Voto:
bella paginetta Mr Wolf, chiara e scorrevole, che arricchisce il Debaser.
Non conoscevo l'autore. Ora si, almeno un poco. Bravo davvero.
Voto:
wow che pezzo! Questo è raccontare!
Veramente bello.
Voto:
NO, siamo nel 2019!!! Peggio ancora!!!
Scusate, troppe canne e pugnette stamani e mi gira la testa.
Voto:
una stroncatura semplice, chiara e diretta, forse un poco povera di argomenti, ma chi l'ha detto che ogni volta che si recensisce un libro bisogna fare una tesina di laurea? Qui si arriva dritti dritti al punto e va bene così.
E' raro che mi associ ad una stroncatura senza aver letto il libro, ma questa volta me la sento in pieno.
Sono classe 1965 e i miei romanzi che parlavano di adolescenti all'avventura erano firmati da Pier Vittorio Tondelli, ricordo "Altri Libertini", che quando lo lessi era già vecchio di 5 anni, poi "Rimini". La gioventù raccontata da Tondelli era quella della fine degli anni '70, ma sopratutto iniziò ad inquadrare benissimo gli anni '80.
Quando 15 anni dopo arrivò Brizzi a raccontare i ragazzi degli anni '90 io non ero già più adolescente e lessi Jack Frusciante come per capire cosa avevano nella testa i ragazzi del nuovo decennio, se non i miei figli, quantomeno i miei fratelli minori. Non fu una lettura sgradevole, ma sul piano letterario mi sembrò un deciso passo indietro in termini di originalità espressiva e coraggio nei contenuti.
Cazzo, era il 1994!!!
Siamo nel 2018, se sono decrepito io vuol dire che comincia a essere vecchio anche Brizzi (quel che giusto è giusto), e cosa fa questo? Racconta ancora di adolescenti canne e pugnette? Nel 2018? VENTIQUATTRO anni dopo Jack Frusciante?
Sono contento che ci sia chi non ci casca in questa fregatura. Tucidide, con due stelle sei stato anche troppo gentile, dovevi andarci giù più duro.
Ragazzi, non fatevi fregare, smascherate le patacche e siate spietati. Vi meritate molto molto molto di meglio.
Voto:
HOPELESS, ormai mi sono fatto un'idea su pregi e difetti dei tuoi pezzi.
Il pregio è che c'è molto, ci sono capacità, contenuti, cultura, e questo va bene.
Però secondo me ci sono anche difetti importanti, e su questi vorrei spiegarmi, penso ne valga la pena.
Non è possibile leggere un pezzo e doversi fermare ogni tre parole per mettere a fuoco un riferimento letterario o musicale o storico o chissà cos'altro. Per poi arrivare alla fine sentendosi frastornati.
Ti ricordo che si tratta di recensioni, non poesia, non musica. Il lettore lo devi mettere in condizione di capire, non devi ipnotizzarlo con una mitragliata di semibiscrome concettuali.
O forse no.
Boh, ora sono pieno di dubbi. Lo vedi cosa mi hai combinato?
Voto:
ben fatto, anche se anch'io trovo il pezzo dei Nirvana più che ottimo
Voto:
So che esiste una certa vecchia critica che considera questa un'opera minore della discografia di De Andrè. Personalmente non ne ho mai capito il fondamento e non concordo per nulla. Parliamo di uno dei dischi più belli della canzone d'autore italiana. Testi di livello eccelso, musiche fantastiche, realizzazione tecnica e arrangiamenti superbi, signori, ma che diavolo vogliamo di più da un disco di canzoni?
Inoltre, se sostieni che si tratta di un disco di "transizione" sarebbe meglio che spiegassi transizione da cosa a cosa.
Dischi di questa qualità ne ho sentiti pochissimi in lingua italiana. Mi spiace tomny, ma non ti seguo. Sarà per la prossima volta.
Voto:
il tuo scritto mi ha fatto riflettere su come la musica entra nelle nostre vite e si lega indissolubilmente a persone e momenti, e se è vero che abbiamo "il cuore di simboli pieno" come diceva il Guccini, certi simboli si suonano con una telecaster un basso e una batteria. Emozionante come sempre.
Voto:
questa volta tratti di musica che, per ora, non mi interessa e leggo il tuo pezzo solo perché hai dei precedenti eccellenti.
Sarà perché sono lontano dal genere musicale (ti dico solo che mentre leggevo ascoltavo Cannonball e Coltrane del '59), ma ho faticato parecchio ad arrivare alla fine.
Non so se è per motivi di spazio, ma il concentrato di stimoli, idee, riferimenti è troppo denso, tanto da risultare faticoso. Troppo ricco, troppo saporito per il mio palato. Sarà per la prossima. Un saluto.
Voto:
ho amici che lo hanno conosciuto, tanti tanti anni or sono, e non lo hanno mai dimenticato. Molto sfortunato, una vita breve.
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