Ween 10-03-21 Buenas Tardes Amigo - Live at Brooklyn Bowl, Las Vegas

Altro disco (parlo dell'originale da cui è tratto questo Live, cioè "Chocolate and Cheese") che avevo comprato sul defunto iTunes Store attirato più che altro dall'arrappante copertina, senza sapere nulla di costoro.
Ma il Sample di questo brano è stato fatale: DOVEVO sapere come finiva la storia!
Che vi devo dire... pezzone che adoro e che - come stamattina - quando mi capita in Random sul mio Nobile Sound Dock Bose che tengo acceso tutta la notte nella mia cameretta, smanetto alla grande, come si diceva ai tempi di Marco Caco (sull'abuso dell'uso dispregiativo del mio nome ho già parlato altrove).
Sento di averlo già messo, ma non me ne frega un cazzo. Ugh!
 
Fiumi di parole

Questa è, è stata e sempre sarà la colonna sonora di questa umiliante farsa (per le persone senzienti, almeno) che continuano a definire "elezioni".
Soprattutto oggi tutti i
media si arrabatteranno a spiegare di qua, calcolare di là, elucubrare di lavvía, sciorinando migliaia di percentuali - generalmente avulse - prospetti & prospettive, elucubrazioni pseudo-futuribili, vaneggiamenti stocastici e via cianciando.
Come non sapessero (ma forse non se ne sono manco accorti, visto lo stato pietoso del giornalismo (?) italiano) che non ci sono risultati da commentare, semplicemente perché non ci sono, non esistono, le elezioni stesse; che sono un vero e proprio Reality Show fatto pure male, peraltro.

Tutto viene deciso dai sondaggi e dalle proiezioni MOLTO prima delle urne, con la sola approssimazione di qualche misero punto percentuale. Perché Pavlov sa come si comporteranno i cani.

Tuttociò non lo dice il solito "qualcuno che sa, che è addentro": lo dice la logica.
E non serve essere il Signor Spock per arrivarci.

Ed ora, terminata la colazione, vado a farmi quattro risate con la lettura dei quotidiani.
 
Graceland

Non ti viene voglia di sparargli? Ahr ahr ahr!
 
P&G lancia un nuovo spot per Fairy con Michelle Hunziker

Tutto d'un tratto, da un punto imprecisato, sento un urlo agghiacciante che echeggia nell'aere:
"MARCOOO!!!!"
Quando è troppo è troppo.

Sono stanco che il mio Nobile nome sia sempre associato a un povero mentecatto privo di ogni spirito d'iniziativa: da "Marco quanto mi costi" a "Marco grosse scarpe e poca carne" passando per l'apostolo preso in giro da da Dario Fo nel suo "Mistero Buffo" e via riMarcando, mi sono sempre incazzato nero ma ho stoicamente sorvolato perché, come Mou, io non sono pirla.

Ma stavolta, quando ho sentito questa insopportabile svizzera del cazzo starnazzare ancora il mio nome - a tradimento, senza alcuna avvisaglia - come faceva mia nonna quando mi cercava in ogni dove (solitamente per farmi fare qualche lavoro dimmerda), mi è scattato l'embolo. E ho sparato al televisore.

Purtroppo ero in casa d'altri, perché io a casa mia non guardo la televisione, se non i programmi di cucina e qualche vecchia serie da SVDM.

Minchia se si sono incazzati!!!
Gli ho sparato il televisore, mica sterminata la famiglia e bruciata la casa, eccheccázzo!
Avrebbero dovuto ringraziarmi!!!
 
Mirah Bella Ciao

Della serie quando il Mac (iMac... cioè non io Mac, nel senso di Marco: il mio Mac che non si chiama iMac perché Mac sono io, ma perché... UÁÁÁRGH!!!)... quando il Mac, dicevo, ti tira fuori per caso queste cose che tu non ricordavi d'aver scaricato e sei contento di stare aggiornando il tuo sistema operativo.
Ora vado a scoprire cos'è questo disco, già che ci sono.
Ps. Oggi colazione pseudo-comunista, perché questo non è un pezzo propriamente comunista.

Ah: VOTATE PAVLOV, coglioni!!! Ahr ahr ahr!!!
 
Crème Brulée

Vi ricordate iTunes Store?
Sto pimpando il mio iMac ed è venuto fuori per caso questo disco che avevo (legalmente: non sapevo ancora krakkare) chissà perché acquistato qualche annone fa.
Forse l'ho preso solo per questo pezzo - che trovo, se non altro per sinestesia, assolutamente delizioso - ma anche il resto non è malaccio.
Oddio: siamo sul cilóut e quelle robe lì, ma lei è musicista vera.
Ps. Ascoltato stamani a colazione, anche se la crembrulé è più da fine cena romantica; piacevolezza & relax totale.
 
un link lungo

Ecco un regalo da fare a @[withor].
Sempre che di veda il linco ché io non le capisco queste cose.
 
