Immaginate di abbandonare il suolo lentamente. Di innalzarvi. Leggeri e consapevoli di avere inspiegabilmente vinto la forza di gravità. Immaginatevi di guardare in basso, e di notare come le strade passino dall'essere arterie di canalizzazione sociale, ad assumere le sembianze di capillari sempre più impercettibili di un organismo ben più notevole e mastodontico di cui poter scorgere le dorsali e gli oceani tutti.

Immaginate di percepire progressivamente la rarefazione dell'aria, e guardando all'orizzonte, di notare il sottile e scioglievole lembo dell'atmosfera, confine tra il mondo dei mortali ed il mondo degli oscuri dei stellari. Tra il blu puro, ed il nero sporco dell'universo. Immaginatevi, di recepire l'assenza totale del colore, dell'odore, e del rumore. Figuratevi di essere sordi. Trascinati da una corrente energetica in grado di squarciare le dimensioni e fonderle in una ed una soltanto, corridoio intergalattico dominato dall'anarchia delle pressioni. Immaginatevi di dare forma alle nebulose, di indovinarne i sapori e di domandarvene l'origine. Immaginate l'azzurro sterile e freddo propagato da costellazioni che sapete di non potere raggiungere mai, ma di potere contemplare, anche se con difficoltà, lungo questo epocale viaggio iniziatico. Immaginatevi  asteroidi di catrame fluorescente, girovaganti creature dell'enigmatica essenza dei neri golfi siderali, e pensate profondamente all'eco sordo che questi propagherebbero in voi al solo sfiorarvi. Pensate ai soli, al potere di cavalcare stelle triple, sistemi binari e gemellari. Ideatevi intenti a sdoppiarvi tra Sirio, Betelgeuse, Mizar ed Alcyon. Immaginatevi di seguirne le voci, i consigli, e di provare a decifrarne il contenuto.

Eccovi, riuscite a scorgervi fra ammassi di detriti e polveri di diamante, immersi tra le onde iper-soniche di un oceano che non ha fondali, né tanto meno superfici: lo spazio. Il più inesplorato dei deserti, il più temuto ed ossessionante degli Dei, il Padre di tutte le entità. La madre di ogni paura e terrore. Il custode dei segreti dell'Essere, e delle sue deformi e de-pressurizzate derivazioni.

Vi ci siete immersi sino al buco del culo, e sapete bene che una volta partiti non potete fare ritorno.

Atterrando nel regno del buio, Otis vi osserva invisibile da dietro catene montuose di 50.000 metri d'altitudine sopra il livello di oceani di mercurio. I vostri passi si fanno cementiformi, il vostro respiro inesistente. Scoprite di poter fare a meno dei polmoni, e di poter respirare dagli occhi. Fra le lande dell'inconoscibile appare ciò che assume d'essere una forma, o forse un colore: vi passate attraverso impressionandovi le retine. Vi sentite immediatamente ebbri e pronti a continuare il vostro cammino privo di supporti o pavimentazioni. Ed ecco piramidi di acciaio, e torri le cui altezze scompaiono nei flutti di galassie fra loro speculari; ecco sistemi irrazionali pseudo-urbanistici di civiltà superiori e divinizzate il cui enigma sta nelle stesse informi regole strutturali di ciò che le vostre pupille faticano a decifrare. Ecco il Non Senso e le sue spirituali protesi, congiungersi una beneamata volta per tutte, per colarvi addosso con esasperante lentezza cosmica, tanto da rendervi frantumati in ogni dove: particelle di una realtà che nulla più ha a che vedere con il termine "umano". Ed Otis vi scruta con un ghigno macabro, e se ne fotte di ciò che per il vostro stesso azzardo siete diventati, ossia miniaturizzazione estrema dell'essenza materiale. Egli vi deride, vi vezzeggia. E le sue risate frastornano la vostra mente scomposta e dilatata, ricordandovi della vostra impossibilità di tornare a casa. Vi schiaffeggiano, confidandovi misticamente il più silente dei consigli. Non sfidare l'ignoto della propria mente.

Ma Otis fa un patto con i suoi figli, carne della sua non-carne, decidendo di intrappolarvi in un cerchio di tempo finito, e permettendovi così di esistere infinite volte in sette brani, per l'eternità.

Ringraziate i tre pargoli dell'Abominevole per questo.

Senza di loro non avreste mai potuto vedere, né tanto meno accedere all'Oltremondo.

E vi garantisco, in questo caso, nemmeno le droghe più logoranti vi accompagnerebbero sino a tali confini.

Nemmeno quelle.

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