Salve a Tutti, sono nuovo di qui e come si può capire dal nome sono un fan dei DT.... non certo un fan che seguirebbe il Teatro Dei Sogni anche in Antartide per suonare coi pinguini, ma semplicemente un tipo a cui piace ascoltare buona musica... e l'album che andrò a recensire, uscito a Giugno 2007 è la dimostrazione che i Dream Theater vogliono ricominciare a fare musica espressiva, una caratteristica che francamente avevano perso nel lontano 2001, con ''Metropolis Pt.2'', forse l'ultimo album dei DT che comunicava emozioni, raggiungendo il massimo dell'inespressività con ''Train Of Thought'' un album che personalmente mi è apparso come un semplice esercizio di tecnica.

Ma qui sembrano essere tornati i cari vecchi DT, ringiovaniti nel suono e nel groove, tempi dispari a tutto spiano, assoli di chitarra mozzafiato (anche se non certo tipici di Petrucci specialmente in ''The Dark Eternal Night'') e soprattutto un Myung che finalmente si è deciso ad alzare il volume del suo Music Man! Una serie di elementi che ha fatto si che i DT facessero un lavoro alla pari con alcuni dei loro capolavori precedenti quali ''Images and Worlds'' e ''Metropolis Pt.2 Scenes From a Memory''.

L'album inizia con un attacco di batteria e chitarra che coglie veramente alla sprovvista, per poi sfociare in una strumentale di oltre 5 minuti che altro non è che la prima parte della prima parte di ''In The Presence of Enemies'' ossia ''Prelude'' che non annoia affatto grazie alla presenza di virtuosi assoli di Petrucci, che all'inizio del minuto 5 si interrompono per far posto alla voce di LaBrie, decisamente migliorato dal punto di vista vocale (soprattutto dei medio-bassi) rispetto al precedente album ''Octavarium'', la traccia si interrompe al nono minuto con la tastiera di Rudess che ci lascia intendere che la canzone non è certo finita.

Segue ''Forsaken'' la traccia più corta dell'album con i suoi 5.35 minuti che si apre con il pianoforte di Rudess, che fa polimerizzare la parte finale di ''In The Presence Of Enemies Pt.1'' con la suddetta ''Forsaken'' che può apparire più come una hit stile Evanescence che come un pezzo Prog-Metal anche se chi ha affermato ciò si ricrede quando intorno al minuto 4 Petrucci sfoggia un assolo degno di portare il suo nome.

Dopo ''Forsaken'' ecco una tipica canzone stile DT dei tempi di ''Awake'' infatti ''Constant Emotion'' è un pezzo dove i tempi dispari abbondano e la chitarra distorta di Petrucci unita al basso con gli alti al massimo di Myung fanno apparire questa canzone come la più Metallara del Disco.

Anche la successiva ''The Dark Eternal Night'' appare molto Metal grazie alla doppia grancassa di Portnoy che crea un'atmosfera paragonabile a quella dei Manowar, anche qui sono presenti tempi dispari. Questo è un pezzo alquanto particolare che tende a fare ''troppo casino'' soprattutto con la voce di fondo distorta di Portnoy. Il pezzo risulta comunque molto Prog specialmente tra il minuto 4 e il minuto 5 dove a tratti si possono ammirare i pezzi di pianoforte di Rudess che fanno ricordare '' The Dance of Ethernity'' , peccato che il successivo assolo di chitarra di Petrucci, per quanto innovativo dal punto di vista stilistico rimane un pò nell'ombra. Pezzo sicuramente sperimentale, ma che ad un primo ascolto può risultare a tratti fastidioso.

La successiva ''Repentance'' invece fa riposare le orecchie grazie ad un intro di basso e chitarra che ricorda un po' ''Home'' la voce di LaBrie non si fa attendere molto, la canzone è molto calma, non potevano certo mancare i tempi dispari alla fine di ogni verso, ci fa riprendere un bellissimo assolo di chitarra di Petrucci intorno al minuto 5 veramente molto espressivo che ricorda molto ''One Last Time'' segue una sorta di dialogo e poi una specie di coro veramente molto gradevoli e tipici dei Dream Theater.

''Prophets of War'' è forse la meno innoativa e sperimentale dell'album, ma rimane comunque una bella canzone piena di sentimento da parte di LaBrie che tra l'altro ha scritto il testo di questo pezzo decisamente molto espressivo anche se a tratti sfociante nel genere Pop/Rock.

Ma attenzione, la traccia succesiva, ''Ministry of Lost Soul'' con i suoi quasi 15 minuti è un capolavoro sotto tutti i punti di vista. Non solo è la più emozionante ed espressiva del disco ma gli assoli di Petrucci, pieni di sentimento sono veramente azzeccati in una canzone che altrimenti potrebbe risultare un po' noiosa. Un altro fattore che rende questa canzone unica è il Testo. La canzone poi, verso il minuto 7 diventa decisamente più... come dire ''Metropolis Pt. 1'' soprattutto nella tastiera, per poi ritornare sul Riff principale verso il minuto 11 dove per qualche secondo sembra ''Finally Free'' concludendo con un'assolo di petrucci mooooolto lungo e sentito.

A completare Quest'album c'è la seconda parte di ''In The Presence of Enemies'' divisa a sua volta in altre 4 parti quali ''Heretic'' che si apre in maniera calma per poi diventare decisamente più metallica con tempi dispari e doppia grancassa ''The Slaughter of the Damned'', ''Reckoning'' una strumentale molto bella e a tratti anche molto incazzosa! E per concludere ''Salvation''.

Quest'album si è rivelato un vero colpo di scena da parte dei DT che sembravano aver finito le idee con gli ultimi dischi e che invece sembrano essere in grado di sfornare ancora degli album innovativi come questo, il quale anche se prendendo spunti da alcuni capolavori precedenti, è forse uno dei lavori migliori della più grande Prog-Metal band della storia.

ONORE E GLORIA A QUESTI MOSTRI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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