Core-a-core

DeRango : 1,73 • DeEtà™ : 6849 giorni

 Questo compendio bongioviano è sicuramente superiore ai primi due dischi dei Bon Jovi.

 "Who Said It Would Last Forever" è un brano perfetto che in Slippery o New Jersey ci starebbe dentro ad occhi chiusi.

La raccolta The Power Station Years di John Bongiovi (con la 'g') presenta 14 brani registrati tra 1980 e 1983, caratterizzati da un pop rock radiofonico e di qualità superiore ai primi Bon Jovi. L'album mostra la versatilità e la credibilità artistica di John prima del successo ufficiale. Tra pezzi esplosivi, ballad intense e influenze rock, è una testimonianza affascinante di un giovane musicista in crescita, con una produzione impeccabile. Ascolta ora The Power Station Years e riscopri le origini di Jon Bon Jovi!

 Adam Bomb razionalizzava il paradigma sesso, droga e rock n’roll spiegandoti il perché e fornendo punti di vista nuovi e decadenti.

 Se non conoscete Adam Bomb, educatamente vi dico che non potete continuare ad ignorarlo.

La recensione analizza 'Grave New World', il terzo album solista di Adam Bomb, evidenziandone la raffinata miscela di glam rock, sleaze e influenze grunge. Nonostante qualche brano meno ispirato, il disco mostra un autore maturo e una profonda poetica, arricchita da ottime performance musicali. L'opera si distingue per originalità e modernità nel contesto degli anni '90. Un invito a riscoprire un artista imprescindibile del rock. Scopri ora il raffinato mondo rock di Adam Bomb con Grave New World!

 Una giornata che per me significa che l'inverno della mente è finito qui.

 Samba sussurrata che si concede alla bossa nova, e questa che dall'altro lato fa l'amore col jazz.

La recensione racconta l'ascolto dell'album del 1963 di Stan Getz con Laurindo Almeida, evidenziando un'atmosfera intima e rilassante tra jazz e bossa nova. L'autore descrive con coinvolgimento emotivo e suggestioni personali come la musica abbia risvegliato immagini di primavera, balli e viaggi immaginari in Brasile. L'album viene apprezzato per la sua leggerezza e semplicità tecnica, pur non essendo definito un capolavoro assoluto. Ascolta ora l'album e lasciati trasportare dalla magia di jazz e bossa nova.

 In The Heart Of The Young è un album che può banchettare con le migliori opere dei grandi della musica in assoluto.

 L’album ha il potere di tenerti ad occhi aperti mentre sogni di sognare.

La recensione esalta 'In the Heart of the Young' dei Winger come un capolavoro hard rock del 1990, ricco di tecnica e profondità emotiva. L'album cattura gli stati di coscienza di una generazione, offrendo riff memorabili e atmosfere coinvolgenti. L'autore considera Kip Winger un punto di riferimento e apprezza l'abilità compositiva e la magia che permeano le tracce. La musica riflette una sottile inquietudine profonda ma luminosa, confermando il valore duraturo dell'opera. Ascolta ora 'In the Heart of the Young' e scopri un classico senza tempo del rock hard!

 "È un hard rock che se ne infischia di ricercare la nota virtuosa, anzi, spernacchia e sfancula le produzioni classiche."

 "Se pensate di essere dei bastardi figli di puttana, sfigati... fatevi questo putridissimo disco di hard rock senza cazzi per la testa e senza virtù."

La recensione celebra Rock Like Pigs degli AZ.U.R. come un album di hard rock sporco, diretto e anarchico, nato dalla scena di Detroit. Il disco riflette una rabbia autentica con sonorità blues e punk, evoca atmosfere di un'America dura e immutabile degli anni '90 e si distingue per l'energia prorompente e l'assenza di virtuosismi classici. Le tracce sono descritte come cariche di umanità, conflitto e crudezza, con momenti di intensa emozione e rabbia contenuta. Ascolta Rock Like Pigs per un hard rock crudo e autentico senza compromessi.

