A poco meno di un giorno dal corteo di ieri vorrei porre una questione a cui capisco non partecipiate soprattutto in questo contesto virtuale e vi capisco perfettamente, ma ora come ora me ne fotto altamente e scrivo. AL CORTEO DI IERI PER L'OMICIDIO DI ABD EL SALAM: Duemila persone, la maggior parte lavoratori e sindacati USB (figuriamoci se la padronale CGIL aderisce) e per il resto generici compagni. Poche considerata la gravità della situazione: l'assassinio di un lavoratore. Non pochissime considerato che è successo giovedì. Principalmente c'era rabbia. Tanta, tantissima rabbia, ma decisamente repressa, forse troppo. Ergo per cui si può ridurre la manifestazione a una semplice sfilata per Piacenza, perché qui, piaccia o meno, ci sono in gioco tante vite, non solo quella di chi è stato ammazzato. Come Abd El Salam ce ne sono tantissimi, che rischiano non solo il posto di lavoro, ma pure di non poter riuscire a sopravvivere. E adesso, a quasi un giorno dal corteo, pacifico e abbastanza tranquillo a conti fatti, chi ne parla?! Solo in rete, scrivendo le solite parole chiave, di articoli e/o video sul corteo ce ne sono pochi e devi cercarli. Ne trovi di più sul giorno precedente alla manifestazione, in cui si avvisavano gli automobilisti del traffico chiuso e di non lasciare le macchine lungo il corteo, o in cui si diceva ai commercianti, occhio alle vostre attività che ci sono possono essere gli """infiltrati""" violenti, eh già. Insomma, nel mondo liberale, dei diritti per tutti, se ammazzano una persona in un contesto politico, che mette in luce le contraddizioni del sistema stesso del lavoro e del capitale, e fai un corteo PACIFICO è già tanto che ti scrivano le rivendicazioni della tua protesta. Se PERO', come sbirri, padroni e autorità temevano, succede il pandemonio il giorno dopo si parlerà di che cosa?! Di VIOLENZA E BASTA,ma perpetrata ovviamente dai soliti facinorosi, che poi verranno ovviamente screditati pure dagli altri presenti al corteo e bollati come "fascisti", quando va bene. E giù immagini e resoconti sulle vetrine rotte, i lacrimogeni, i feriti, magari le auto incendiate, di aver rovinato una città intera (per non parlare poi delle accuse più fantasiose e gravi per mettere in galera chi vuole la polizia) e bla bla bla. Insomma, l'alternativa OGNI VOLTA è sempre e solo tra il silenzio e l'infamia, questa la grande libertà per chi non è padrone di niente, se non della propria pellaccia.
 
E già emergono altre verità. Già non sono vere mille cose. Di sicuro si è buttato sotto il camion da solo Abdesselem El Danaf. E il camion andava piano eh! Non c'era tra l'altro nessun picchetto in quel momento. Insomma un'azione deliberata e sconsiderata. Se l'è andata proprio a cercare. Non c'era a tal punto nessuno che l'autista ha rischiato il linciaggio, o non è vero nemmeno questo?! L'accusa per questo FASCISTA (il fascismo non è solo chi va in giro con la celtica al braccio, è la funzione sociale che uno ricopre prima di tutto), è omicidio stradale. Che la politica stia ben lontana dai giornali e dalle tv! Non sia mai che ci sia di mezzo il capitalismo in un affare come questo. La lotta di classe non esiste e chi lo pensa evidentemente è un terrorista e, nel migliore dei casi, un violento. Certe cose non si possono dire perché evocano fantasmi del passato che è meglio tenere sotto il tappeto, come la polvere. La verità non è solo questione di fatti, ma pure una questione di cause. Abdesselem è stato ammazzato come un cane perché lottava contro un sistema malato e i suoi sgherri. Contro uno stato di cose che si pone a noi senza chiederci niente e relegandoci, se non abbiamo avuto natali fortunati, a servire, piegare la testa e a condurre una vita di merda per regalarla a chi si appropria dei nostri sforzi per sopravvivere. E questo, si badi bene, non è vittimismo. Nessuno osi dire: poverino! Abdesselem non è una vittima, ma un compagno che è morto lottando. Sotto quel camion c'è finito perché è sceso in strada con una volontà ben determinata ed è stato ucciso con altrettanta volontà da un nemico che era contro ciò per cui combatteva, probabilmente la sua stessa vita e l'esito infatti abbiamo visto tutti quale è stato. La sua lotta però non è finita con lui, come non è finita con altri che hanno dato la vita opponendosi allo status quo. Questa è di solito una pagina molto goliardica, come del resto l'intero sito, ma mi sembra dovuta la solidarietà ad Abdesselem a chi lotta, spesso, troppo spesso, solo per far campare la propria famiglia (lui personalmente: moglie e 5 figli, pare). Domani 17 OTTOBRE A PIACENZA si svolgerà un CORTEO di solidarietà e di protesta. In rete troverete di sicuro maggiori informazioni. Il concentramento dovrebbe essere nel primo pomeriggio.