Le tendenze musicali, si sa, cambiano molto di anno in anno. Se in un determinato periodo sentiamo gruppi che hanno un suono e una maniera di trattare le melodie in stile anni '60, possiamo avere poco tempo dopo altre band il cui modo di suonare è legato magari al Glam del decennio successivo. Negli ultimi mesi il suono di riferimento di molti gruppi, specialmente inglesi, è la New Wave dei primi anni '80 e i suoi primi vagiti nella New York della seconda metà degli anni '70. Preso atto di queste influenze dovrebbe essere inserito nel canone dei dischi più influenti (e/o importanti) della storia del rock che spesso le riviste musicali stilano "Marquee Moon" dei Television, disco elogiatissimo da musicisti e critici ma mai ricordato dai lettori delle riviste o dagli utenti di radio e tv musicali.

Le caratteristiche del suono del disco sono una batteria di accompagnamento, non invadente, la trama delle chitarre di Tom Verlaine e Richard Lloyd, che si inseguono tra arpeggi, fraseggi o semplici accordi su cui si innesta un basso preciso e presente e la voce dello stesso Verlaine. Questo schema così preciso si avverte oggi in gruppi come Franz Ferdinand, The Departure o Cribs, mentre i newyorkesi Strokes citano a piene mani il repertorio dei loro concittadini soprattutto per il modo di usare le chitarre (ma anche la voce di Julian Casablancas oltre a Lou Reed ricorda spesso quella di Verlaine). Tuttavia il suono dei Television pur così preciso non è freddo o impersonale, le chitarre si intrecciano in maniera nervosa, rispondendosi tra di loro, accompagnando il cantato e sottolineando i passaggi più espressivi.

Tom "Verlaine", come si può immaginare facilmente dal nome d'arte che si è scelto, era molto influenzato dalla poesia simbolista francese e si è ritagliato il ruolo di cantante maledetto nella vivida scena newyorkese della seconda metà degli anni '70. Una scena a cui si associa di solito la nascita del Punk e che ha comunque una ricchezza maggiore del semplice genere musicale. Non sono nati solo i Ramones in questo ambiente, ma anche fotografi come Robert Mapplethorpe o scrittori come Jim Carroll. Musicalmente i Television si ispirano ad un altro grande gruppo newyorkese, i Velvet Underground. Oltretutto John Cale, una delle anime del gruppo, era molto presente nella scena musicale newyorkese. "Marquee Moon" non è tanto legato all'aggressività del Punk, quanto piuttosto all'ipnosi della loro psichedelia. Come si può capire dalle poche parole dette prima sulla struttura del suono, i brani non sono aggressivi o veloci, le chitarre hanno poca distorsione e spicca molto un modo di cantare enfatico ed espressivo. I testi sono visionari e parlano della difficoltà di crescere in una società ingiusta ("Friction") e della voglia di scappare da questa ("See No Evil"). troviamo riferimenti colti come ad esempio in "Venus" in cui le sensazioni che Verlaine prova durante una passeggiata surreale per New York vengono descritte dicendo "e sono caduto proprio tra le braccia della Venere di Milo".

Altri capolavori di questo disco sono la lunga "Marquee Moon" e il brano che chiude la tracklist del disco nella sua versione del '77, cioè l'enfatica e potente "Torn Curtain" dove alla fine la chitarra finge di sbagliare qualche nota per rinnovare così il fraseggio finale. Negli ultimi anni il disco è stato ristampato con alcuni brani in più. si può ascoltare così "Little Johnny Jewel", primo singolo del gruppo, dall'arrangiamento stralunato, oppure le versioni alternative di "See No Evil", "Friction" e "Marquee Moon", versioni dove la chitarra è più rumorosa, specie in "See No Evil" dove viene creato una specie di contraltare alla melodia.

Insomma, "Marquee Moon" è un disco che ogni appassionato di musica di ieri e di oggi deve scoprire, o riscoprire, quantomeno per comprendere una buona parte dei gruppi di oggi.

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