Dopo il successo planetario dei primi singoli beat, dopo gli spinelli fumati nei bagni della regina, dopo le poesie non-sense dei libri di John Lennon e dopo gli acidi presi a colazione per noia ecco a voi un Lp rivoluzionario che anticipa di un anno i tempi che verranno. Prima della bucolica psichedelia di Barrett, prima delle sperimentazioni allucinogene delle band californiane e dell'esplosione globale del fenomeno Hippy il quartetto di Liverpool piazza sul mercato un Lp destinato a far storia. Il salto di qualità e sopratutto la differenza stilistica proposta nell'arco di un solo anno dal precedente "Rubber soul" fa intendere che forse i Beatles sono davvero degli alieni. Non è da tutti realizzare per quattro anni canzoncine (stupende!) sul genere beat per poi passare senza preavviso (o quasi...) a comporre mini-operette sul genere di For no one o magari surreali ed ipnotici brani sul genere della spaziale Tomorrow never knows.
I Beatles erano in parte consapevoli della portata del disco che avevano appena prodotto, tanto è vero che i brani furono inviati alle radio un po' alla volta in forma di anteprima lasciando per ultime le composizioni piu' stravaganti....volevano preparare il grande pubblico, educarne l'orecchio. Quel che colpisce di "Revolver" è l'ambiguità sonora che pervade ogni canzone del disco e che travolge dolcemente l'orecchio vergine dell'ascoltatore con sitar, nastri al contrario, voci doppiate - con la nuova tecnica (brevettata dalla Emi) dell'ADT- assoli di chitarra realizzati registrando dei nastri per poi montarli a caso nel brano, partiture di archi che rimandano alla musica da salotto inglese del secolo precedente, ottoni e fiati, visioni allucinate e piccoli poemi sulla vita quotidiana di una Londra che diventa a colori. I Beatles hanno inziato a giocare con i caleidoscopi e l'LSD, e hanno trovato (sopratutto Lennon e Harrison) un mondo fiabesco e misticheggiante dal sapore orientale fatto di incensi e di poesie, di mantra e velluto, di giacche colorate e abiti stravaganti, di misticismo e follia.
Lennon produce le lisergiche I'm only slepping, Doctor Robert, She said She said e Tomorrow never knows mentre il più ortodosso McCartney si cimenta con brani più metrici e convenzionali che tanto faranno scuola nei decenni a a venire sopratutto in Inghilterra: Eleanor Rigby, For No one e Here there and Everywhere.
Se prima di questo Lp le capacità artistiche dei Beatles potevano essere messe in discussione, con questa pietra miliare del pop-rock i Fab Four sanciscono il loro predominio sulla scena artistica mondiale.
Un disco da non perdere e da tenere in tutte le collezioni musicali di rispetto: un Brunello di Montalcino della musica!!
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