Terza guerra mondiale. Sotto questo nome si nasconde una delle band più feroci, sovversive e politicizzate del 1970, gentaglia del giro minore inglese quello incendiato di trasgressione e protesta da gruppi come i Deviants, Pink Fairies, Edgar Broughton Band, praticamente i nonni del punk britannico. Scultori di una musica rozza e ignorante senza nessun tipo di compromesso, questi proletari londinesi predicavano il verbo della rivoluzione operaia, con i loro testi di denuncia e condanna verso le istituzioni del paese, inneggiavano alla guerriglia urbana, anticipando di ben sette anni il fenomeno musicale che sarebbe poi esploso nel '77.

La musica di questa misteriosa perla vintage è davvero una splendida sorpresa, uno strabiliante cocktail di stili musicali diversi, una fusione perfetta di scorie proto-punk, sgangherate ballate blues, hard rock con dilatate espansioni psych, una voce al vetriolo che ricorda molto quella del capitano cuor di bue, catramosa e spaccona, caratteristica che successivamente diventerà un marchio di fabbrica per gruppi come i Clash e addirittura per i marci cantori della musica oi. "Ascension Day" apre l'album in grande stile, un'hard rock graffiante, fatto di chitarre aspre e grattate, un basso roboante, caldo, pieno e dinamico per una canzone che entra subito nella memoria grazie alla "delicata" performance vocale nel ritornello a suo modo orecchiabile. La seconda traccia "M. I: 5's Alive" segue un tappeto sonoro di wah wah hendrixiani su cui si staglia di nuovo una grezza interpretazione vocale (i clash devono ringraziare di nuovo) che rinnova la formula vincente della strofa/ritornello ammiccante per poi proseguire in divagazioni strumentali di grande impatto emozionale. L'opera si muove in definitiva verso una poliedrica forma sonora comprendente canzoni all'apparenza facilmente assimilabili capaci però di mutare in fantastiche jam ad alto voltaggio elettrico, ricche di tecnica e fantasia compositiva. Sarebbe però un delitto non citare gli altri grandi brani che compongono questo eccezionale reperto storico e quindi vorrei ricordare le travolgenti e pionieristiche "Working Class Man", "Shepherds Bush Cowboy", "Preaching Violence", le malinconiche ballate di blues scarno, "Teddy Teeth Goes Sailing", la goliardica "con tanto di rutti in sottofondo" "Get Out Of Bed You Dirty Red" e sopratutto la tristissima "Stardom Road Part 1", una canzone che avrebbe potuto tranquillamente suonare e cantare Tom Waits se fosse stato attivo in quell'anno.

Tra le poche notizie che son riuscito a trovare in giro su questa band, una curiosa da segnalare è quella della mancata partecipazione come gruppo di spalla al tour inglese degli Stooges negli anni settanta (Iggy amava molto questa band), l'ammirazione dichiarata da Lemmy Motorhead e i commenti della critica musicale dell'epoca che definiva i Third World War come la risposta europea agli Mc5, un motivo in più per non lasciarsi scappare questo disco imperdibile.

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