Ron Gallo viene da Nashville, Tennessee. Ha un trascorso come frontman e vocalist dei Toy Soldiers, band di Philadephia attiva tra il 2007 e il 2014 e con questo disco uscito su New West Indipendent Music Publishing si propone come una delle grandi novità garage rock dell'anno 2017.

Per la verità 'Heavy Meta' (prodotto con la collaborazione di Joe Bisirri) non è la sua prima pubblicazione da quando nel 2014 si è conclusa l'esperienza dei Toy Soldiers, ma effettivamente questo è il suo primo disco che abbia ottenuto una certa attenzione e che francamente alla luce della potenza di questo dischetto appare più che giustificata.

Naturalmente se vi aspettate di trovarvi al cospetto di qualche cosa di particolarmente originale, vi suggerisco immediatamente di lasciare perdere, così come non vale la pena di perdere dei minuti preziosi ad ascoltare questo dischetto se ritenete che gente come Ty Segall oppure Mikal Cronin siano semplicemente dei gran cazzoni. Perché Ron Gallo è effettivamente un altro dei figli della tradizione del garage rock della sua generazione, quella lì che oggi viene sempre di più definita dai media come 'la generazione dei Millenials' oppure 'Generazione Y'. Una generazione che forse ha avuto storicamente meno punti di riferimento rispetto a quella precedente e di cui appare più a mio parere in alcune manifestazioni più libera e 'ribelle' proprio a causa di quella mancata rigidità che determinati schemi e linee di pensiero avevano trasmesso ai loro predecessori.

Questa è tuttavia forse materia più da sociologi che da appassionati di musica e nel caso di specie vale allora maggiormente la pena di concentrarsi sui contenuti della musica di questo ragazzo dalla faccia pulita e la folta capigliatura riccia e che se vestisse in una maniera più aggressiva, potrebbe allora forse sembrare uscire fuori direttamente dagli anni settanta.

Ma Ron Gallo è un ragazzo della sua generazione e per quanto devoto ai miti del rock and roll anni settanta, non ha nessuna pretesa di divismo, consapevole del resto che determinati meccanismi che funzionavano per la musica rock in quegli anni e che hanno fatto di personaggi come Mick Jagger oppure Lou Reed delle vere icone, sono lontani da ogni logica nella società contemporanea in cui anche chi riesce a imporsi in qualche maniera alle attenzioni dei media, ha gloria breve (ma questa il cosiddetto 'Club 27' non c'entra - quasi - mai) e un successo effimero.

La sensazione ascoltando questo disco è che invece agisca mosso solo dall'istinto, una specie di comportamento ferale e come del resto può e dovrebbe essere quello di ogni ragazzo e di qualsiasi generazione. È proprio questa caratteristica che del resto lo avvicina a due personaggi come Mikal Cronin e soprattutto Ty Segall da cui si distingue nel suono per avere una attitudine meno psych e più tipicamente rock and roll ma con cui condivide una certa sfacciataggine e ironia tipica.

Paragonato anche a Jack White per alcuni chitarrismi, in verità ascoltando il disco viene immediatamente da fare un confronto proprio con i richiamati Lou Reed e soprattutto Mick Jagger e i Rolling Stones in generale, questo sia in alcune performances vocali che nell'uso di determinati riff di chitarra ('Black Market Eyes', 'Can't Stand You', 'Don't Mind The Lion'...). Qua e là si diverte a evocare alcuni fantasmi come quello di Jim Morrison oppure a echeggiare Rod Stewart come in 'Started A War' e omaggiare i soliti Iggy & The Stooges ('Why Do You Have Kids?') e il punk del 1977 ('Please Yourself').

Quello che colpisce più di tutto sono comunque le sue capacità di urlatore ('Young Lady, You're Scaring', 'Poor Traits Of The Artist'...) e quella ironia quasi glamour che spicca in particolare in canzoni come 'Kill The Medicine Men' oppure in una canzone dissacrante come 'All The Punks Are Domesticated'.

Difficilmente un disco come questo appare destinato a passare alla storia, così come difficilmente lo stesso Ron Gallo potrà essere nel tempo considerato come Lou Reed oppure Mick Jagger, David Bowie oppure Pete Townshend. Il mondo della musica e tutti noi ci dimenticheremo presto di lui, ma intanto che ci passa davanti, ci accorgiamo di lui e questo disco di rock and roll glamour e stonato ce lo spariamo al massimo volume.

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