Lesto BANG Bannato

DeRango : 0,20 • DeEtà™ : 6888 giorni

 "Ho i peli del culo che si rizzano... e sono solo alle prime note."

 "La chitarra è il quarto di bue arpionato al gancio e la mannaia è il suo plettro."

La recensione di Grinderman ritrae un album carico di rabbia, sudore e potenza sonora. Nick Cave e la sua band mettono in scena un rock sporco, intenso e autentico, capace di scuotere e provocare emozioni forti. Il suono è ruvido e minimale, ma profondamente coinvolgente, con chitarre taglienti e atmosfere inquietanti. Un lavoro audace e vitale che rompe con le convenzioni della musica contemporanea. Ascolta Grinderman e lasciati travolgere dall'energia autentica del rock!

 La banalità fatta musica.

 Ok AIR, avete scherzato e ho abboccato come un tonno.

La recensione boccia nettamente l'album Pocket Symphony degli AIR, criticandone la mancanza di idee originali e una atmosfera noiosa e monotona. L'autore esprime frustrazione per un lavoro che appare tirato via e privo di veri spunti musicali. Vengono citati riferimenti ad artisti ambient ed elettronici più ispirati per sottolineare la pochezza del disco. Ironia e sarcasmo dominano la critica, che invita il gruppo a tornare a fare musica più convincente. Scopri le vere innovazioni nella musica elettronica, evita Pocket Symphony!

 «Dear Heather è ormai il capolinea e il Canto del Cigno stesso ed è l’Essenza stessa di un divenir leggero, parabola discendente e sublime al tempo stesso...»

 «La grande sonnolenza divina estatica e trascendentale, di teologiche virtù e innominabili vizi...»

La recensione analizza 'Dear Heather' come un'opera di intensa poesia e musicalità spirituale tipica di Leonard Cohen, pur sottolineandone la tendenza alla noia e a momenti di sonnolenza estetica. L'album è visto come una parabola discendente dell'artista, un canto del cigno che unisce splendori e stanchezza. La riflessione tocca il percorso artistico e spirituale di Cohen, ma evidenzia una perdita di energia e di quel vigore che caratterizzava i suoi lavori passati. Nonostante ciò, il disco conserva un'aura di sacralità e intensa emozione. Scopri l'intensità e la complessità di Dear Heather di Leonard Cohen.

 Alzi la mano infatti chi non ha MAI visto una delle comiche in bianco e nero di questa coppia di Assi della Comicità!!

 Questo per ricordarvi che anche in Italia esistono parecchie associazioni (ufficiali) che ne raccolgono l’eredità.

La recensione celebra il film 'I Figli del Deserto' di Stan Laurel e Oliver Hardy come un capolavoro della comicità classica con un sottotesto sociale significativo. evidenzia l'influenza duratura della coppia e l'importanza dell'associazione internazionale 'Sons of the Desert'. Critica anche la rappresentazione misogina presente nel film, offrendo uno sguardo storico e culturale. L'autore invita ad abbracciare l’eredità del duo comico e a iscriversi alla comunità di fan. Iscriviti ora all’associazione Figli del Deserto e vivi il mito Laurel & Hardy!

 …è come se si avvertisse un’aria di spensieratezza infinita, le note sono semplici, ariose, musica pulita mi capisci?

 Questo disco sarà anche un’accozzaglia di canzoni messe alla rinfusa, tra live e pezzi inediti però è sempre un Gran Bell’Ascoltare, anche se sono passati più di 40 anni!!

La recensione racconta un confronto tra due ascoltatori di generazioni diverse, evidenziando la semplicità e la spensieratezza delle canzoni di The Beatles in Anthology 1. Pur con imperfezioni e registrazioni ruvide, il disco mantiene un fascino autentico e senza tempo che riesce ancora a emozionare dopo quarant'anni. L’album è visto come un compendio di pezzi grezzi ma sinceri, capace di restituire la vera essenza della band. Scopri il fascino autentico di The Beatles Anthology 1, ascolta la leggenda!

