Train Of Thought è un disco che dice un paio di cose in tutto:

1. Il teatro dei sogni è ormai vecchio
2. Nonostante questo i componenti sono migliorati invecchiando come un buon vino
3. O si odiano o si amano

La qualità di registrazione è come al solito perfetta come d’altronde ci hanno abituato da un po’ di tempo ad avere i DT. Le canzoni sono lunghe il giusto nonostante le solite durate mastodontiche tipiche dei DT ed in alcuni frangenti c’è da ammettere la bravura nel creare certi momenti toccanti o per lo meno ben architettati, però le idee oramai sono finite..
Tantissimi gli scopiazzamenti di parti di canzoni di gruppi dei giorni nostri o dell’ormai passato (vedi in primis Metallica , Pantera e Tool) e ormai l’esibizionismo dei musicisti è diventato qualcosa di astratto nel disco; infatti gli assoli di Petrucci sono velocissimi sì ma privi di pathos e a volte sembrano veramente una sorta di dichiarazione del tipo "sentite qua quanto vado veloce... io sono er mejo!"

Da sottolineare in positivo il fatto che LaBrie, grazie anche sicuramente alla composizione dei pezzi, si senta più a suo agio e canti finalmente come si deve senza cadere in frasi di cui si capiva ben poco in passato.

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