Lucinda Williams - "Changed The Locks" [Live From Austin, TX]

Vi ho mai parlato della mia amica Lucinda?
Non che io la conosca di persona, anche se l'ho vista suonare pochi anni fa purtroppo in un postaccio infame (non me ne vogliano gli indigeni), una specie di ex oratorio sul lago Pusiano dove non c'era manco una piazza o una via centrale.
Dicevo che non la conosco di persona e, fino a più o meno un decennio fa, non la conoscevo affatto neanche come artista; ma lei mi ha dato fin dai primi ascolti - senza ch'io sapessi nulla della sua biografia - la sensazione di una con cui mi piacerebbe sedermi in qualche bettola sperduta in qualche specie di deserto del cazzo a pigliarci una bella sbronza cianciando a vanvera di questa vita dimmerda.

Della vita suddetta è inutile ch'io racconti: lo sappiamo tutti - noi che siamo stati all'inferno almeno - come gira. Male, anche se non proprio sempre, forse (senza hashishtag stavolta).

Per il resto una voce che ti sputa nel cuore e nelle budella tutto quello che c'è, compresi certi amori sporchi, graffiati, ma sempre sublimati in una immensa, disarmata tenerezza.
Il tutto suonato da dio: una specie di Country-Rock molto "Dirty" ma pieno di quella disperata bellezza che solo i grandi artisti intensamente umani e sensibili sanno raccontare.
 
The Cure - Purple Haze

Contrariamente a molti altri a me piacciono quasi sempre Cover e dischi-tributo anzi, a volte certi pezzi sono - anche a detta degli autori stessi - superiori agli originali.
Qui il buon Jimi non può, ovviamente, dire dire la sua, ma non credo gli sarebbe dispiaciuta questa cosa apparentemente disparata, che però trovo più rispettosa dell'originale di quanto possa sembrare.
Ps. Tutto il disco (Various Artists - Tribute tò Jimi Hendrix - è molto interessante.
 
Blackfoot - Highway Song (Live, Zurich 1982)

Vi ho mai raccontato di quella volta che suonavo in una band di rocchenròlle? Sì? Un milione di volte? Vabbè, ma questa in particolare non credo la sappiatevela, per cui chi vuole invidiarmi è libero di farlo, e può leggere o meno il seguito.

Orbene dopo due mesi di prove avevamo messo su un discreto repertorio: un paio d'orette buone le potevamo tenere purché, come dire... diluissimo un (bel) po' i pezzi.
E questo dei Blackfoot è un pezzo diluibile assai, come si sente e si vede (malissimo, ma l'ho messo proprio per rendere l'idea) nel video.
Inzomma eravamo al debutto: Motoraduno di Plaino, una due giorni con cinquemila persone previste, data anche la concomitanza col Sunsplash, che allora si teneva a Osoppo.
Me la facevo sia sotto che sopra, ché fisicamente ed esteticamente non corrispondevo per nulla all'idea del rocchettaro sporco catívo & droghato ed effettivamente, a parte la grande e varia quantità di sostanze psicotrope che assumevo, ero "fuori" sì, ma dal cliché.

Ma sorvoliamo tutto il memorabile - non lo dico io - concerto e arriviamo alla fine: arriviamo alla VERA ciccia!
Questo era l'ultimo pezzo, e l'avremo tirato minimo per venti minuti.
Io e l'altro chitarrista - "Fender Lead II" vs "Gibson Diavoletto" - ci rincorremmo due strofe a testa in interminabili assoli, che poi confluirono nel classico finale lisergico in cui avremmo voluto sfasciare gli strumenti, tanto eravamo gasati.

Ma eccoci al punto, al VERO scopo di questa storia.
Durante gli assoli alternati, quando toccava a me accompagnare la Gibson di Gianni Trevisan, il mio contraltare e viceversa, mi giravo verso il mio amplificatore (Vox) dove c'era sempre qualcuno che ci appoggiava sopra qualche birra, qualche canna eccetera.
Invece quella volta c'era appoggiata anche una strafigona imperiale, dalla chioma feroce, tutta vestita in pelle, con un paio di quegli enormi orecchini che ammé mi fanno ribollire il Merlot che ho al posto del sangue.

Orbene finito il concerto, siccome dovevamo suonare l'indomani pomeriggio, qualcuno ha tirato fuori un paio di tendine canadesi, una per me e una per il batterista, ché entrambi volevamo dormire sul palco.

Non capirò mai come abbia fatto quella straordinaria creatura a materializzarsi nella mia tenda: me la sono trovata addosso all'improvviso, che mi sussurrava cose bellissime - e falsissime ovviamente - tipo: "Ma sai che suoni da dio? Non si direbbe, vedendoti, che sei così intenso".

