Ed ecco che il quintetto New Yorkese si rimette in gioco con un nuovo album, il suo nono.
Si cambia ettichetta, passando così alla Roadrunner Records che influenza decisamente la qualità del lavoro, soprattutto per ciò che riguarda il sound:
per quanto riguarda le chitarre nulla da dire, un suono quasi perfetto sia nei puliti che nei distorti ed azzeccati i soli in cui inserire il wha wha; lo stesso si può dire per le tastiere, del resto jordan è sempre stato il mebro più attento alla timbrica e che non ha mai deluso.
Passiamo alla batteria: si rivela vincente l'idea dei trigger alle casse, che creano secondo me il suono più bello mai uscito da esse nell'intera storia del gruppo, mi ha invece un po' deluso la scelta di tenere bassissimo il volume dei piatti e di utilizzare un accordatura più bassa del rullante, che perde quindi di brillantezza e pulizia (se si ascolta the dark eternal night ce ne si può rendere conto).
Altra nota negativa è la gallin... ehm volevo dire in cantante James Labrie, che ormai non ce la fa davvero più; manca volutamente della pulizia vocale che lo ha sempre contraddistinto, soprattuto nei primi album, senza parlare poi deglli acuti che mancano quasi completamente, insomma una prestazione alquanto scarsa se confrontata con le precendenti.
''In The Presence Of Enemies Part 1'': un gan bell'inizio che si prede però in troppi virtuosismi, la linea vocale non trasmette nulla di particolare; molto belli comunque i primi minuti di canzone. 6.5
''Forsaken'': è una canzone un po' commercialotta che si rivela tuttavia sobria e ben arrangiata. 7
''Constant Motion'': beh..direi che non serve aggiungere molto a quello che tutti hanno ormai detto, la canzone è un po' una scopiazzatura dei classici dei metallica ma che fa la sua signora figura; bellissima la seconda strofa, ricca di controtempi, come bellissimi gli assoli di chitarra e tastiera, pecca un po' il ritornello. 7.5
''The Dark Eternal Night'': devi ascoltarla un po' prima di capirla; è secondo me un bella canzone ma avrebbe avuto più fortuna come strumentale in quanto le parti cantate sono quasi ridicole e pesantemente distorte in studio. belli gli stacchi di piano nella sezione centrale. 7
''Repetance'': è la classica canzone messa lì per riempire un buco, non dice assolutamente nulla e passa inosservata. 5
''Prophets Of War'': oh... devo dire che questa sperimentazione tipo-muse non mi dispiace affatto; non è certo destinata a diventare un classico ma secondo me spicca per originalità all'interno dell'album. 7.5
''The Ministry Of Lost Souls'': ballata lenta... forse troppo lenta e scontata; la parte pesante centrale devo dire che non c'entra assolutamente nulla col resto e che si poteva evitare o sviluppare come canzone a se stante. 6/7
''In The Presence Of Enemies Part 2'': dopo i primi minuti di estrema noia e scontatezza inizia con la sezione ''The Slaughter Of The Damned'' una parte davvero accattivante e capace di trascinare l'ascoltatore; pecca un po' la parte strumentale per eccesso di tecnicismi che la rendono eccessivamente complessa; bellissima la sezione finale. 7/8
In conclusione non di sicuro uno dei loro album migliori ma è pur sempre qualcosa di interessante da ascoltare.
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