Mi sono iscritto da poco su questo interessantissimo sito e, forse, a causa della frenesia e diciamo della ingente quantità di tempo libero che possiedo, mi sono accinto a recensire alcuni album che ritengo di conoscere almeno sufficientemente da poter dare un giudizio valido. Mi sono accorto che una larga fetta di recensioni su debaser riguardano album di gruppi e cantanti che non conosco (mi scusino tutti per la mia ignoranza ma essendo molto giovane non sono a conoscenza di stili musicali e melodie di altra fattura, mi spiace), pertanto cerco di recensire lavori di artisti e/o band che probabilmente tutti saranno a conoscenza. Meglio così.

Ora intendo discorrere attentamente sull'album di un grande frontman di una altrettanto apprezzata band: Dave Gahan dei celeberrimi Depeche Mode. E l'album in questione è "Hourglass", datato 2007, il seguito di "Paper Monsters" del 2003.

La biografia musicale di Gahan coincide perlopiù con la stessa dei Depeche Mode almeno fino al 2003 quando il cantante decide di imboccare la strada solista, senza mutare il suo solidissimo legame con la sua band, e pubblicare il già citato Paper Monsters, contenente al suo interno, tra le altre tracce, i singoli Dirty Sticky Floors e Bottle Living.

In "Hourglass" Gahan unisce in un valido connubio lo stile inconfondibile dei Depeche Mode, ossia l'elettronica/synth-pop, con varianti rock, folk, country e alternative, conferendo al lavoro in generale una connotazione ben diversa dagli album della band britannica. Il disco non può assolutamente essere definito come "un disco dei Depeche Mode senza Gore e Fletcher". Gahan va oltre i Depeche, certamente senza tradire le sue origini, ma compie ciò mescolando e fondendo uniformemente più stili e melodie. In sostanza c'è altro oltre i suoni di "Personal Jesus" e "It's No Good", solo per citare due famosi titoli dei Mode.

Tutto ciò si può già comprendere con la traccia iniziale Saw Something e Deeper And Deeper. Nella prima i sintetizzatori si uniscono al suono non particolarmente ruvido della batteria, regalando alla canzone una melodia calma, pacata, dove la voce di Gahan è volutamente soffusa e tenue. Le cose cambiano drasticamente con Deeper And Deeper, traccia esplosiva, al limite della dinamicità e della potenza. Qui elettronica e rock confluiscono in una traccia che può essere paragonata a I Feel You dei Depeche Mode, pubblicata durante il loro periodo più duro e più creativo.

Valida traccia è anche Kingdom, il primo singolo dell'album, gustoso mix di rock, folk e synth. Una particolarità dei quest'album è la presenza di canzoni estremamente tranquille e pacate, quasi da lounge bar, al confine dell'ambient: Miracles e soprattutto Insoluble eliminano ogni traccia di percussione, e immergono l'ascoltatore in un clima di relax, in un'atmosfera piacevole e saporita da notte d'estate.

L'energia latente dell'album intende comunque essere presente nelle canzoni 21 Days e Endless, dove benchè non vi siano riff esplosivi di chitarre e percussioni impazzite, c'è comunque un senso di oscurità e un'alone di mistero espressi al meglio.

Benchè il nome di Dave Gahan rimarrà indissolubilmente nelle ere a venire legato ai Depeche Mode, i più arguti saranno d'accordo nell'affermare come egli sia riuscito a conferire alla sua musica quel carattere di teatralità, presente in alcune tracce della sua band, e quell'atmosfera che solo lui può esprimere artisticamente. Un mix di svariate melodie permette all'album in sè di rendersi indipendente dai lavori dei Mode e di essere una prova del talento solista e intimo di Gahan. 

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