Ah: la prima - e ultima, nel mio caso - Groupie non si scorda mai.

L'indomani, alle nove di mattina, il batterista per celebrare la faccenda - che ci aveva dato dentro pure lui (non con la stessa, eh!) - mi ha svegliato sparandomi "Highway Star" a manetta sulla Spia dove era appoggiata la mia tenda, e recandomi una birra da mezzo e un Bradwurst per colazione.
Le ragazze erano sparite, manco il nome abbiamo saputo.

Quella sì che era vita, cazzo! Anche se non mi lamento affatto nemmeno di quella che
 
Claudio Lolli - Quelli come noi

Un ottimo antidepressivo direttamente dagli anni di piombo.
Chi, sfortunello, non c'era non può avere idea di quanto ci si divertiva a manganellarsi con fasci e celerini assortiti; porfido & molotov come non ci fosse un domani (avremmo poi scoperto che, infatti, non c'era): uno spasso inenarrabbolo!
Il tutto condito da una colonna sonora - robba da piegarsi in due per far meglio erompere le risa - che va da questa allo straordinario Fausto' (che qui so essere amatissimo da alcuni) di "Suicidio".

Naturalmente queste amenità
venivano degnamente narrate da quel coacervo di geniali anarco-sinistrati - Andrea Pazienza su tutti - che era "Il Male"; un fogliaccio travestito da giornale che faceva cose che i millenials, e non solo, non possono neanche immaginare si possano e si potessero fare, incolpevolmente massificati e massacrati dal becero conformismo telemediatico come sono. Non tutti, certo, ma la maggioranza la vediamo qual è.

Le finte prime pagine dei maggiori quotidiani mischiate a quelle vere con la connivenza di molti compagni edicolanti, ad esempio, oggi sarebbero impossibili. Notizie come "Tognazzi capo delle BR" o "È scoppiata la terza guerra mondiale: i giapponesi nella notte attaccano Pearl Harbor", con le testate perfettamente riprodotte di "Repubblica" e altri tra i maggiori quotidiani dell'epoca, non verrebbero semplicemente comprese in questi tempi ottusi di fake news a getto continuo, indistinguibili dall'ormai inesistente "realtà".

Niente revanscismo, lungi da me: solo storia. Quella vera.
Ad maiora e, mi raccomando braccobaldandomi... INDIETRO TUTTA!
 
Robbie Robertson - Fallen Angel

A proposito di The Band - citata in un ascolto proprio oggi, qui - come non citare questo gran disco uscito proprio in quegli anni 80 durante i quali, qualcuno dice, non si è prodotto nulla di buono, e griffato Robbie (rip) Robertson?
Ah: nessuno direbbe che è prodotto dall'Arcangelo, vero?
 
Revolting Cocks - Do Ya Think I'm Sexy? (1993) (Official Music Video) (WMG)

Pare che lo steso Rod Odentro abbia dichiarato che questa è la versione GIVSTA del pezzo.
Tutta quella roba lì anni ottanta che abbiamo sentito, lui non la voleva.
Sono stati i suoi produttori a imporgli quei suonacci synthetici & triggherati. Ecco. Uffa!!!
 
Pat Metheny - Daybreak

Ecco un Patrizio Mentina che mi fa venire voglia di scodinzolare anche se sono supergattaro.
Dopo una lunga introduzione delle sue, a metà brano se ne parte con un riffetto micidiale che prelude a un bellissimo Tema con tanto di Bridge andata & ritorno.
Un pezzo che a me ispira serenità, pace, calore; umano e non.
Cose di cui sono assai bisognevole, in questa settimana di uggie, sciatiche & tempodimmerda.
Miao.
 
CAROSELLO CARNE MONTANA 1966 (GRINGO)

Guardate qua, figliuoli, e imparate cosa vuol dire essere vecchi: noi sì che eravamo buoni di fare la Pubblicità! Mica come voi sciacquoni a colori!

Di quel periodo ce ne sono di immense: autentici capolavori figli di un irripetibile periodo di grandissimo spirito creativo.
Pensate - solo rimanendo nell'ambito dell'allora "Recláme" - a personaggi del calibro di Gavino Sanna e Armando Testa: oggi, con il nostro "linguaggio impoverito", nessuno sarebbe in grado di capire slogan come il celebre "Chi Vespa mangia la mela".
Ehm... Neanche allora, a dire la verità, però c'era il coraggio di veicolare messaggi di assoluto spessore semantico, senza trattare il popolo come una massa amorfa priva di ogni stimolo cognitivo come avviene nel nostro tempo sbandato.
Uno slogan come quello sopra citato "passava" proprio perché non veniva analizzato, sezionato, spiegato: passava per "assonanza", semplicemente perché in cinque parole trasmetteva tutto il concetto di libertà, attraverso "quel" morso a "quel" frutto proibito.
Le persone erano molto più ricettive, ai tempi; erano appena state alfabetizzate proprio dal nuovo mezzo televisivo, ed erano in grado di elaborare più o meno consciamente concetti di cui magari non conoscevano l'archetipo, ma ne comprendevano il significato.
Datemi pure del VIP (Very Important Pedeón) o del Boomer o vattelapesca, ma gli Spot odierni trovo offendano la mia intelligenza.
Non so la vostra.
 
