Protagonisti insieme al Patti Smith Group, ai Talking Heads e ai Ramones della new wave americana di metà anni ’70, i Television fecero parte di quella grande stagione del rock newyorkese gravitante attorno al CBGB’s che vide un esplosione di talenti come non se n’era vista prima.
Capitanato dal talentuoso Tom “Verlaine” Miller, il quartetto poteva contare anche su Richard Lloyd alla chitarra, Fred Smith (ex blondie) al basso, e Billy Ficca alla batteria. I nostri esordiscono sulla lunga distanza nel ’77 con questo gioiello di caratura elevatissima. Il sound della band si basa fondamentalmente su una solida architettura chitarristica, Verlaine e Lloyd estraggono dalle loro chitarre armonie stupende, di un eleganza unica che si realizza in duetti mozzafiato e in assoli perfetti.
Sorta di art-punk (il canto un po’ sgangherato e nasale di verlaine non lascia dubbi che si sia nel ’77) con attitudini psichedeliche, l’arte dei Television troverà spazio solo per un altro album, prima dello scioglimento dovuto a dissidi interni e a non soddisfacienti riscontri commerciali.

Brani come See No Evil, Venus, Elevation e i dieci minuti visionari e minimalisti della title track sono da brividi, e ci parlano di un rock sempre legato strettamente alla melodia, che ha trovato nel suo mix di intellettualismo, vigore e immediatezza un magico equilibrio che a quasi trent’anni riesce ad ammaliare, a stupire, e soprattutto a fare scuola.
Gli interpol hanno imparato la lezione davvero per benino.

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