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 La Follia Verde è un unico, confuso, sensuale viaggio, dove i brani sfumano l’uno nell’altro senza soluzione di continuità.

 Questo album è un vero calcio nei coglioni: la misantropia di Moynihan trova qui la sua piena sublimazione.

Absinthe: La Folie Verte è un album visionario e oscuro nato dalla collaborazione tra Blood Axis e il gruppo francese Les Joyaux de la Princesse. Tra industrial, ambient, e influenze neoclassiche, il disco evoca atmosfere decadenti e surreali in una città immaginaria, riflettendo le inquietudini esistenziali di Michael Moynihan. Le voci rare e penetranti del cantante e le sonorità sperimentali creano un viaggio sonoro unico, intenso e privo di compromessi artistici. Scopri l’oscura arte sonora di Absinthe: La Folie Verte, un capolavoro per gli amanti dell’irripetibile.

 Il giovane lussemburghese rilancia con quello che probabilmente è da ritenere, ad oggi, il suo capolavoro.

 I fiori inviati dall’esilio dal giovane artista narrano e testimoniano una cruenta lotta interiore, volta alla difesa della propria integrità in un mondo cannibale ed invertebrato.

Jerome Reuter, con il quarto album "Flowers From Exile", centra finalmente la propria maturità artistica, distaccandosi dalle fonti neo-folk tradizionali per proporre un'intensa riflessione sul tema della guerra civile spagnola e dell'esilio. L'album è un concept coerente e profondamente cantautorale, impreziosito da un'eccellente formazione musicale e da riferimenti personali e letterari. La qualità del suono e la poesia delle liriche lo confermano come una pietra miliare del genere. Scopri ora l’intensità e la poeticità di Flowers From Exile, il capolavoro di Rome.

 «Da qui tutti i limiti di fruizione di una non-musica amatoriale forgiata per costituire il sottofondo consono alla pratica di riti cabalistici.»

 «Una pessima pronuncia della lingua inglese ed una registrazione fatta con i piedi non aiutano.»

L'album 'III' di Ain Soph conclude una trilogia di registrazioni rituali degli anni '80, rappresentando il lavoro meno convincente del trittico. Realizzato quasi interamente da Crucifige, l'album alterna momenti ipnotici e originali a passaggi prolissi e dall'esecuzione discutibile. Le sonorità si avvicinano allo stile di Current 93, con evidenti limiti tecnici e una resa sonora spesso problematica. Resta comunque un documento importante per gli appassionati del dark-industrial e della musica occulta. Scopri il lato oscuro della musica con Ain Soph - III, per veri cultori del genere.

 «Una vera sinfonia dell’orrore, di enormi proporzioni, divisa in quattro movimenti.»

 «Sopravvive e trionfa, in un contesto di non-comunicazione, l’innegabile forza suggestionante di un’architettura di suoni sfuggenti ed impenetrabili.»

Ain Soph - II è un album rituale e oscuro, seconda tappa di una trilogia esoterica del collettivo romano, che raffina l'approccio sonoro del debutto. Diviso in quattro movimenti, il lavoro mescola percussioni rituali, corali inquietanti e tessiture elettroniche per evocare un'atmosfera ipnotica e abissale. Nonostante alcune ingenuità tecniche, l'album si distingue per la sua forte componente ritualistica e l'intensa suggestione sonora, anticipando il capolavoro Kshatriya del 1988. Un ascolto impegnativo ma prezioso per appassionati di musica industriale e sperimentale. Esplora l’abisso sonoro di Ain Soph e lasciati trasportare dall’oscurità rituale.

 «La magia sta nelle atmosfere morbose ricreate dal duo, attraverso i riverberi e i colpi sconnessi di oscure percussioni.»

 «Un violoncello suonato come da un fantasma, organi impastati che si librano nell'aria fendendo rancide ragnatele... In una parola: inquietudine.»

L'album 'I' di Ain Soph è un lavoro rituale e magico nato negli anni '80, caratterizzato da atmosfere inquietanti e suoni primitivi. Più che musica tecnica, è un'esperienza ambientale esoterica e suggestiva che ha creato una vera e propria leggenda underground. L'opera mescola manipolazioni elettroniche semplici a rituali sonori ispirati alle opere di Aleister Crowley, offrendo un viaggio nell'oscurità e nell'ignoto. Scopri l'oscura magia di Ain Soph e lasciati avvolgere dal rituale sonoro.

 "Il Fuoco è un album bellissimo."

