipolatore malvagio, una teoria che rovescia la percezione comune. Nonostante la critica severa, il tono resta giocoso e ironico, concludendo sull’enigma irrisolto del personaggio. Scopri la verità nascosta su Jar Jar Binks e rivedi la saga con occhi nuovi!

 "Non gli era venuto in mente fino allora di pensare alla letteratura come al miglior giocattolo che si fosse inventato per burlarsi della gente."

 "Troppo cinema, cinema su carta, e non della miglior risma, no di certo. Un prontuario di personaggi fossilizzati, delle funzioni, degli stereotipi."

La recensione analizza Cent'anni di solitudine mettendo in luce la perizia tecnica dell'autore e la sua maestria nel manipolare la letteratura come 'giocattolo'. Pur riconoscendo il valore del romanzo nella letteratura spagnola, emerge una visione di un'opera troppo artificiosa, priva del 'sangue' emotivo desiderato, e caratterizzata da personaggi stereotipati. Nonostante ciò, il libro risulta comunque intrattenente e culturalmente imprescindibile. Scopri se Cent'anni di solitudine fa per te con la nostra recensione approfondita!

 Il racconto documentaristico si attiene strettamente ai fatti e le immagini... sono ancora crude nella loro spietatezza.

 Ora finalmente abbiamo un affresco definitivo che fornisce delle risposte ma, purtroppo, pone ancora delle domande.

The Great Martian War 1913-1917 è una web series prodotta da History Channel che racconta in stile mockumentary un'immaginaria guerra mondiale contro invasori marziani. Il racconto, accurato e asciutto, utilizza filmati d'epoca inediti e testimonianze che offrono una visione definitiva sul conflitto, pur lasciando aperti inquietanti interrogativi sul futuro dell'umanità. Un'alternativa originale alla narrazione storica tradizionale. Guarda The Great Martian War per una visione inedita della storia mondiale!

 Noia e inutilità di una lettura piatta e senza particolari guizzi di ingegno o riflessione.

 Un libro lungo e pedante, di cui si poteva francamente fare a meno.

La recensione evidenzia come Sottomissione di Michel Houellebecq abbia un ottimo spunto narrativo, ma sia una lettura noiosa e priva di profondità. L'autore critica l'eccessivo descrittivismo, la superficialità della trama e l'assenza di autentico coinvolgimento. Il romanzo immagina una Francia islamizzata nel 2022, ma non riesce ad appassionare o stimolare riflessioni profonde. Scopri perché Sottomissione non ha convinto la critica, leggi la recensione completa!

 L'Anticristo è ovunque. Il male e il caos sono opera del demonio che tende inevitabilmente a ingannare le persone.

 È un libro folle, a tratti assurdo, profetico e pessimista, indignato e nichilista da leggere in modalità 'alterata' perché due ubriachi non hanno problemi a capirsi.

La recensione esplora L'Anticristo di Joseph Roth, un breve ma intenso pamphlet scritto a Parigi negli anni '30. Roth denuncia il male incarnato dal nazismo, comunismo e decadenza politica e culturale. La recensione sottolinea lo stile ironico, acuto e malinconico dell'autore, descrivendo un testo profetico e nichilista da leggere con attenzione. L'opera emerge come un grido disperato contro il Male che pervade il mondo e l'animo umano. Scopri il potente messaggio di Joseph Roth leggendo L'Anticristo!

 Il bipede di sesso maschile è schiavo del sesso: siamo genuinamente molto più vicini ai nostri parenti di milionaria data rispetto alle donne.

 Questo frullato di luoghi comuni scritto in malo modo se letto al contrario... può essere un ottimo metodo per farci soffrire di meno.

La recensione analizza con ironia e sarcasmo 'Falli Soffrire' di Sherry Argov, un libro che invita gli uomini a sopportare i giochi di potere femminili nel corteggiamento. Pur criticandone lo stile semplicistico e gli stereotipi estrema mente polarizzati, l'autore ammette che il testo descrive accuratamente dinamiche spesso vissute dagli uomini. L'opera si presenta come un vademecum dal femminismo talebano, ma può paradossalmente aiutare gli uomini a capire e affrontare meglio le relazioni sentimentali. Scopri la lettura ironica che smaschera i giochi tra uomo e donna, leggi la recensione di Falli Soffrire!

 un prestigioso lungo e disarticolato videoclip con una fotografia eccellente

 in tutta questa cura del dettaglio... non spiegano poi le cadute di stile nel casting, nella colonna sonora, nella prolissità fine a sé stessa

La recensione analizza La grande bellezza di Paolo Sorrentino con uno sguardo critico e ironico, evidenziando una splendida fotografia e un montaggio stilisticamente marcato, ma evidenziando anche incoerenze nel casting e nella sceneggiatura. L'ambientazione romana appare sia affascinante che stereotipata, mentre le scelte musicali e certe pose intellettuali risultano talvolta forzate. Nel complesso, un'opera che divide e suscita riflessione ma che non convince del tutto. Scopri se La grande bellezza è un capolavoro o solo apparenza, leggi la recensione completa!

 "Il film è tanto curato stilisticamente quanto povero di sostanza."

 "Il film è sincero in almeno un aspetto: tratta del nulla con un linguaggio che gli si addice."

