La bellezza della musica dei Sigur Rós è impalpabile; il loro successo inspiegabile. Sì, perché, in un mondo di "Grandi Fratelli", di veline e letterine, di Marie De Filippi, di Gigi d'Alessi, Baglionate, Vibrazioni, finti alternativi, punkettari farlocchi e fenomeni mediatici da baraccone, i Sigur Rós sembrano davvero degli alieni, anzi sono degli alieni. Eppure il loro seducente impasto di suoni quasi classici, rock sognante, post-punk e shoegazing pop ha conquistato le classifiche di tutto il mondo e pure quelle del paese della pizza e della mafia entrando ben al 4° posto con questo delizioso 'classic' album dal titolo "Takk..." ("Grazie" in islandese). In più inventandosi pure una lingua, l'hopelandish, che non esiste per dare un cantato ai loro meravigliosi brani, tutti senza ombra di dubbio già assurti a veri "classici".
Potremmo dire che la band islandese ha praticamente elevato il rock a musica classica, come se Stravinsky si fosse cimentato al suo tempo nella psichedelia.
Per questo sono una rivoluzione, per questo i maggiori artisti mondiali (Thom Yorke su tutti) li hanno eletti a loro beniamini ispiratori; è così e non c'è Santo che tenga. E poi quel loro look inesistente, quattro ragazzi biondi dalla carnagione rossiccia che sembrano usciti da un telefilm degli anni '70 tipo "Emil", girato in mezzo a lande solitarie della Scandinavia. Chi mai potrebbe pensarli come rockstar??
Eppure lo sono, pur al di sopra di tutti gli altri, con una concezione della musica così elevata che supera sé stessi. Basta solo ascoltarli e ci si ritrova calati in un mondo diverso, surreale, lontano miliardi di miglia da quello in cui siamo costretti a trascorrere la nostra breve vita. La musica dei Sigur Rós è infinita, è un continuum di melodia cristallina evanescente e impalpabile, così come in questo loro nuovo splendido capolavoro, che suggella l'arte del rock nel grande olimpo della musica classica.
Brani stupendi, qualche lieve concessione al pop più convenzionale (Hoppìpolla e Gong), ma ancora una volta una totale emanazione di genio e sperimentalismo senza confini. Avere un disco dei Sigur Rós nella propria discografia, può essere un'esperienza meravigliosamente psichedelica, ma rigenerante e sana. Droga per le orecchie, per la mente, per il cuore. Semplicemente: la miglior band del pianeta!!!
Elenco tracce testi e samples
02 Glósóli (06:15)
Nú vaknar þú
Allt virðist vera breytt
Eg gægist út
En er svo ekki neitt
Ur-skóna finn svo
A náttfötum hún
I draumi fann svo
Eg hékk á koðnun?
Með sólinni er hún
Og er hún, inni hér
En hvar ert þú....
Legg upp í göngu
Og tölti götuna
Sé ekk(ert) út
Og nota stjörnurnar
Sit(ur) endalaust hún
Og klifrar svo út.
Glósóli-leg hún
Komdu út
Mig vaknar draum-haf
Mitt hjartað, slá
Ufið hár.
Sturlun við fjar-óð
Sem skyldu-skrá.
Og hér ert þú...
Fannst mér.....
Og hér ert þú
Glósóli.....
Og hér ert þú
Glósóli.....
Og hér ert þú
Glósóli.....
Og hér ert þú
03 Hoppípolla (04:28)
Brosandi
Hendumst í hringi
Höldumst í hendur
Allur heimurinn óskýr
Nema þú stendur
Rennblautur
Allur rennvotur
Engin gúmmístígvél
Hlaupandi inn í okkur
Vill springa út úr skel
Vindurinn
Og útilykt af hárinu þínu
Eg lamdi eins fast og ég get
Með nefinu mínu
Hoppípolla
I engum stígvélum
Allur rennvotur (rennblautur)
I engum stígvélum
Og ég fæ blóðnasir
En ég stend alltaf upp
(Hopelandic)
Og ég fæ blóðnasir
Og ég stend alltaf upp
(Hopelandic)
11 Heysátan (04:09)
Heysátan
Höfðum þau hallí ró
En ég sló
Eg sló tún
Eg hef slegið fjandans nóg
En ég sló
Heysátan
Þá fer að fjúka út
Ut í mó.. (ég dró)
Heyvagn á massey ferguson
Því hann gaf undan
Og mér fótur rann... Andskotann
Eg varð undan
Og nú hvíli hér
Með beyglað der
Og sáttur halla nú höfði hér
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Altre recensioni
Di Totisque
"Le emozioni sono paragonabili a quelle di una goccia di rugiada pronta a cadere da un petalo di giglio: semplici, purissime."
"Takk... trasmette luce, ombre, malinconia, felicità. Quando finisci di ascoltarlo, lo rimetti per ricominciare la fiaba."
Di Giordyboy
E’ un disco senza via di scampo, che ti corre dietro e prima o poi ti prende, non esiste l’illusione di farcela, di scappare.
Da quando sono tornato ho il cuore a pezzi e l’anima che sanguina... ma mi sembra di essere felice.
Di Morizot1
I Sigur Rós hanno studiato, migliorando la tecnica. Perdendo un po' della loro naturalezza e spontaneità.
Malgrado tutto, non nostalgia, perché dal vivo sprigionano una forza vitale di un'energia incontenibile.
Di just_a_dream
I ghiacci del nord si sono sciolti sotto un nuovo sole.
Un capolavoro emozionale, un’opera unica.
Di The Punisher
Qui tutto è già stato detto (e li ringraziamo enormemente per questo) ma dov'è la novità?
Meno genio e più artigianalità: darei un 4 a quello che rappresentano, ma un 2 al valore intrinseco dell'album.