Steve Hackett -Out Of The Tunnel's Mouth
Chiude benissimo il decennio il buon Steve, con un disco che, come da titolo, rappresenta il ritorno alla serenità e alla possibilità di comporre musica con la mente libera e in tutta tranquillità, dopo tre anni difficili nei quali l'ex moglie Kim ha cercato di levargli tutto, pure le corde di ricambio delle chitarre, perché si era scordata che il marito su "Invisible Touch" non ci aveva mica suonato e non gli uscivano sterline dagli orifizi. Qui Hackett abbandona l'eclettismo un po' esasperato di alcuni dischi precedenti e trova "il centro di gravità permanente" per così dire, in un album più "asciutto" e compatto, più deciso nella direzione musicale da prendere. Così facendo Hackett riesce a scrivere canzoni che uniscono alla perfezione l'anima elettrica e quella acustico-classica (perenne l'alternanza acustico-elettrico o la dicotomia introduzione con chitarra classica-cambio all'elettrica, in quasi tutti i brani ci sono queste soluzioni) con una scioltezza e una naturalezza che non sentivo da lui... Boh, forse addirittura dalle Mattine Spettrali. "Sleepers" è, a mani basse, la vetta del disco, un piccolo capolavoro, dove la chitarra elettrica di Hackett torna a singhiozzare (presente "Ripples" ? Ecco), ma tutti i brani vanno a meraviglia, giusto un paio meno convincenti ma comunque gradevoli. Bello bello. di più
Mike Rutherford -Smallcreep's Day
Se ne parla troppo poco di questo disco quando si parla dei "Genesis e dintorni" e dei debutti solisti dei vari componenti della band. "Smallcreep's Day" di Pluto viene spesso dimenticato ed è un peccato perché è un disco molto bello, forte di una notevole suite (divisa in canzoni separate purtroppo dalle edizioni cd in poi, ma c'è da dire che quelle canzoni-concept effettivamente funzionano anche da sole) e brani dalla memorabile scrittura, ispirata nei testi e nelle melodie. Con l'amico di tutta una vita, Ant ovviamente, che gli suona tutte le tastiere creando atmosfere avvolgenti e belle corpose, e una band eccellente (c'è anche un altro Phillips, Simon, alla batteria) Rutherford mette in piedi un disco veramente notevole che è perfettamente integrato nel percorso coevo anche genesisiano di rinfrescatura/rimodernatura e magari alleggerimento, ma con gran raffinatezza, dello stile (qui i duetti alle 12 corde con Ant non vengono riportati in vita, qui Ant si da a tastierame vario e Pluto soprattutto basso e chitarra elettrica); peccato che rimarrà un unicum nella sua carriera un disco così e che Pluto Mike seguirà da solista la stessa discesa nella cacca percorsa con i Genesis. Ma questo disco è molto bello. di più
Black Sabbath -Vol. 4
Ok, è vero, volendo pignoleggiare dei primi cinque dischi dei Sabbath questo è quello che apprezzo leggermente di meno, frutto sia di una qualità complessiva dei brani un poco più bassa che nei precedenti tre (ma poco, poco, un poco che sa di "ma sti cazzi") sia del mio amore incondizionato per "Sabbath Bloody Sabbath"; come detto, sto pignoleggiando e in fondo se dico e ridico che i loro primi 5 dischi vanno presi in blocco così come sono, uno più fico dell'altro, ci sarà un motivo. Non è, come a volte ho sentito, un disco che cambia direzione rispetto ai precedenti, c'è al massimo un pizzico di varietà in più ma niente di che, alla fine è quella che più o meno si trova anche in "Paranoid" e Master. Qui c'è, bellissima, "Changes" ad uscire in maniera netta dai binari stilistici di proto-doomici e pachidermici riffoni e c'è anche "Laguna Sunrise" ma nei precedenti c'erano le "Planet Caravan" o le "Solitude" quindi il copione non cambia più di tanto (insomma, se c'è un disco con un cambio di rotta un po' più marcato allora è il successivo, non questo). Apertura e chiusura ("Wheels of Confusion" e "Under the Sun") capolavori, e non poca altra carne al fuoco lì in mezzo. Discone-one. di più
These Days
belle parole , ma non amo Nico. ( mio gusto) di più
Maneskin
Sono veramente vuoti, finti e ridicoli. di più
Rid of Me
Athena

Athena: Rid of Me Traccia 01 in Rid of Me Album - 5 aprile 1993

No, vabbè di più
PJ Harvey
Stupenda stupenda stupenda. Fossi Lesbica sarebbe lei la mia donna dei sogni di più
Banco del Mutuo Soccorso -Banco del Mutuo Soccorso
Primo di tre dischi eccezionali, per una tipica questione di "imprinting" questo è probabilmente il mio preferito del Banco, anche se quei tre titoli sono tutti palesemente sullo stesso livello; questo però ha quelle atmosfere particolari che mi sono rimaste un pelo di più. Poi, vabè, la voce di Franciccio Di Giacomo, il senso melodico sublime dei Nocenzi bros, quel gusto per la melodia che è del tutto mediterraneo, del tutto Italiano e quel tipo di melodia che è sentitamente nostrana il che, pur nel rispetto dei modelli britannici-maestri di indiscutibile influenza-rende il Banco una band di solidissima personalità propria, il che è ottimo. Le melodie del Banco sono straordinariamente lisce, orecchiabili, piacevoli e pure profondissime, drammatiche, come quei momenti di Gianni al pianoforte... Insomma, un gruppone della madonnona questi miei meravigliosi concittadini. di più
Coma_cose
I CCCP versione aggiornata e sposata. di più
Disturbed -The Sound Of Silence
Remake dello storico pezzo di Simon&Garfunkel, loro primo successo inserito nel primo album Wednesday Morning, 3 A.M. del 1964. di più
Coma_cose
Due Cerebrolesi da rinchiudere. Lei buona per i bocchini con voce da bocchini. Il peggio del tempo di oggi dove la musica ed il talento non contano. di più
Gram Parsons
Troppo poco celebrato. di più
Glen Larson -Supercar (Knight Rider)
Supercar (Knight Rider) è una serie televisiva statunitense prodotta tra il 1982 e il 1986, ideata da Glen Larson e interpretata da David Hasselhoff, Edward Mulhare, Patricia McPherson, Rebecca Holden (solo stagione 2) e Peter Parros. di più
Glen Larson
Glen Larson, all'anagrafe Glen Albert Larson è noto per aver creato diverse serie televisive di successo quali Galactica (1978), Quincy, Supercar (Knight Rider), Automan, Buck Rogers nonché Magnum, P.I.. di più
Camel -Nude
IL concept che ho ascoltato di più dei Camel. E certo uno dei loro album più riusciti. A mio gusto. Dolce, struggente, a tratti energico e floydiano.
Ho spesso ascoltato i Camel come una felice sintesi di frontiera tra Pink Floyd Genesis e jazz rock di Canterbury.
Musica di classe e ispirata.
Avercene di artisti così ancora oggi nel 2023....farei la firma. di più
Camel -Breathless
Il disco più fruibile dei Camel. Pop rock progressive con un leggiadro equilibrio. In cui sente che dietro ci sono dei cesellatori degli arrangiamenti e dei poeti malinconici dietro i loro strumenti.
Insieme a Nude è il disco che riesco ad ascoltare per intero senza annoiarmi.
Un disco solare questo Breathless : adatto ad un cammello sotto il sole del deserto sahariano. lol di più