Dopo due anni dal discusso “Octavarium” e con una nuova casa discografica (la Roadrunner Records, che annovera tra i suoi artisti svariate band metal di successo), i Dream Theater sono tornati in scena con un nuovo album che, come sempre, è stato molto atteso da tutti i fan.
Vi è senza dubbio un enorme cambio di stile rispetto ad “Octavarium” che a parte la lunga suite da 24 minuti finale non era riuscito a convincere molto; un misto a mio modo di vedere tra la genialità di “Scenes From a Memory”, la durezza di “Train of Thought”, e qualche elemento di “Six Degrees of Inner Turbulence” rendono questo cd alquanto interessante, anche se alla fine non si può e non si deve forzatamente far coincidere questo nuovo album con lavori del passato.
Analizzerò ora tutte le tracce che compongono l’album una per una.
In The Presence Of Enemies Pt. 1: 8
Inizio davvero brillante, quel prog rapido e coinvolgente nota per nota colpisce fin da subito;
il cantato si fa attendere per qualche minuto (durante i quali comunque si resta facilmente presi dalla parte strumentale), gran bel riff di Petrucci e inserti grandiosi di un Rudess in grande spolvero; l’arrivo della parte vocale di LaBrie risulta ben immesso e altrettanto ben cantato, mentre la parte finale con un crescendo di ritmo non lascia calare l’attenzione dell’ascoltatore. “Sorprendente”
Forsaken: 7+
Intro al pianoforte seguito immediatamente da un riff semi-distorto e dal ritorno della tastiera di Rudess per questo pezzo, con un LaBrie particolarmente dolce che ricorda lo stile degli Evanescence e band simili; pochi elementi prog nella melodia che resta comunque piacevole e accompagnata da un cantato ancora molto preciso. Da segnalare l’assolo di Petrucci dopo la metà che mette la sua firma anche su questo brano. “Gradevole”
Constant Motion: 8-
Prima canzone particolarmente “dura” del cd, sound che ricorda i Metallica con l’aggiunta di elementi progressive tipici dei DT. Anche la voce di LaBrie si è adattata allo stile della canzone, con l’aiuto di Portnoy in seconda voce; riff di Petrucci molto pesanti accompagnati dalla tastiera di Rudess seppur non troppo influente; dai 4 minuti in avanti si ritrova lo spirito prog della band e il Petrucci solista che conosciamo, seguito da uno splendido assolo di Rudess; buonissima anche la parte di batteria magistralmente gestita da Portnoy. “Movimentata”
The Dark Eternal Night: 8+
Pezzo indubbiamente strano, ancora più duro del precedente per certi tratti, con un inizio vocale spaventoso, voci di LaBrie e Portnoy distortissime. Veloce e duro allo stesso tempo questo brano è forse il più pesante mai prodotto dalla band, si potrebbe definire una sorta di Heavy\Trash Progressive! Durante il ritornello comunque LaBrie fa buon uso delle sue corde vocali, sempre con l’accompagnamento di Portnoy (che in questo album fa uso della voce più che nei precedenti).
A mio parere in questo brano si possono riconoscere influenze di “The Glass Prison” ma forse ancora di più di “The Dance Of Eternity” seppur con uno stile particolarmente più duro. Da notare la spaventosa parte strumentale da poco prima di 6 minuti in avanti, dove l’abilità tecnica (in particolare di Portnoy) viene sfruttata appieno. Nel complesso una volta “digerito” questo brano risulta pieno di carica e al tempo stesso molto tecnico. “Impressive”
Repetance: 7,5
Quarta parte della saga sull’alcolismo scritta da Portnoy: questa volta si tratta di una canzone lenta, che ricorda lo stile dei Pink Floyd. Le prime battute riprendono il tema di “This Dying Soul” di ToT, sia musicalmente che come testo; la canzone mi pare ben posizionata all’interno dell’album in quanto serve a “dare un po’ di respiro” all’ascoltatore dopo le due precedenti; il pezzo si articola su atmosfere intriganti seppur non movimentate, sempre buono l’accompagnamento di batteria e chitarra (carino l’assolo a metà canzone), e in particolare la voce di LaBrie che dona un certo fascino al tutto. Prima dei 6 minuti vi è il tipico utilizzo di parti parlate già provato in vari lavori precedenti, seguiti da accompagnamenti vocali di LaBrie privi di testo e da un’altra sezione parlata. “Tranquillizzante”
Prophets Of War: 7,5
Altra traccia particolare dell’album, inizio in stile Muse e con un LaBrie che sfrutta la parte alta della sua estensione vocale; dopo il primo minuto si aggiunge il riff di Petrucci e una voce di Portnoy ancora una volta distorta ad accompagnare il cantato di LaBrie. Melodia tutto sommato leggera e lineare, che viene però sorprendentemente decorata con la voce del pubblico che scandisce in coro alcune parole chiave (vi lasciamo perciò immaginare questo pezzo dal vivo!). Inedito dal minuto 4 in avanti il cantato di Portnoy che ricorda quasi un rap seppur in tonalità molto bassa; successivamente ancora LaBrie e il pubblico. “Coinvolgente”
The Ministry Of Lost Souls: 9-
Questa canzone si articola tendenzialmente in due parti, la prima più lenta e struggente mentre la seconda più incalzante e tecnicamente eccellente.