 «seguendo i soliti 4 stereotipi del cazzo stampati sulla faccia belloccia da tonno in scatola di un Mel Gibson»

 «Mi chiedo: ma quando arriverà una donna... una coi controcoglioni che riuscirà a dirigere un film su quello che VERAMENTE le donne vogliono»

La recensione mette in luce come 'What Women Want' affronti con leggerezza e superficialità i temi femminili, ricorrendo a stereotipi datati e poco autentici. Il protagonista di Mel Gibson non riesce a salvare un film che manca di una vera profondità nella rappresentazione delle donne. L'autore auspicail arrivo di un'opera più coraggiosa e fedele alla realtà femminile. Scopri la verità dietro gli stereotipi in 'What Women Want' con la nostra recensione!

 Un film spesso pieno di boria, stronzo, ipocrita, egocentrico, bugiardo, esagerato, misogino, disonesto e spesso ambiguo.

 Un film che, al di là dei demeriti, ha incarnato la parte peggiore di tutti noi, un polo catalizzatore dei più bassi istinti racchiusi in ognuno di noi.

La recensione analizza il film The Punisher (2004) di Jonathan Hensleigh, sottolineandone l'esagerazione e l'ironia insite nel personaggio tratto dal fumetto Marvel. Il film è visto come un action classico pieno di luoghi comuni e difetti, ma che mostra una certa umanità nascosta. Il testo evidenzia anche il conflitto tra finzione e realtà vissuta dall'attore Thomas Jane. Nonostante i difetti, il film continua a suscitare interesse per via del suo effetto esorcizzante e provocatorio. Scopri la recensione completa e il lato nascosto di The Punisher 2004!

 Sono anni che non piangevo e finalmente ho lasciato trasportare dai sentimenti e dalle emozioni.

 Dialoghi brillanti, storia così così, azione zero, ragazze belle manco col lanternino.

La recensione analizza il film francese di Nicole Garcia come un’opera corale lenta e dialogata, ricca di introspezione e temi psicologici. Pur riconoscendo qualche prevedibilità nella trama, l’autore apprezza la qualità della recitazione e l’approfondimento emotivo. Il film, pensato per un pubblico amante dei linguaggi più riflessivi, non punta sull’azione ma sulle emozioni e i dialoghi intensi. Scopri questo film intenso e meditativo, perfetto per chi ama il cinema riflessivo.

 Tutto è niente e niente diventa il tutto di questo trip fumato di celluloide.

 Cazzo vuol dire. Cazzo ho visto. Cazzo cioè, quindipercui. Lo sa solo il cazzo, appunto…

Spun di Jonas Akerlund è un film che rappresenta in modo caotico e frenetico la spirale della tossicodipendenza. Con un montaggio sfasato e uno stile volutamente confuso, il film mostra un mondo di spacciatori, droghe e sbandati. Nonostante l'approccio visivamente intenso, la pellicola manca di una morale o senso compiuto, risultando una discesa negli inferi poco comprensibile e stancante. La recensione ne evidenzia il carattere estremo e disturbante, pur riconoscendo la capacità di trasmettere il caos del declino dei protagonisti. Scopri l’esperienza visiva estrema di Spun e lasciati catturare dal suo caos.

 Cristosanto, che filmone "massiccio"!!

 "Noi non siamo umani: siamo spartani!" e su questa massima si giustifica tutto e il contrario di tutto.

La recensione elogia il film 300 di Zack Snyder per la sua forte dimensione visiva e la rappresentazione intensa di una storica battaglia epica. Pur sottolineando alcune derive ideologiche e scene di battaglia troppo esagerate, il recensore apprezza la forza drammatica e il machismo che permeano il film. Viene evidenziata anche la mancanza di spessore umano in alcuni personaggi, ma riconosciuto il valore estetico e la carica di intensità dei dialoghi. Guarda 300 e vivi l’epica lotta per la libertà spartana!

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