Rivoluzionare le proprie classifiche dei dischi preferiti, sono cose che si fanno a vent’anni, quando i cambiamenti non portano conseguenze psicologiche significative, anzi è proprio ciò che ci vuole a quell’età. Alla mia di età invece c’è bisogno di certezze. Personalmente sta cosa delle classifiche non mi ha mai preso più di tanto, una classifica però ce l’ho anche io, ce l’ho da tanto tempo, immutabile, tre sacri fari guida nel mare magnum dei dischi live, sempre quelli. Con questa certezza ci ho vissuto ogni giorno per tanti anni. Anche quando sceglievo il formaggio da prendere al supermercato, qualche piega del mio cervello, inconsapevolmente, era impegnata a continuare a dare per assodato che i miei tre dischi live preferiti erano quello, quell'altro e 8:30. Stravolgere sta cosa oggi vorrebbe dire vedere una buona fetta della mia vita sotto uina diversa prospettiva. Tipo, se quella volta al supermercato in quella piega del mio cervello avessi avuto dei dubbi su 8.30, anche inconsapevolmente, avrei ugualmente fatto la scelta che poi ho effettivamente fatto riguardo al formaggio? Chi conosce così a fondo le interconnessioni neurali da poterlo affermare? Magari se avessi preferito, chessò, un live di Baglioni, forse sarei stato più un tipo da certosino invece che da robiola di Roccaverano.

Una volta avuto a disposizione questo generoso box di materiale live della mia formazione preferita dei Weather Report (Zawinul/Shorter/Pastorius/Erskine) ho passato un po’ di tempo a rigirarmelo nelle mani alle prese con timori dovuti ai motivi che ho appena cercato di spiegare. Pensavo che in fondo c’erano delle possibilità che sto disco potesse scalzare 8:30 dal mio podio sacro. La formazione è la stessa, il periodo è lo stesso, contiene molto più materiale … mi son detto che se fosse successo per davvero, avrei avuto bisogno di tempo per mandare a memoria un nome del genere. E se nel mentre qualcuno mi avesse chiesto i miei live preferiti? Che figura avrei fatto alla mia età a non ricordarmi il titolo di uno dei dischi che preferisco? Non potevano chiamarlo, chessò, 9 meno un quarto questo box? No, “the legendary live tapes… sticazzi mecojioni”… va beh.

Le registrazioni fotografano la band in due momenti diversi del periodo in cui ne fece parte in forma stabile il batterista Peter Erskine: la serie di tour del 78 che prese il via successivamente alla registrazione di Mr. Gone, e l’attività dal vivo portata avanti tra la pubblicazione degli album “Night Passage” e “Weather Report”.

Volendo le si può quindi considerare come un preambolo (le rec del 78) ed una continuazione del discorso (quelle del periodo 80-81) del tour 8:30 del 79 da cui è stato tratto l’omonimo live a me tanto caro. E non si farebbe certo male a vederla a questo modo stando a quel che si legge nelle note di Erskine. Con lui in formazione, alcuni pezzi del periodo immediatamente precedente al suo ingresso subirono un’evoluzione nelle esecuzioni live che è possibile apprezzare confrontando queste registrazioni con quelle di 8:30.

Per fare alcuni esempi, Birdland e Black Market in questo caso vengono eseguite molto fedelmente alla versione studio. In 8:30 invece è possibile sentire l’andamento swingante messo a punto per Birldland dalla formazione mano a mano che aumentava la confidenza tra i membri, e di cui ci si accorge già dall’esecuzione degli armonici iniziali da parte di Pastorius. Nella Black Marchet di 8:30 ci sono degli accorgimenti sul ritmo e un cambio tonalità per il solo di Zawinul che in questa versione non compaiono ancora.

In generale il box non comprende la riproduzione di concerti specifici nella loro interezza, è stato messo assieme assemblando registrazioni derivanti da più show. Gran parte del materiale del 78 deriva dal tour giapponese, in particolare gli show Osaka e Tokio. La formazione in questo caso è quella del quartetto citato senza l’aggiunta di altri elementi.

Il materiale proveniente dal periodo 80-81 deriva da vari show tra cui il Festivall Hall di Osaka, e le esibizioni all’Hammersmith Odeon di Londra nel corso del tour europeo del 1980. In questo caso la fomazione è quella del quintetto con l’aggiunta del percussionista Bobby Thomas, Jr..

Il sound è quello che ci si attende da musicisti in grazia di Dio come quelli in questione.

La scelta dei pezzi inseriti è stata curata proprio da Peter Erskine. Personalmente ho trovato sorprese gradite. C’è Elegant People, uno dei miei pezzi preferiti del bollettino meteorologico, con il magico intreccio tra la linea di basso di Pastorius e il sax di Shorter, in evidenza. C’è una Teen Town eseguita ad uno show di Reading nel 78 che dura quasi 9 minuti, in cui la parte fedele alla versione “studio” e la coda furibonda già presente in 8:30 sono inframezzate da un frammento con una linea di basso stoppata, particolare. C’è un pezzo proveniente dal primo disco solista di Pastorius “ Continuum”, accoppiato a River People. Ci sono alcuni pezzi di Night Passage e la versione live quelli registrati in studio per completare il quarto lato di 8:30.

Avrei voluto trovarci anche roba tipo “Punk Jazz” o "Barbary Coast", ma non si può avere tutto nella vita. Prezzo onestissimo, prodotto rintracciabile (credo) solo su ordinazione.

Il Box non scalza 8:30, ma lo affianca certamente.

Vabbuò, alla prox. Cerea fanciot.

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