 Un blocco di metallo aureo ricoperto di sputo e piscio come non si sentiva tempo.

 Io godo, tu godi, egli gode, noi godiamo, voi godete, essi godono.

La recensione celebra 'Whatever Gets You Off' dei The Last Vegas come un potente album glam rock, ricco di energia e passione. La band di Chicago emerge con un sound sporco e viscerale, influenzato dai migliori del genere e prodotto con cura. Ogni traccia sprigiona vitalità e voglia di vivere, conquistando sia gli amanti del rock classico che quelli del garage glam. L'album è definito un vero capolavoro che merita riconoscimenti importanti. Ascolta 'Whatever Gets You Off' e vivi il rock autentico dei The Last Vegas!

 Betsy mostra subito i suoi limiti fin dalla partenza, ma non per questo brutto o noioso.

 L’album si differenzia rispetto a quello delle altre dive per un sound più potente e duro.

L'album solista di Betsy Weiss del 1988 segna un tentativo deciso di affermarsi nella scena hard rock/heavy metal femminile. Pur mostrando limiti vocali e mancanza di originalità rispetto a dive come Lita Ford e Lee Aaron, offre un sound potente e brani heavy convincenti, con un secondo blocco particolarmente efficace. Il disco è apprezzato per la sua genuinità e approccio senza compromessi, risultando una proposta valida e intensa nel panorama metal dell’epoca. Scopri un heavy metal autentico con il disco di Betsy, un classico nascosto da riscoprire!

 Il riff al catrame è subito servito con la titletrack opener, che gira benissimo attorno ad una chitarra irriverente e maleducata.

 In Do It Till It Hurtz si sente una band che, pur pestando come Los Angeles comanda, mantiene vivi echi e maniere dell’adult oriented rock.

Do It Till It Hurtz è il primo autoprodotto album del 1989 degli Sweet Teaze, band sleaze/street/glam rock del Michigan. Il disco mescola sonorità tipiche del genere con influenze di adult oriented rock canadese, con riff potenti e un sound vintage. Alcuni brani brillano per originalità mentre altri risultano più convenzionali, ma nel complesso si tratta di un lavoro solido e da premiare. La produzione rudimentale rende il disco autentico e d'impatto. Scopri il fascino vintage degli Sweet Teaze con Do It Till It Hurtz, un classico sleaze rock da riscoprire!

 Lorraine - per me - è stata il vero sex symbol femminile del rock cotonato.

 Il rock della donna fatale ha gli occhi degli animali notturni, che come aghi penetrano il buio della notte.

La recensione analizza l'album omonimo Femme Fatale, caratterizzato da un glam rock anni '80 con atmosfere dark e un forte sex appeal guidato dalla carismatica cantante Lorraine Lewis. La musica, potente e provocante, si distingue per un impatto scenico unico e una fusione tra rock e sensualità. L'autore sottolinea come l'album meriterebbe maggior riconoscimento e piacerebbe ai fan di band come Ratt. L'opera è un mix di sound notturno e testi intensi, chiudendo con un pezzo punk energico. Scopri il fascino rock e glam di Femme Fatale, una band unica degli anni '80.

 Il disco ha un discreto valore economico, ma soprattutto dentro c'è musica con gli attributi e la voce di donna.

 Lee è fuoco, Bente è ghiaccio.

Blonde On Blonde è un album raro del 1990 della band norvegese Perfect Crime. Con la voce potente di Bente Smaavik e Bernie Mardsen alle chitarre, il disco fonde hard rock e AOR con un tocco nordico. L'autore lo apprezza come una gemma poco conosciuta, degna di essere scoperta anche dai meno esperti. Nonostante sia l'unico lavoro della band, l'album mantiene un fascino e una qualità notevoli. Ascolta Blonde On Blonde e scopri una gemma nascosta dell'hard rock norvegese!