Tutti crescono e tutti cambiano, se a 40 anni suonati finisce una storia d'amore e tu proprio non te l'aspettavi, proprio quando eri pronto a metter su famiglia, è comprensibile che dentro la tua testa si affollino pensieri, emozioni e parole di un certo calibro; è quello che è accaduto ad Anthony Kiedis.

E siccome dietro la sua figura di trasgressivo c'è anche una persona sensibile, credo sia ovvio che il suo stato interiore si sia riflesso nelle melodie del suo disco, senza abbandonare però i primitivi ritmi funkeggianti, vedi By the way; se quindi i Red Hot ci propongono sonorità romantiche e melanconiche quali Zhepyr Song e Dosed, abbiamo il dovere di comprendere i loro piccoli retroscena.

In sostanza l'album non è quello di Blood Sugar, ma è comunque pieno di nuove sperimentazioni sonore: una fra le tante è la canzone Cabron, sicuramente influenzata dai ritmi calyspo messicani.

Il solo fatto di essere riusciti a cambiare nettamente il loro stile, pur non cadendo miseramente nel commerciale, li rende ancora più grandi di quanto già siano.

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