Regista e sceneggiatore italiano, noto per un cinema intimista e melodrammatico; tra i suoi film principali: Estate Violenta, La ragazza con la valigia, La Prima Notte di Quiete e L'ultimo film L'Il Deserto dei Tartari (1976). Morì nel 1982.

Le recensioni evidenziano: la forte attenzione alla caratterizzazione psicologica, in particolare dei personaggi femminili; una poetica visiva e musicale (es. la fotografia di Mario Di Palma ne La Prima Notte di Quiete); la preferenza per temi di malinconia, amori impossibili e crisi esistenziali. È autore di soli nove lungometraggi, con una carriera concisa ma coerente.

Le recensioni sottolineano la poetica intimista e melodrammatica di Valerio Zurlini, la cura per i personaggi e le interpreti femminili, e la forte componente visiva e musicale dei suoi film. Vengono elogiati interpreti come Alain Delon e Claudia Cardinale, mentre si rimprovera talvolta una vena sentimentale eccessiva. La carriera è breve ma con opere di grande coerenza stilistica.

Per: appassionati di cinema italiano, studenti di cinema e lettori interessati al melodramma intimista

 Le macerie umane di un'anima inquieta sono la materia calda di una Rimini invernale, anti-felliniana in tutto e per tutto.

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 È il penultimo dei soli nove lungometraggi lasciati da Zurlini, un regista la cui vita e carriera sono state brevi, abbastanza per alcuni buoni film, tra cui questo, ma nessun capolavoro.

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 Zurlini riesce soprattutto a mischiare una certa ironia con una certa disperazione,

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