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Ohilà novelli commentatori... @Thirdeye: Beh, nei western di solito il pianista è disarmato e viene preso a pallettoni. Questo ovviamente è un ulteriore merito di George.:-) @Paloz: Beh, si qualche similitudine c'è, tra l'altro l'orchestra è la stessa di "The Yellow Shark" e "Greggary Peccary and other persuasions". Comunque, se ti è piaciuto Antheil e se ti piace lo Zappa orchestrale, prova a fare un salto sulla mia rece su "Studies" di Conlon Nancarrow; ci ho infilato un bel po' di samples e magari ti piacciono... Ah, se per caso ti venisse voglia di leggere la recensione, e vi incontrassi qualche "Fù" o qualche "StAinway", sii dolce con loro...:-). Ciao a tutti.
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Recensione bella, chiara, ordinata. Non conosco Anthony, ma per definire un disco un classico, ci vogliono tutti gli ingredienti che hai elencato (o altri, basta che siano ben amalgamati...) + il tempo (due anni paiono pochini). Comunque chissenefrega, ho apprezzato e una volta o l'altra sentirò 'sto disco... Ciao.:-)
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Grazie debasers dell'attenzione... @Paloz: non chiamarmi James Tont, per te da stasera io sono fùsillo.:-) @azzo: Antony chiiiii?:-) Ora vado a dare una letta... @Iside: No, ci mancherebbe... Ciao a tutti!
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Eh Poletti, pensa che quando Chaplin andava a scuola, il suo professore di "genialate registiche" continuava a ripetergli: "STUDIA SOMARO, STUDIA...", ma Chaplin niente... Era intelligente ma non si applicava...
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Ecco, così dopo aver difeso Keaton, ora difendo Chaplin. Un equilibrio invidiabile.:-)
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Beh Poletti, allora Keaton ha fatto anche: "The Hunted House", "The balloonatic", "The Playhouse", "The Blacksmith", "The Goat", "Convict 13", "Cops", "The High sign", "One week", "Daydreams", "The Three Ages", "Sherlock Jr.", "Seven Chances", "Our Hospitality", "The navigator", "Battling Butler", "Steamboat Bill jr" ecc... Ma non penso che la questioni sia quanti titoli di Keaton e di Chaplin si conoscono. E non penso nemmeno che la questione sia a quale pilota di formula uno devono essere paragonati quei due. E' verissimo che Keaton era più "cinematografico" di Chaplin, il quale aveva un impostazione più "teatrale"... Per inciso in "One week" Buster chiude una scena con una mano che copre l'obiettivo. Una cosa del genere Chaplin non credo che l'avrebbe mai fatta. Keaton lavorava con le illusioni del cinema. Chaplin no o se lo faceva, lo faceva in misura decisamente minore. Dei primi dieci minuti del bellissimo "Playhouse", il protagonista unico è Buster Keaton. C'è un intera orchestra composta da Buster che suona contrabbasso, violino, batteria, ecc... Ogni singolo suonatore interagisce con gli altri nella stessa inquadratura... Cose del genere a Chaplin non mi pare passassero manco per l'anticamera del cervello. Ma del resto Keaton non avrebbe mai fatto un film come "Il grande dittatore". Keaton non voleva fare altro che ridere. Chaplin voleva essere protagonista del suo tempo. Ci riuscì e ne pagò anche le conseguenze... Queste differenze non fanno dell'uno un attore-regista migliore dell'altro. E nemmeno l'inflazionamento, che è una questione che francamente trovo del tutto inutile...
Voto:
Sui diversi finali del film e del libro, kubrick, in un'intervista che si trova in appendice all'edizione di Einaudi, dice che quando lesse per la prima volta il romanzo di Burgess, ne circolavano due versioni: una col finale moralizzante e l'altra senza... Lui lesse la seconda e poi, quando già stava lavorando alla sceneggiatura, lesse la prima. Quel finale edificante gli diede l'impressione di un aggiunta successiva che poco aveva a che fare col tono satirico della storia e che probabilmente era stata scritta su richiesta dell'editore per dare al lettore un poco di speranza... E la stessa cosa ho pensato io quando ho letto il libro forse perchè conoscevo a memoria il film... Sempre in quell'intervista Kubrick molto modestamente sminuisce il proprio lavoro esaltando l'invenzione tutta di Burgess del personaggio Alex, del suo mondo, del suo gergo ecc... D'altro canto sempre in appendice al testo si trova un commento di Burgess che racconta le sue impressioni sul film, definito "Arancia meccanica di Stanley Kubrick": il più bel complimento che potesse fare al regista... Quindi, per riassumere: bellissimo romanzo e bellissimo film...
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Guarda che l'ho capì che Buster te piaz... E comunque, ho finito di rompere, giuro!:-)
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P.S. Guarda, se vuoi, dimmi pure che Chaplin era superiore a Rosco "Fatty" Arbuckle, a Harold Lloyd, a Harry Langdon... Ma non toccarmi Buster.:-)
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Ah, ma ancora con 'sta fola?:-) Dici che Buster era schiavo della sua faccia... Affermare una roba del genere sarebbe come dire che Louise Brooks era schiava della sua acconciatura... Balle! Buster era straordinario come regista, come montatore, come sceneggiatore (benchè non abbia mai scritto una sceneggiatura vera e propria in vita sua...) e, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, come attore. Ma, come ho detto più sopra, dal 1928 quelli della MGM gli hanno imposto dei ruoli ridicoli in film scadenti... Questa è stata la sua rovina! Poi, non si è mai evoluto? E con ciò? Buster aveva un chiodo fisso: fare ridere. Lo faceva bene da giovane, lo ha fatto bene anche da vecchio. Su you tube ho trovato delle candid camera girate negli anni sessanta, nelle quali Buster è semplicemente strepitoso... Quindi, di nuovo, che senso ha fare paragoni con Chaplin? Nessuno, direi...
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