Dance Me to the End of Love - Madeleine Peyroux

Non so...
Quando sento l'eco lontana, ma mica poi tanto, dell'anima della Dea che per un cosmico, meraviglioso attimo si travestì da umana e cantò come mai s'era sentito e mai più si sentirà ecco, chiudo gli occhi e viaggio nel tempo.
E vedo Madeleine che danza con Billie e Leonardo. Fino alla fine di quell'amore che stiamo perdendo, persi come siamo in noi stessi.

Ps. "L'eco dell'anima" è metonimia?
@[GrammarNazi] SE CI SEI BATTI UN COLPO!
Torna a corígerci, come direbbe la buon'anima del Carolo polacco.
 
supergulp - SIGLA DI TESTA -

Non so se qualcuno l'ha già messa, ma se così non fosse ci rimarrei male.
Imprinting assoluto, per io.
 
Fondazione — Trailer ufficiale | Apple TV+

Chi si aspetta un'aderenza alla celebre trilogia del Buon Dottore probabilmente subirà la classica "incazzatura del purista".
Sì perché qui si è voluto adeguare lo stile asciutto, poco "televisivo" di Asimov, costruito più su dialoghi serrati e complicati intrighi quasi teatrali (siamo più o meno negli anni cinquanta quando uscì la trilogia) al linguaggio dei Serial attuali, coi vari FlashBack, Flash Forward, Cliffhanger e vattelapesca.
Vedremo (o meglio vedrò, visto che sono solo al terzo episodio della prima stagione) in seguito se la cosa è riuscita o meno, visto che i sessi di alcuni personaggi (tipo Salvor Hardin) sono stati invertiti, probabilmente perché, nella trilogia, di figure femminili rilevanti - oggi obbligatorie per legge - non v'era traccia; e ciò potrebbe far storcere il naso ai puristi, appunto, di cui sopra.

Per il resto un impatto visivo straordinario: sceneggiatura, trucco & parrucco, dialoghi e livello recitativo impeccabili.
Il ritmo - almeno all'inizio - è abbastanza lento, per adesso (tipo "Dune", soprattutto il primo) ma non mancano le scene d'azione con tanto di sparatorie, esplosioni, scazzottate rese con magistrale magnificenza.

Inzomma: per adesso sono soddisfatto e incuriosito al proseguio.
 
You Might Need Somebody

Bella cicciottosa, lei: col sorriso d'una Rosalina ché le magre sono tristi.
Suoni ovattati, isilistíng, troppo precisi?
Chitarre pimpate a compressori a manetta?
Batteria triggherata?
Suoni troppo anni ottanta?
Francamente me ne infischio.

La sua versione (io amo le Cover fatte come dico io, qualcuno forse l'avrà notato ma non importa) di "Imagine" per me rimane la migliore.

E qui lei la trovo divina.
Un'interpretazione che ti rende positivo (maschile espanso) all'empatia.
 
OPENING - INTRO - STAR TREK STRANGE NEW WORLDS SEASON 01 - 4K (UHD)

Stupenda la seconda stagione, forse meglio della prima.
Qui c'è tutto quello che Noi Trekkers volevamo dal Franchise creato dalla straordinaria visione umanistica del mai troppo elogiato Guru: cioè Gene Roddemberry.

Ma siccome qui si parla spesso - e ci mancherebbe! - di Musica, un pensiero alla colonna sonora è inevitabbolo!!!

I contrappunti, le armonizzazioni, il rispetto dei Temi che hanno creato il Nostro universo sono d'una sublime, scodinzolabile bellezza. Miao!!!

Il tutto suonato da un'orchestra vera, con l'uso "giusto" dell'elettronica.

Fino ad arrivare coraggiosamente là, dove nessuno è mai giunto prima.
Tranne gli impotenti, chevvelodicoafàre.
 
Tom Waits - "Pony"

Serve che dica qualcosa?
 
Una Storia Sbagliata - Loredana Bertè - Faber(amico fragile)[Tributo a Fabrizio De Andrè]

Non dimentichiamoci della figuradimmerda che fece adrianocelentano in questo straordinario tributo.
Non dimentichiamoci di un Franco Battiato che gli si spezza la voce, tanto sentiva su sé il verbo del Sommo Genovese.
Loredana la canta, questa, come fosse sua.
E lo è.
 
link rotto

Noi siamo Friuli.