I Deftones sono una band alternative metal di Sacramento, attiva dal 1988 e nota per la loro capacità di mescolare aggressività, melodia e sperimentazione.

I Deftones sono considerati tra i principali innovatori del nu metal, pur avendone sempre preso le distanze. Nel 2000 hanno pubblicato White Pony, ritenuto un album di riferimento per tutto il genere. Hanno attraversato varie fasi sonore e cambi di line-up, anche a causa dell’incidente e successiva morte del bassista Chi Cheng.

Deftones sono venerati e maledetti tra i commentatori di DeBaser: tra estimatori delle prime urla e fan della svolta melodica. Le recensioni si arrotolano su White Pony, Around the Fur e Diamond Eyes, tra hyper citazioni e nostalgia. Una band che ha attraversato crisi, lutti e ondate di revival, ma sembra avere sempre l’ultima parola tra i fan. Sound ossessivo, sperimentale e capaci di accontentare tutti o nessuno – dipende dall’umore del recensore.

Per: Fan del rock alternativo, curiosi del metal non convenzionale, nostalgici anni '90 e chi vuole capire perché i Deftones spaccano così tanto (o così poco) su DeBaser.

 Atmosfere dilatate e dilanianti, pacifiche ma ossessionate dalla voce stupenda di chino moreno, e all'improvviso esplosioni di rabbia e violenza urlate risucchiate dai baratri più oscuri dell'anima.

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 Il vertice artistico di "Digital Bath" non verrà mai più toccato nelle prossime produzioni della band, un pezzo dal ritmo sensuale, la voce tiepida e avvolgente con una chitarra che prima ti accarezza e poi ti squarcia la gola.

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 Questa dicotomia continua nelle pagine del booklet in cui i testi sono scritti in bianco su pagine completamente nere. Sono testi dal sapore noir e romantico, che parlano di dolore, rabbia, malinconia, amore e sogni.

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 "We told motherfuckers not to lump us in with nu metal because when those bands go down we aren’t going to be with them": così Chino Moreno, in occasione dell’uscita di “Deftones” (2003), voleva dissociare la sua band da un fenomeno massificato ed effimero come il nu metal.

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 C'è una cosa che mi sembra veramente nuova, però, è che in departing the body il nostro Chino prova anche a imitare il compianto Peter Steele. Ma c’è un’altra cosa che vorrei dire.

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