La recensione evidenzia una forte contrapposizione tra lo stile sontuoso del film e la povertà sostanziale dei contenuti. I personaggi sono giudicati monodimensionali e caricaturali, mentre la sceneggiatura appare verbosa e ripetitiva. Nonostante le critiche, il film mantiene una sua coerenza paradossale, essendo sinceramente vuoto e pretenzioso allo stesso tempo. Il confronto con Fellini sottolinea una minore onestà artistica da parte di Sorrentino. Scopri la recensione completa e forma la tua opinione su La Grande Bellezza di Sorrentino.

 L'ho letta una sola volta, distrattamente, mentre gustavo un fantastico chinotto.

 Meglio il chinotto. Decisamente.

La recensione esprime una visione fortemente critica sul libro di Piero Scaruffi, giudicato banale e non innovativo. L'autore confessa di averlo letto distrattamente e preferisce dedicarsi a momenti più piacevoli come gustare un chinotto. Propone un testo che non suscita abbastanza interesse da giustificare una rilettura approfondita. Scopri se questo libro fa per te leggendo la recensione completa!

 A venticinque anni è fermamente convinto che il suo gruppo sia il migliore.

 Ha realizzato il suo sogno; una cosa mica da poco visto che l’ambito musicale è uno dei più difficili da scalare.

L'autobiografia di Kekko Silvestre racconta la dura scalata al successo dei Modà con sincerità e senza filtri. Il libro mette in luce la testardaggine e l'orgoglio del frontman, il compromesso con l'industria musicale e l'importanza di aver firmato con Ultrasuoni, che ha garantito diffusione e successo. Uno sguardo personale e diretto sulla realtà del musicista, lontano dalla retorica classica. La recensione è equilibrata, apprezzando lo stile narrativo ma evidenziando anche la spavalderia e i modi a volte impulsivi dell'autore. Scopri il lato nascosto del successo di Modà leggendo questa autobiografia.

 ‘‘Quest'anno per salvare la Terra saranno nazi vostri!’’ Ecco la tagline epicamente trash.

 ‘‘Iron Sky è un piccolo cult, una visione caustica, cinica e spesso sagace di uno dei what if più assurdi e originali che mi sia mai capitato di sentire.’’

Iron Sky è un film satirico e demenziale di Timo Vuorensola che mescola fantascienza grottesca con parodie politiche e satira impietosa. Nonostante evidenti limiti tecnici e una sceneggiatura spesso approssimativa, il film risulta divertente e originale grazie a situazioni sopra le righe e personaggi memorabili. Ambientazioni improbabili, effetti speciali alterni e una narrazione fuori di testa sono compensati da trovate brillanti e un finale sorprendente e amaro. Un cult indipendente che intrattiene più del cinema mainstream tradizionale. Scopri l'assurda e irriverente avventura spaziale di Iron Sky, un cult imperdibile per amanti del cinema demenziale!

 Warrior è costruito su un ammasso di luoghi comuni trattati superficialmente.

 È uno dei film più sopravvalutati dell'anno.

Warrior, pur essendo superiore a film teen come Never Back Down per maggior profondità psicologica, risulta superficiale e pieno di luoghi comuni. La narrazione banale e la mancanza di realismo penalizzano il film, che si salva solo grazie alle scene di combattimento e alla performance di Nick Nolte. Considerato uno dei film più sopravvalutati del 2011, non regge il confronto con pellicole simili come Redbelt o The Fighter. Scopri perché Warrior non convince i critici esperti, leggi la recensione completa!

 "L'unica cosa peggiore di un film di Michael Bay è un film che tenta di assomigliare a un film di Michael Bay, e che fallisce pure nel compito."

 "Il film va avanti spremendo un po’ di quei 200 milioni di dollari in rendering a tutto schermo, con gli alieni che scagliano testicoli di metallo verso le zone abitate."

La recensione sferza senza mezzi termini 'Battleship' di Peter Berg, evidenziando una trama insensata, un cast deludente e battute da serie tv per bambini. Pur apprezzando gli effetti speciali e le scene d'azione, il film viene considerato un enorme passo falso hollywoodiano, destinato solo ai fan in cerca di distrazione superficiale. Evita questo flop e scopri recensioni di film davvero imperdibili!

 Don Verzè fu una singolare icona di sacerdote, calata nella realtà italiana dagli anni '70 alla morte.

 Il libro rappresenta una vicenda umana e religiosa che nessuno può ritenere irrilevante.

La recensione analizza il libro autobiografico 'Pelle per pelle' di Don Luigi Verzè, prelato veronese noto per aver fondato l'Ospedale San Raffaele a Milano. Viene evidenziata la complessità della sua figura, intrecciata con fede, innovazioni nel campo sanitario e rapporti con la politica e l'imprenditoria. Nonostante le controversie giudiziarie, il testo offre uno spaccato umano e religioso importante, invitando a una valutazione equilibrata del personaggio. Scopri la complessa vicenda di Don Luigi Verzè leggendo la recensione completa.

 Renzi è fresco autore di un manifesto programmatico che della sua vita ed esperienza si nutre.

 I profili oggettivi della vicenda-Renzi riguardano la sua capacità di mettersi in gioco, il coraggio e la franchezza con cui ha saputo criticare una leadership ormai ventennale.

La recensione analizza il libro 'Fuori!' di Matteo Renzi, evidenziando il suo ruolo come leader emergente e promotore di rinnovamento nel panorama politico italiano. Vengono discussi i temi chiave del suo programma e le critiche ricevute. Il testo sottolinea coraggio, franchezza e capacità di rappresentare una nuova generazione di politici. Renzi appare come figura chiave per un centro-sinistra volto a intercettare elettori moderati e giovanili. Scopri il pensiero di Matteo Renzi e il futuro della politica italiana.