E' difficile spiegare perché ho deciso di recensire, da oggi, la serie "One Shot Year-by-Year" lanciata all'inizio del 2005 con "One Shot 1980". Forse per via di una grande passione per la musica del decennio ottanta, un decennio musicalmente fondamentale (soprattutto per il pop moderno e la musica dance attuale), un decennio che ha visto (per un po?) la morte del rock dei settanta e la metamorfosi del punk in New romantic e New wave, un decennio che ha visto morire anche la disco music e nascere il pop, il New Jack swing, lo Hip-hop e la musica house.

Dieci anni all'insegna della musica, forse gli ultimi che hanno lasciato vero spessore all'arte dei suoni. Ma non per questo dovrei snobbare gli altri periodi musicali, sempre affascinanti da più punti di vista. In questo caso prenderò e proporrò questa raccolta di successi, chicche e artisti meteore accumunati dall'anno di rilascio delle loro creazioni, il 1980. Faccio un pò il punto della situazione: gli anni settanta erano (musicalmente parlando) finiti da un pezzo. Il genere Disco music che aveva caratterizzato la seconda metà del decennio in questione stava dando i primi segni di cedimento (in Europa però ancora prosperava), a New York, in un gigantesco locale chiamato "Saint" nasceva il genere Hi-NRG, che fece la fortuna di artisti come Sylvester o Patrick Cowley, o ancora Miquel Brown. La musica elettronica si stava facendo strada di fronte all'innovazione tecnica degli strumenti elettronici e alle lezioni impartite dai Kraftwerk, e il punk era un ricordo ormai lontano. Prima o poi doveva succedere qualcosa. E infatti, alla fine del 1979 un gruppo elettropop chiamato The Buggles sforna la hit "Video killed the radio stars", emblema e simbolo (forse solo al pari di Billie Jean) del nuovo decennio alle porte. Il video fu il primo trasmesso da MTV e il singolo (oggi, 27 anni dopo) è ancora popolare e fischiettato. Ovviamente ciò è solo la punta dell'iceberg, che prenderà totalmente corpo solo negli anni sucessivi. Per ora io vi faccio un track-by-track, e poi potrete commentare.