Inizio epico grazie alle note di tastiera di Rudess accompagnato dagli altri, ma dopo una splendida sezione di chitarra acustica comincia il cantanto di LaBrie: maestosa la sua interpretazione, quasi commovente, secondo me ai livelli di “The Spirit Carries On”. Prosegue la melodia che coinvolge sempre di più col passare dei minuti in un crescendo, anche grazie all’accompagnamento della batteria e della tastiera fino al minuto 7, dove improvvisamente la canzone cambia volto: il sound del progressive sale maestoso in cattedra con un riff da brividi di Petrucci che interrompe quell’atmosfera sognante di alcuni secondi prima, eccellenti anche gli assoli di Rudess e grande l’accompagnamento del basso di Myung. Dal minuto 11 viene ripreso il tema della prima parte e vi è il ritorno del cantato in un’atmosfera ora più vivace, il brano si conclude sfumando la melodia in maniera molto tenue. “Sublime”
In The Presence Of Enemies Pt. 2: 9
L’inizio riprende l’atmosfera tetra (il suono del vento) con cui ci aveva lasciati la Part One, le prime note di tastiera mettono una sensazione di inquietudine fino all’arrivo della voce di LaBrie, sempre molto intensa. Dopo due minuti e mezzo si aggiunge il basso di Myung che dà una notevole profondità all’accompagnamento della tastiera, successivamente a 3.20 la canzone si accende (come al solito grazie alla chitarra di Petrucci) e la voce di LaBrie diventa improvvisamente “cattiva” per alcune battute alternandosi al più classico timbro dolce. Dopo il minuto 6 un improvviso cambiamento anche questa volta, l’ingresso (anche qui improvviso) del coro del pubblico quasi ad esaltare l’imponente accompagnamento di Petrucci e Myung alla parte vocale più entusiasmante di LaBrie. Davvero notevoli (e a mio parere mai noiose) le evoluzioni in puro stile progressive di Portnoy e compagni in questi minuti di canzone, degne sicuramente di competere con i migliori pezzi di “Scenes from a Memory”. Dopo la lunga parte strumentale ritorna il cantato di LaBrie per gli ultimi due minuti, accompagnato da un sound solenne grazie in particolare alla tastiera di Rudess. La fine della canzone (e dell’album) sono ancora governate dalla batteria di Portnoy. Questo brano, con il precedente, lotta a mio parere per il titolo di migliore del cd. “Epica”
CONCLUSIONI:
Chissà, forse i Dream Theater potevano sembrare finiti con “Octavarium”, ma con questo album sembra che vogliano dimostrare che hanno ancora voglia di stupire e di sperimentare, e secondo me ci sono riusciti in modo quasi esemplare. Voto globale: 8,5
Elenco tracce testi e video
02 Forsaken (05:35)
For a while
I thought I fell asleep
Lying motionless inside a dream
Then rising suddenly
I felt a chilling breath upon me
She softly whispered in my ear
Forsaken
I have come for you tonight
Awaken
Look in my eyes and take my hand
Give yourself up to me
I waited painfully
For night to fall again
Trying to silence the fear within me
Out of an ivory mist
I felt a stinging kiss
And saw a crimson stain on her lips
I have to know your name
Where have I seen your face before?
My dear one don't you be afraid
Forsaken
I have come for you tonight
Awaken
Look in my eyes and take my hand
Give yourself up to me
Take me far away
Close your eyes
And hold your breath
To the ends of the earth
Forsaken
I have come for you tonight
Awaken
Look in my eyes and take my hand
Forsaken
Fly away with me tonight
Awaken
Renew my life
Now you are mine
Give yourself up to me
03 Constant Motion (06:55)
Tunnel vision at blinding speed
Controlling my thoughts, obsessing me
Void of any uncertainty
Throughout my very soul
Lost illusions of mind control
Resisting all hope of letting go
Racing impulse of dark desire
Drives me through the night
I try to shut it down
It leaves me in the dust
No matter what I've found
I can never get enough
Frantic actions of insanity
Impulsive laced profanity
Long for elusive serenity
Way out of my control
Traveling through both space and time
Out of body
Out of mind
Out of control
My wheels in constant motion
Spinning round and round it goes
I can't let up
I can't let go
Can't stop this flame from burning
Forever more
Into the night
Blistering
Focus here, focus there
Cannot see the light
Falling down through the night
Sprawling everywhere
Searching left, searching right
Panic setting in
I can no longer fight
When will this end?
