Voto:
Testo di Yellow

Guarda le stelle
guarda come brillano per te
e per tutto ciò che fai,
sì, erano tutte gialle

Sono arrivato
e ho scritto una canzone per te
e per tutto ciò che fai,
e si chiamava "giallo"

e così ho colto la mia occasione
oh, le cose che ho fatto..
ed era tutto giallo

La tua pelle
oh sì, la tua pelle e le tue ossa
si sono trasformate in qualcosa di bellissimo
Lo sai, lo sai che ti amo
sai che ti amo

Ho attraversato a nuoto
Ho scavalcato per te
oh, tutte le cose che fai..
perchè eri tutta gialla

Ho tracciato una linea
ho tracciato una linea per te
oh, che cosa stupida da fare
ed era tutta gialla

La tua pelle
oh sì, la tua pelle e le tue ossa
si sono trasformate in qualcosa di bellissimo
Lo sai che sanguino fino a seccarmi per te?
Per te sanguino fino a seccarmi
Voto:
a me tutti questi gruppi che cantano con 'ste vocine sfigatelle senza nerbo mi fanno venire l'orticaria. in italia ce ne sono ventimila di gruppi che fanno ste cose in inglese ma non se li fila nessuno. invece questi siccome sono ammmerigani... che poi tanto non se li fila nessuno lo stesso. ma va beh. ho detto la mia...serviva?
Voto:
Innanzitutto grazie per aver parlato di Elia. La recensione è molto bella però non capisco il voto da sufficienza (che io qui cerco di riequilibrare). Fumaretto, oltre che un autore molto interessante è anche un performer coinvolgente e preparato. C'è gente del settore, anche più in vista (che non sto a nominare) che ne ha apprezzato le qualità già dai primi lavori underground (Pitocco;Buchi). L'evoluzione da "la vita è breve e spesso rimane sotto" era inevitabile ma anche insidiosa. eppure qui ci troviamo di fronte a un disco molto riuscito. Sobrio ma pieno di contenuti, con arrangiamenti non scontati (tu sei pazza) e pieno di dinamiche. è un disco non banale, che consiglio sia agli amanti delle stramberie degli Elii che ai più attenti osservatori del teatro canzone gaberiano. ed infine: una bella analisi dell'angoscia contemporaea.
Voto:
una battuta me la concedo anche io: questo è uno di quei pochi casi in cui si rimpiange il formato 33 giri...:-)
Voto:
beh!
Voto:
se uno (intelligente e con spirito critico) vede una copertina del genere si chiede:"perché?" e poi ascolta il disco e trova le risposte. se invece una persona pensa solo con l'uccello dice: "che due meloni" e poi si ascolta il Liga. estremizzando. anche perché Edda non ha bisogno di questi mezzucci.
Voto:
comunque. due parole sulla copertina. quando vidi l'anticipazione del disco (senza aver ascoltato le canzoni) rimasi anche io un po' sconcertato. tuttavia, ora, a quasi un mese di ascolto, posso dire che niente è più pertinente al disco di questa copertina. il disco è palesemente un omaggio alle donne, a quelle intelligenti (per le altre c'è "Iris-e le sue poesie" e altre puttanate di Antonacci. su 10 canzoni 6 sono ritratti femminili fin dal titolo (i link che temo non abbiate nemmeno ascoltato). Edda nel disco cambia ripetutamente prospettiva: parla al maschile, al femminile, da madre, da bambina. L'immagine di un seno prosperoso e mal-celato è quanto di più simbolico per un disco che vuole guardare alla bellezza delle donne e riconsegnarla nella sua cruda essenza. il tutto sempre dall'ottica di un artista che, non dimentichiamo, ha montato ponteggi fino a ieri. ora però parliamo della musica. ci sono tutti gli strumenti. grazie baci
Voto:
comunque ragazzi:
Voto:
si. niente di che. ma a me non era piaciuto nemmeno Match point. sono rimasto a Mariti e Mogli e Hannah e le sue sorelle. altri tempi. però la Cruz migliora come il vino. sotto tutti i punti di vista.
Voto:
E io ti do il benvenuto con un bel faiv. E' vero ho seguito la carriera della Donà fin dall'inizio e posso dirti che l'èquilibrio raggiunto in questo disco e quasi paragonabile a quello, fantastico, del suo esordio del '97. Lungo gli anni Cristina è stata coraggiosa (NIdo), di classe (Dove sei tu), asciutta (La quinta stagione) Però qualcosa nell'insieme non ha mai quadrato perfettamente (liriche a parte). Qui siamo su un territorio di pop di classe che unisce il background indie della Donà alla storia più mainstream delle produzioni di Saverio Lanza. Per uno come me, amante della melodia e del bel canto, questo connubio è riuscito perfettamente. e poi live le canzoni acquistano un potere straordinario.
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