DISCO UNO 1) The Buggles - Video killed the radio stars. L'ho detto prima: questo pezzo ha fatto la storia. Ma i The Buggles, dopo questo singolo, non si son più sentiti (il leader però è stato l'ideatore di MTV); 2) OMD - Enola gay. Anche questa è una canzone simbolo della musica elettronica degli ottanta. Ballabile quanto orecchiabile. Di sicuro godibile, con un bel testo. Gruppo cappeggiato dal guru dell'avanguardia McCluskey; 3) Blondie - Call me. Singolo di notevolissimo successo utilizzato nella colonna sonora del film (con Richard Gere) "American Gigolo". Composto assieme a Giorgio Moroder, mostro sacro dell'elettronica, secondo solo ai Kraftwerk. I Blondie, per chi si intende di New wave, non hanno certo bisogno di presentazioni; 4) Pretenders - Brass in pocket. Neanche i Pretenders hanno bisogno di presentazioni, per chi è appassionato di Rock/pop di classe. Brano decisamente OK, tratto dall'album di esordio, omonimo al nome del gruppo; 5) Air supply - All out of love. Brano un po' easy per un gruppo piuttosto distinto. Niente da dire, niente di speciale; 6) Daryl Hall & John Oates - Kiss on my list. Personalmente trovo questa canzone come la più bella dell'onoratissima carriera di questo duo AOR/Soul bianco, che ha avuto il successo che meritava. Dal bellissimo album "Voices"; 7) Cliff Richard - We don't talk anymore. Mostro sacro del genere Adult Oriented Rock (AOR), Cliff Richards si concede di più alle sonorità elettroniche il questa canzone pop-sofisticata, difficilmente scordabile; 8) Kate Bush - Babooshka. Ricercatezza. Kate Bush in parole povere. Nessun cambio di sound dall'ultimo album (Lionheart) ma ciononostante questo singolo è una bomba. E la sua voce, mmmhhmm...; 9) Visage - Fade to grey. Considerati tra i padri fondatori assieme ai Roxy Music e David Bowie del genere New Romantic, i Visage confezionano un album di esordio omonimo di fattura e di una qualità difficilmente eguagliabile, e questo tormentato singolo quasi totalmente sintetico (perdonate il gioco di parole) ne è una chiara dimostrazione. A chi ama l'avanguardia con un pizzico di pop consiglierei l'acquisto di tutto l'album, disponibile (anche se raro) su CD; 10) The Cure - A forest. Ditemi voi se questi non sono dei genii. Ascoltatevi l'album da cui è tratto questo brano (Seventeen seconds) per rendervi conto che a volte la perfezione esiste. I the Cure sono considerati i padri del genere Dark-Gothic. "A forest" è uno degli esempi più lampanti; 11) Devo - Girl U want. I Devo sono stati una band che vagava tra il punk-pop, la new wave e il rock. Questo brano è però più macchiato di funk. Un poco anonimo...; 12) Kano - Another day. Probabilmente qualcuno lo ha confuso con l'altro grande successo del progetto Kano del 1980, "I'm ready". Infatti "Another day" uscirà solo nel 1983. Poco importa, il brano è strabiliante, composto da uno dei pionieri della scena Italo disco, Stefano Pulga, che propone un pezzo che fu subito (giustamente) una hit; 13) Lio - Amoureux solitaires. La candida francesina "Lio", meteora al 100%, si lancia nel saturo mondo della Disco music, proponendo tuttavia una canzoncina piuttosto orecchiabile e carina. Nulla più; 14) Donna Summer - The wanderer. L'avete mai vista la copertina dell'album? Sembra una battona. Ma Donna Summer, si sa, è regina indiscussa sia della Disco music che del sesso (basta a dimostrarlo i finti orgasmi del brano "Love to love you baby", 17 minuti di puro sesso su LP). Stavolta però (sempre con il produttore precedentemente citato Moroder) si sposta più verso ritmi rocckeggianti. Viene classificata Disco music, ma è difficile da ballare; 15) Robert Palmer - Johnny and Mary. Anche il vecchio Palmer adegua il suo AOR alle sonorità sintetiche. Risultato ibrido, carino ma abbastanza anonimo; 16) The whispers - And the beat goes on. Ah, questo è R&B puro, di indiscutibile valore. Sussidiario dell'etichetta SOLAR di Los Angeles (come anche gli Shalamar, per gli intenditori), il gruppo dei "sussurri" è stato uno dei più importanti della scena post-disco. "And the beat goes on" è uno dei loro brani migliori. 17) Spargo - You and me. Gruppo meteora olandese che ha fatto diversi brani, tutti sullo stile easy-disco music in chiave europea. Ma questa canzone è veramente una chicca; 18) Leon Haywood - Don't push it, don't force it. Ascoltare questa canzone sembra che si stia ascoltando Quincy Jones. Stesso stile, voce simile, stesso groove. E non è una cosa brutta. Basta ascoltarsi "Off the wall" di Michael Jackson per farsi un'idea; 19) Rodney Franklin - The groove. Il titolo è tutto un programma. Questa canzone riesce a trasportare una persona dove uno neanche si immagina. Peccato che in rete si trova ben poco di Franklin, perché questa canzone Jazz-Disco mi piace veramente tanto. Da quel che so comunque ha fatto diverse sigle televisive in seguito. Ma suona il piano dannatamente bene; 20) Syreeta - With you I'm born again. Da un prodotto Motown non ci si doveva aspettare qualcosa di diverso da qualcosa di eccellente. Questa canzone, sottile sottile, rasenta la perfezione. La voce di Syreeta poi è qualcosa di ultraterreno;