Accelerate, dislocate
Set to crash and burn
Haven't got time to waste
Not planning to return
Aggravate, Agitate
When will I ever learn?
There's no way out of here
Nowhere to turn
Obsessive yearning
Compulsive burning
Still never learning
Insane random thoughts
of neat disorder
Scattered wasteland surrounding me
Tattered memories of what used to be
Apocalyptic mind debris
Until we meet again
Traveling through both space and time
Out of body
Out of mind
Out of control
My wheels in constant motion
Spinning round and round it goes
I can't let up
I cant' let go
Can't stop this flame from burning
Forever more
Into the night
Blistering
Traveling through both space and time
Out of body
Out of mind
Out of control
My wheels in constant motion
Spinning round and round it goes
I can't let up
I can't let go
Can't stop this flame from burning
Can't stop the wheels from turning
Traveling through both space and time
You get yours
And I got mine
Out of control
My wheels in constant motion
Spinning round and round it goes
I can't let up
I can't let go
Can't stop this flame from burning
Forever more
Into the night
Blistering
04 The Dark Eternal Night (08:53)
No one dared to
Speak of the terrible danger
The hideous ancient warnings
Forged in the void of night
He is risen up
Out of the blackness
Chaos
The last of the prophets
Sinister
A sickening monstrous sight
Through the stifling heat
Underneath the pale green moon
I burned with a thirst
To seek things not yet seen
Climbing endless stairs
Leading to the choking room
Eager to explore
His most shocking mysteries
Drifting beyond all time
Out of a churning sky
Drawn to the beckoning light
Of the dark eternal night
Black forces
Rage in the vortex
Fighting
Waves of destruction
Swallowing
The echo of the universe
I am the last
Born of the blood of the pharaohs
The ultimate god of a rotting creation
Sent to unleash this curse
Restless crowds draw near
Nameless hooded forms appear
Amidst fallen ruins
Grotesque creatures battle
Shadowed on a screen
Yellow evil faces leer
Vacant monuments
Corpses of dead worlds left behind
Drifting beyond all time
Out of a churning sky
Drawn to the beckoning light
Of the dark eternal night
Trapped in a hellish dream
Spinning past worlds unseen
And frightfully vanishing
Into the dark eternal night
Drifting beyond all time
Out of a churning sky
Drawn to the beckoning light
Of the dark eternal night
Trapped in a hellish dream
Spinning past worlds unseen
And frightfully vanishing
Into the dark eternal night
05 Repentance (10:43)
Hello Mirror, so glad to see you my friend
It's been a while...
Staring at the empty page before me
All the years of wreckage running through my head
Patterns of my life I thought adorned me
Revealing hurtful shame and deep lament
Overwhelming sorrow now absorbs me
As the pen begins to trace my darkest past
Signs throughout my life
that should have warned me
Of all the wrongs I've done for which I must repent
I once thought it better to regret
Things that I have done than I haven't
Sometimes you've got to be wrong
And learn the hard way
And sometimes you've got to be strong
When you think it's too late
Staring at the finished page before me
All the damage now so clear and evident
Thinking about the dreaded task in store for me
A pit of fear at the thought of my amends
Hoping that the step will help restore me
To face my past and ask for forgiveness
Cleaning up my dirty side of this unswept street
Could this be the beginning of the end?
I once thought it better to regret
Things that I have done than haven't
Sometimes you've got to be wrong
And learn the hard way
And just when you're through hanging on
You're saved.
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Altre recensioni
Di Dolly_Quinn
Questo disco rappresenta tutte quelle cose che sono fondamentalmente sbagliate nel genre prog-metal.
Systematic Chaos è uno dei lavori meno validi mai fatti in ambito metal.
Di paloz
Il gruppo non fa altro che modificare leggermente i brani già scritti in passato.
Questo album è già un forte segnale di questo fatto, perciò siate onesti, non gridate al capolavoro.
Di High Voltage
"Systematic Chaos è sicuramente l'album che si avvicina di più ai Dream Theater di oggi."
"La parte strumentale è la migliore per proseguire una traccia come The Dark Eternal Night."
Di lux
Il Teatro Dei Sogni rappresenta il non plus ultra della mediocrità e della totale nullità artistica fatta Rock.
Un vero e proprio 'systematic chaos' insomma.
Di TheDanceOfEternity
Nove minuti straordinari di grande musica, tecnica, velocità... Insomma Dream Theater.
Questa è stata la mia prima recensione, non mi interessa di quello che mi direte su come ho scritto, spero solo di chiarirvi le idee su quest'album.