White Horses
Uscita del giorno: Low - Hey What, dopo quel Double negative che avevo decisamente apprezzato
 
Il chiarirsi della conoscenza
Al di sopra di ogni altra cosa imparai ad apprezzare il valore dell'indolenza. A un uomo pieno di vitalità occorre, per conquistarla, il lavoro di tutta una vita. Una volta che se n'è gustata la dolcezza, non si può più staccarsene, anche se ciò costa lotte continue. Anch'io cercai allora di immergermi per delle ore nella contemplazione di sassi, di fiori, di animali e di uomini. Il mio potere visivo ne risultò acuito, come già lo erano l'odorato e l'udito. Vennero allora dei grandi giorni, e io scoprii una nuova faccia del mondo del Sogno. I sensi, affinati, influenzarono un po' alla volta l'apparato mentale e lo modificarono. Acquistai una capacità sorprendente di meraviglia. Ogni oggetto, avulso dal rapporto con le altre cose, assumeva un significato nuovo. Il fatto che un qualsiasi corpo arrivasse a me dall'eternità, mi faceva rabbrividire. Il fatto che una cosa fosse proprio così, e non altrimenti, mi riempiva di stupore. Un giorno, davanti a una conchiglia, mi resi conto con la massima chiarezza che il suo modo di esistere non era così sordo come avevo pensato fino a quel momento. E presto mi accadde lo stesso per tutto, per il mondo intero. All'inizio le sensazioni più intense mi venivan prima di addormentarmi o subito dopo il risveglio, quando cioè il corpo era stanco e la vita, in me, si trovava in uno stato crepuscolare. Un mondo, non sempre vivente, doveva essere di continuo ricreato, e sempre nuovo.
Sentivo vieppiù il legame comune che c'era in tutte le cose. I colori, gli odori, i suoni e i sapori erano per me intercambiabili. E allora compresi: Il mondo è forza d'immaginazione, immaginazione-forza.
A. Kubin, L’altra parte, Adelphi, 2006, p. 155.
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Sogni E Sintomi
 
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Sogno Numero Due
Il ruolo più eccitante della legge
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UN ALTRO DIO Mamma mia, che potenza
 
hiver

IOSONOUNCANE - Hiver
Libera interpretazione di una lingua errabonda

Inverno

La città è lontana, il gelo incombe
La terra, il raccolto, ricordi di epoche passate

Il rifugio e il fiume gelido
Uomo non ancora

Occhi e labbra consumati dalla immensità
La gente è così quieta

Età e nome
Età e nome

Occhi e labbra bruciate
Così dolce la notte per le membra stanche
Eppoi, la luce fredda del giorno

Occhi e bocca sbarrati
Monta la rabbia del figlio abbandonato

Ancora non è tempo di andare
Solo
Figlio
Uomo non è ancora tempo di rinascere

Il rifugio e un lungo inverno sulla nostra pelle
La prigione e un lungo inverno

Chi sei tu nello specchio?

La mia voce
Le mie ossa
Nutrite da un latte ammalorato
Il sangue è ancora caldo nelle vene

Il mio precipitare
Il corpo scalpita lontano
Nutrito da un latte ammalorato

Il mio sangue scorre invisibile nelle vene
Il sangue dell'ultimo figlio abbandonato
 
SALVINI TRA LE MUCCHE SULLA SPIAGGIA DI LESINA
Per doverosa conoscenza, trattandosi di mucche.
 
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