Scorrendo in retrospettiva la carriera dei Police non può non fare una certa impressione la velocità con la quale questo trio di trentenni ossigenati sia riuscito a passare dall'anonimato alla vetta nei pochi mesi a cavallo fra il '78 ed il '79. La loro irresistibile ascesa si ritrova tutta nei tre singoli di questo primo album (titolo che è forse un richiamo al sempiterno tema amoroso trattato in quasi tutti i pezzi del disco), che si alternarono in vetta alle classifiche americane, prima, ed inglesi, poi, per più di un anno.

"Roxanne", anzitutto, nato come "riempitivo" diventa l'hit in assoluto meno pronosticabile del rock: in piena bufera Punk ecco un lento morbido e melodico (ritmicamente si tratta proprio di un tango(!)) in cui Sting ammonisce, con tono paternalistico, una ragazza di strada a non battere più i marciapiedi ("Roxanne, non devi accendere sopra di te la luce rossa, quei lontani giorni sono finiti lo devi capire una buona volta! Non devi vendere il tuo corpo la notte, non indossare più quel vestito stasera: cammini per le strade per una manciata di sporco denaro"). Poi la rimbalzante "Can't Stand Losing You" che tratta anch'essa un tema scottante come il suicidio, anche se solo minacciato (per inciso, sia questa canzone che "Roxanne" vennero inizialmente boicottate dalla BBC), e la stupenda "So Lonely", di sicuro uno dei reggae-rock più riusciti del gruppo, di cui è giustamente famoso il climax finale. Stilisticamente, a questo punto, i Police devono ancora mettere a punto quella forma musicale perfetta raggiunta poi in "Reggatta de Blanc". Ci sono ancora brani sparati al massimo volume che risentono degli esordi punk ("Next To You", "Truth Hits Everybody", "Penauts") ma già si avverte il tentativo di utilizzare lo spazio offerto dalreggae (esemplari, in questo senso, l'ipnotica "Masoko Tanga" e la disperata "Hole In My Life"). Da ricordare, infine, anche l'inno generazionale "Born in the '50s", che è anche il brano più convenzionale del lotto, in cui Sting rievoca l'infanzia vissuta all'ombra delle angosce collettive della guerra fredda, e il refrain-bubblegum di "Be My Girl-Sally" con tanto di intermezzo cabarettistico recitato da Andy Summers e dedicato alla bambola gonfiabile Sally alla quale "per far scomparire le rughe, basta soffiare".

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