Sepultura è una delle più importanti band metal brasiliane. Attivi dal 1984, hanno attraversato ogni sottogenere dall’estremo thrash/death primitive e rabbioso, all’incrocio tribale, sperimentale e groove degli anni Novanta, affermandosi con album fondamentali come 'Arise', 'Chaos A.D.' e 'Roots'. Dopo l’uscita di Max e Igor Cavalera, la band ha continuato una carriera travagliata ma mai doma.

Formatisi a Belo Horizonte, i membri storici furono Max Cavalera (voce e chitarra), Igor Cavalera (batteria), Andreas Kisser (chitarra) e Paulo Jr. (basso). Con l’abbandono dei fratelli Cavalera, Derrick Green entrò come vocalist e, successivamente, anche la batteria passò a Jean Dolabella ed Eloy Casagrande.

Sepultura ha attraversato mille mutazioni, dalla grezza furia death/thrash degli esordi ai capolavori come 'Arise' e 'Chaos A.D.', fino al periodo tribale di 'Roots'. L'addio di Max (e poi Igor) Cavalera ha diviso i fan e rinnovato polemiche. Tra produzioni adorate e bocciature feroci, qui si spazia dal culto per la vecchia scuola fino alle maledizioni su ogni nuovo cantante. Ce n'è per metalheads nostalgici, amanti della sperimentazione e infami detrattori: su DeBaser la fiamma arde sempre, anche se Paulo Jr. non si sente quasi mai.

Per: Metallari nostalgici, fan di suoni estremi, cultori delle polemiche e chiunque abbia mai urlato 'Roots Bloody Roots' in un locale troppo piccolo.

 "Per me il periodo migliore del combo brasiliano qui si conclude."

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 "Su Debaser questi quattro disperati sono stati definiti, a ragione, 'una granata che ti esplode in faccia' o qualcosa del genere, e direi che a livello di concetto ci siamo."

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 "Il suono si incupisce, un’atmosfera onirica e ipnotica si impadronisce del disco, fino a quando uno scoppio in lontananza dà il via all’Inferno: è l’inizio di 'Arise', la title-track, forse la migliore song del disco."

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 "Album nel quale era rimasto ancora il solo povero Igor e il malcapitato Derrick Green. Si, malcapitato. Perché a lui l’arduo compito di sostituire il compianto Max."

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 "Un metal estremo in chiave 'brasiliana' come non si è mai visto e come probabilmente non si vedrà più."

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