 "Un album finalmente maturo, necessario all'interno della discografia dei Giardini, che li eleva nel gotha della musica italiana alternativa."

Nonostante un iniziale pregiudizio verso la band, la recensione riconosce "Il Fuoco" come il loro album migliore: un'opera post-rock strumentale ispirata e matura, nata come colonna sonora di un film muto italiano del 1915. La musica è delicata, intensa e ricca di sfumature emotive, con arrangiamenti equilibrati e un'atmosfera intimista. L'album rappresenta un passo importante nella discografia della band, consigliato agli appassionati di musica alternativa che cercano un'esperienza sonora profonda. Ascolta "Il Fuoco" e lasciati emozionare dal post-rock più intenso dei Giardini di Mirò.

 Una zona di passaggio, questo album... in cui la corazzata Der Blutharsch alleggerisce l'artiglieria, sostituendo le granate con gavettoni ripieni di piscio.

 Le voci, per esempio, qua stonicchiano, là divengono un vero supplizio per le nostre orecchie, sortendo l'effetto contrario all'intento originario.

When All Else Fails! rappresenta un album di transizione per Der Blutharsch, dove il sound industrial classico si mescola a nuove sonorità folk non sempre riuscite. L'inserimento di collaboratori vocali risulta dissonante e poco efficace, e la svolta stilistica è percepita come incerta. L'album guadagna in varietà e ironia, ma perde in coerenza e potere evocativo. È una fase di mutamento non del tutto convincente, apprezzabile per qualche buona idea ma destinata a dividere il pubblico. Scopri il lato meno noto di Der Blutharsch con questa recensione approfondita!

 La classe non è acqua: la classe è sangue!

 I Blood Axis ergono il consueto monumento di epicità, tensione e solennità che solo loro sono in grado di allestire.

La recensione celebra 'Blót: Sacrifice in Sweden' dei Blood Axis come un capolavoro live e un'opera monumentale. La band, guidata da Michael Moynihan, riesce a fondere perfettamente folk apocalittico e sonorità industriali, sostenuta dalla straordinaria violino di Annabel Lee. Il disco è una testimonianza della loro evoluzione artistica, che unisce tracce storiche e nuove, mantenendo un'intensità e un'estetica unica. L'album risalta per la qualità sonora e la forza espressiva della performance dal vivo, imprescindibile per gli appassionati del genere. Scopri l'epicità dark e folk di Blood Axis con questo live imperdibile!

 Più che altro, sembra che quest’uomo abbia il Dono; il dono, cioè, di saper scrivere ed interpretare una musica che, per quanto semplice ed elementare, si rivela emozionante in ogni suo frangente.

 Sorta di Nick Drake delle Rune, B’eirth erge un inno al passato, alla tradizione, ai temi della morte fatale e del tragico amore, in un contesto di pangenesi naturalistica in cui l’uomo è tutt’uno con le leggi dell’Universo.

L'album Hazel Steps Through a Weathered Home di In Gowan Ring è una gemma nascosta del neo-folk, con atmosfere intime e malinconiche. Jon Michael B'eirth unisce tradizione folk, psichedelia e soffuse atmosfere romantiche in un lavoro che emoziona per la sua delicatezza e poesia. Le collaborazioni con esponenti dell'apocalittico arricchiscono un percorso artistico di grande sincerità ed eleganza sonora. Un viaggio musicale consigliato agli amanti della musica acustica e della profondità emotiva. Ascolta Hazel Steps Through a Weathered Home e lasciati trasportare da emozioni senza tempo.

 "Bartoccetti si avvale anche questa volta del contributo filosofico della medium rumena Monika Tasnad"

 "Per Viam ci risulta un qualcosa di più lineare, diretto, decisamente più rock-oriented, pur tuttavia mantenendo gli ingredienti basilari dell'Antonius Rex sound."

L'album Per Viam segna il ritorno solido e maturo di Antonio Bartoccetti con un dark-progressive moderno e raffinato. Pur partendo da un singolo iniziale meno convincente, le tracce successive offrono un mix ben calibrato di sonorità rock, elettronica e atmosfere sinfoniche. Notevoli i contributi di Doris Norton e il tocco personale di Bartoccetti, con brani come Woman of the King e Antonius Rex Prophecy che esprimono profondità e sperimentazione. Un'operazione artistica che celebra i 40 anni di carriera dell'artista marchigiano con classe e innovazione. Ascolta ora Per Viam e immergiti nel dark-progressive unico di Antonius Rex!