Qui invece si rasenta una quasi totale mancanza di personalità, debut che dà seguito e non a torto, a quelle voci che danno i Sum 41 come continuatori della saga à la “American Pie” e capitoli successivi dei Blink-182.

 Ma tornando al presente (2000), qui la nave dei quattro affonda e fa acqua da tutte le parti. Ridondante e plasticoso, meramente accantonabile.

La recensione analizza il debutto di Sum 41, "Half Hour Of Power", classificandolo come un lavoro mediocre e ridondante, privo di personalità e con un sound derivativo. Pur riconoscendo qualche brano efficace come "Summer" e "What I Believe", il disco è considerato un EP poco riuscito nel contesto musicale del 2000. Il giudizio si basa soprattutto sul confronto con produzioni più mature e innovative del punk melodico dell'epoca. L'autore spera in una maturazione futura del gruppo, come effettivamente avverrà nei dischi successivi. Scopri come Sum 41 ha evoluto il loro sound dopo questo debutto incerto!

 E' il caso che si adatta ad "Arrivals & Departures" purtroppo.

 Col senno di poi, se avessero preso i pochi episodi interessanti qui e uniti con la maggiore aggressività dei pezzi del lp successivo, scartando gli altri brani, adessso sarebbe forse un'altra storia.

Il terzo album dei Silverstein, Arrivals & Departures, si presenta come un lavoro prevedibile e meno interessante rispetto ai precedenti. Pur mantenendo le sonorità e inserendo qualche elemento melodico in più, l'album manca di originalità e varietà, risultando ripetitivo e poco coinvolgente. Solo alcuni brani si distinguono per struttura e atmosfera, ma nel complesso l'opera delude le aspettative. Scopri la recensione completa e valuta tu stesso l'album dei Silverstein.

 Dimenticatevi il frastuono e i lamenti di canzoni come "Seven years".

 Una piacevole scoperta.

L'album omonimo dei Saosin segna un cambio netto di line-up e stile, con l'ingresso di Cove Reber alla voce e un passaggio da sonorità emocore a un sound più melodico tra punk e rock alternativo. La produzione è curata, le chitarre brillano di espressività e la voce di Reber spicca per tecnica e qualità. Brani come 'Voices' e 'You're Not Alone' mostrano una band matura e versatile, capace di emozionare senza ricorrere agli scream. Una scoperta piacevole che amplia gli orizzonti del gruppo. Scopri il nuovo volto dei Saosin con questo album rivoluzionario!

 I nostri ‘Cartellini Gialli’ hanno un grande pregio: quello di avere un violinista nella line-up che apporta una ventata di freschezza al sound.

 Da ascoltare solo se si è fan della band o se si vuole ascoltare un disco senza molte pretese e aspettative.

La recensione di Paper Walls degli Yellowcard evidenzia una proposta musicale altalenante, con qualche buono spunto ma una generale mancanza di originalità. Il violino porta freschezza al sound, ma i brani spesso risultano prevedibili e troppo appiccicosi, ricordando difetti dei Blink-182. Consigliato solo ai fan o a chi cerca un ascolto senza troppe aspettative. Scopri se Paper Walls di Yellowcard fa per te leggendo la recensione completa!

 Si evince subito una maggiore pulizia sonora, che va a migliorare di molto quella del primo demo "Goofy".

 "Planet Earth" probabilmente la migliore, con interessanti esperimenti ska sotto "The Tame".

Melack è il secondo demo tape del 1993 dei Millencolin, che ha segnato l'inizio della loro carriera con Burning Heart Records. Il disco mostra una crescita sonora rispetto al primo demo e introduce l'hardcore melodico tipico della band. Con sette tracce tra cui spicca 'Planet Earth', il demo è un documento utile per comprendere le radici del gruppo svedese. Ottima riscoperta per chi vuole seguire l'evoluzione dei Millencolin. Ascolta Melack e scopri le origini punk dei Millencolin!

 È sempre interessante andare a vedere com’era la band ai primordi per capire come si è evoluta.

 Il suono molto sporco e grezzo di sezione ritmica e chitarre chiarisce subito l’idea.

La recensione analizza il demo "Goofy" del 1992 dei Millencolin, evidenziandone il suono grezzo e seminale. Pur con limiti produttivi tipici di una band agli esordi, si riconosce la nascita di uno stile punk rock che verrà sviluppato nei lavori successivi. Consigliato ai fan per seguire l'evoluzione del gruppo, meno a chi non li conosce ancora. Ascolta il demo "Goofy" e scopri le origini dei Millencolin!

 "Revolutions Per Minute è una compilation di adrenalina ed emozioni allo stato puro in salsa new school hardcore."

 "Tim McIlrath è niente di meno che la miglior voce del punk moderno, capace di far rizzare i peli dello stomaco."

La recensione celebra 'Revolutions Per Minute' come un album essenziale e potente della scena punk hardcore new school. L’autore evidenzia l’equilibrio tra melodia e aggressività, la qualità vocale di Tim McIlrath e i testi impegnati su temi sociali e ambientali. L’album viene definito un capolavoro che si distingue per energia e coesione, consigliato sia ai fan del genere che a chi cerca un disco immediato ma non banale. Ascolta 'Revolutions Per Minute' e immergiti nell’energia del punk hardcore autentico!

 "Il pezzo più violento del disco... è adrenalina pura."

 "'The New Order' risulta essere altamente consigliato a metallari e non."

La recensione celebra 'The New Order' dei Testament come un pilastro del thrash metal californiano degli anni '80. L'album si distingue per velocità, aggressività e la forte presenza vocale di Chuck Billy. Brani come 'Trial By Fire' e 'Into The Pit' sono evidenziati come capolavori del genere. Nonostante qualche traccia meno convincente, il disco resta altamente consigliato non solo ai fan del metal ma anche agli appassionati di musica intensa ed energica. Ascolta ora 'The New Order' e immergiti nel migliore thrash metal classico!

 "Il miglior pezzo è proprio quello che apre le danze 'Smashed into Pieces', un vero anthem emocore."

 "'Bleeds no more' è senza dubbio il pezzo più furioso e estremo dell'intera discografia con screaming quasi senza sosta."

Il debutto di Silverstein 'When Broken Is Easily Fixed' mostra una produzione discreta ma un songwriting interessante, con pezzi energici come 'Smashed into Pieces'. Sebbene manchino anthem memorabili come nel successivo 'Discovering The Waterfront', l'album si distingue per la combinazione di arpeggi delicati, urla intense e violino. Un buon punto di partenza per la band canadese, con momenti di grande impatto emotivo e compositivo. Scopri il debutto emozionante di Silverstein e lasciati conquistare dall'emocore!

 Questo è uno di quei pochi dischi, per cui l'appellativo emocore/hardcore risulta perfettamente calzante e non fuorviante.

 I nostri fanno la raccolta differenziata come pochi, dimenticatevi la puzza di plastica e i rifiuti solidi dei The Used.

La recensione esalta 'The Artist In The Ambulance' dei Thrice come un album originale che fonde emo, punk, hardcore e metal con grande tecnica e potenza. Pur non essendo immediato, il disco si rivela un capolavoro che supera molte produzioni emo più superficiali. La band, composta da musicisti tecnicamente validi, propone un songwriting dinamico e riflessivo. Consigliato a chi cerca musica hardcore evoluta e lontana dalle mode del momento. Scopri il capolavoro emo-hardcore dei Thrice, un album da non perdere!