DISCO DUE 1) Sugarhill gang - Rapper's delight. Canzone che segna l'inizio ufficiale dell'Hip hop come musica di massa e al tempo stesso uno dei più clamorosi casi ci scopiazzatura da altre canzoni (avete notato che il giro di basso è lo stesso di "Good Times" degli "Chic"?). Chiunque voglia capire l'Hip hop deve prima ascoltare "Rapper's delight" e leggersi con attenzione il testo. Io almeno l'ho fatto; 2) The Clash - The magnificent 7. Io non amo il punk, ma ammiro i Clash per la loro estrema poliedricità e la loro sfrontatezza. Quando fecero uscire Sandinista! (un doppio disco leggendario), come primo brano c'erano "i magnifici 7", primo esempio in assoluto di esperimento Hip-hop in ambito bianco. Chi si aspettava il rap da una band punk?; 3) The Korgis - Everybody's got to learn sometimes. Sapete cosa mi urta di più i nervi? Che un cafone incapace come Zucchero ci abbia fatto sopra, neanche tanto tempo fa, una cover orrenda con un testo imbecille, oscurando quasi totalmente questo brano, talmente bello che, nonostante non fosse ballabile, lo passavano tantissimo anche in discoteca. Per conto mio lo adoro; 4) REO Speedwagon- Keep on loving you. Traccia molto rilevante del genere AOR, che nei primi anni ottanta raggiungeva apici di successo (come fecero poi gruppi come Journey, Styx, Squeeze, Toto, Foreigner...). Molto bello il pezzo; 5) ELO - Confusion. Tratto dall'album "Discovery", il brano "Confusion" porta con se l'eredità dell'orecchiabilità degli "Electric light orchestra", con in più un nuovo tocco sintetico e più Disco music. Bello e simpatico; 6) Sheila & B. Devotion - Spacer. Forse uno dei classici dance anni ottanta maggiormente ricordati (vista la cover che il gruppo "Alcazar" gli ha fatto nel 2000, cioè "Crying at the discoteque"). Orecchiabile, ballabile, piuttosto ben arrangiato, ha tutto. E come poteva essere altrimenti, visto che gli autori sono Nile Rodgers e Bernard Edwards, i leader degli "Chic"; 7) Diana Ross - Upside down. Il tocco magico di Rodgers ed Edwards raggiunge anche la carriera ormai segnata della Ross, che con un singolo trascinante (e conosciutissimo) come "Upside down" viene rilanciata ai vertici della hit-parade. Il resto è storia; 8) Stephanie Mills - Never knew love like this before. Questo brano suona un po' Motown, anche se non lo è. Classica canzone romantica Disco music, trampolino di lancio anche di John Mtume (autore) che diventerà in seguito una icona dell'ibrido post-disco/electro; 9) The Alan Parson project - Time. Chi conosce i Pink Floyd conosce anche Alan Parson, che nel 1980 pubblica un concept album sul gioco d'azzardo, chiamato "The turn of a friendly card". Time è un lento di indubitabile fascino e leggerezza; 10) Gary Numan - Cars. Lui è Gary Numan, signore della New wave degli anni ottanta. E "Cars", tratta dall'album "The pleasure principle" è il suo manifesto musicale; 11) Spandau Ballet - To cut a long story short. Come potevano mancare gli Spandau? Questo proposto è stato il loro primo singolo di successo. Come canzone non è male, ma è piuttosto ripetitiva e a lungo andare stanca; 12) Miguel Bosè - Olympic games. Oggi Papito. Ieri eterno Peter Pan, Miguel Bosè, assieme a Cutugno vince a Sanremo nell'80 con questo pezzo veloce e di facile presa; 13) Jerry Knight - Overnight sensation. Questo è un funk decisamente di qualità. Peccato che, come per Rodney Franklin, di questo artista veramente talentato in giro c'è poco. Ma il pezzo è bellissimo; 14) Yarbrough & peoples - Don't stop the music. Una coppia di coniugi che fa musica dance elettronica. Con "Don't stop the music" è anche piuttosto imbevuta di funk. Un buon risultato, li rivedremo all'inizio dei novanta; 15) Kool & the gang - Celebration. Un gruppo che è una garanzia, i Kool & the gang hanno fatto la storia della musica black e questo singolo è quello che dice: celebrazione; 16) Brothers Johnson - Stomp!. Due fratelli contesi dalla scena fusion-jazz e quella Disco-music di altissima qualità. Il brano in questione non lo avrei mai datato 1980...semmai 1976, in pieno Philly sound. Ma le sorprese mi piacciono, così come la canzone; 17) Lipps inc. - How long. Sono stati l'oggetto della mia prima recensione su DeBaser e questa canzone la adoro. Per saperne di più cliccate sulla mia rece sui Lipps inc. Ne vale la pena; 18) Styx - Babe. Siamo alla fine. Brano AOR molto famoso sia per il gruppo che lo ha fatto, sia per la presenza caratteristica del piano elettrico Fender Rhodes. Piuttosto bello.

E ora, voi anime coraggiose che siete riuscite a leggere fino a quaggiù, sfornate i vostri commenti.

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