I Jamiroquai del 2010 sono di nuovo un gruppo e non "il gruppo di" Jason Kay.

 Rock Dust Light Star suona con una freschezza sorprendente: elegante con semplicità, ma tremendamente potente.

Rock Dust Light Star di Jamiroquai segna il ritorno di un gruppo affiatato e creativo, con un sound fresco e potente. L'album mostra una maturità umana e musicale di Jason Kay, un mix equilibrato di funk, soul e influenze settantiane, con testi personali e sinceri. Registrato quasi interamente in presa diretta, restituisce un'atmosfera live e una naturalezza rara, celebrando la collaborazione tra i membri della band e omaggiando influenze come Stevie Wonder. Ascolta Rock Dust Light Star e riscopri il groove autentico di Jamiroquai!

 “I ragazzi sono cresciuti, come è cresciuta la mia barba negli anni e la disillusione nel mondo migliore che avevo sognato.”

 “Peter Pan, R.I.P.: un album dedicato alla perdita della speranza e all’addio all’infanzia.”

La recensione ripercorre 14 anni dal debutto esplosivo dei Kula Shaker fino a 'Pilgrim's Progress', album maturo che abbandona in parte la psichedelia più esuberante in favore di toni malinconici e acustici. L'autore sottolinea l'onestà e la crescita artistica della band, apprezzandone le influenze e la nuova eleganza sonora. Un disco che riflette la perdita dell'innocenza e l'accettazione della realtà, accompagnato da un'esperienza personale intensa. Scopri l’universo sonoro maturo dei Kula Shaker con Pilgrim’s Progress!

 Questo album non ha un solo momento di calo lungo tutta la sua durata, e sorprende come Herbst e Neige siano riusciti a mettere tanta carne al fuoco senza perdere un filo conduttore.

 La melodia è la linea guida di tutte le tracce, anche nei passaggi più tirati, creando un’eleganza anche nel dolore.

La recensione celebra l'album .Neon di Lantlôs come un lavoro di post-black metal raffinato e innovativo. La fusione di shoegaze e black metal, unita alle performance di Herbst e Neige, crea atmosfere intense e sofisticate. Nonostante la complessità dell'ascolto, l'album conquista per la sua eleganza e la produzione curata. I brani si distinguono per melodia e arrangiamenti ricercati, facendo di .Neon un punto di riferimento nel metal d'avanguardia. Scopri la sofisticatezza di .Neon: un viaggio nel post-black metal imperdibile.

 Questo album è un viaggio allucinante e ipnotico che cattura ed ammalia sin dalle prime note.

 Niente sarà mai adeguato alle vostre aspettative ma molto... molto di più!

La recensione celebra Those Whom The Gods Detest come un ritorno maturo e potente per i Nile, rompendo pregiudizi e superando le delusioni precedenti. L'album è definito un viaggio ipnotico con riff complessi, ambientazioni orientali e un lavoro produttivo impeccabile. L'interpretazione di Karl Sanders, Dallas Toler e del batterista George Kollias viene lodata, così come il coraggio di sperimentare nuove sonorità vocali e melodiche. Nel complesso, l'opera è considerata un punto alto del death metal contemporaneo. Ascolta Those Whom The Gods Detest e lasciati affascinare dal death metal ipnotico e maturo dei Nile!

 Mammons War è davvero molto bello, ma non basta; per i Count Raven è stato un come-back atteso così a lungo da far impallidire anche il doomster più incallito.

 L’assalto di 'The Poltergeist' è un pugno nei denti, una serie di riffs elementari e squadrati come il doom più classico esige.

 Dan Fondelius è un uomo sincero e che conosce bene il dolore.

Mammons War segna il tanto atteso ritorno dei Count Raven dopo 13 anni, confermando la loro posizione di rilievo nel panorama doom metal classico. L’album fonde riff essenziali e atmosfere cupe con elementi innovativi come trame electro-ambient e tribal-folk, offrendo un’esperienza onesta e intensa. La voce sgraziata di Dan Fondelius e i testi profondi amplificano il senso di dolore e solitudine che permea l'opera. Un disco che soddisfa sia i fan di lunga data che gli amanti del doom più autentico. Ascolta Mammons War e immergiti nell'autentico doom classico dei Count Raven!

 La delusione sin dal primo ascolto è stata forte, grande l'impressione che quest'album col glorioso passato della band c'entrasse veramente poco.

 As The Light Does The Shadow è un album poco ispirato, macinolento e fiaccamente prolisso.

La recensione analizza con tono critico l'album 'As The Light Does The Shadow' dei norvegesi Funeral, evidenziando una netta delusione rispetto al passato glorioso della band. L'autore rimarca la mancanza di ispirazione, la produzione robusta ma sterile e le scelte musicali poco convincenti. Viene sottolineata la differenza rispetto al precedente lavoro 'From These Wounds' e il rammarico per l'assenza di Christian Loos. Anche la presenza di Robert Lowe non riesce a risollevare il disco. Scopri la recensione completa e valuta tu stesso il nuovo Funeral!

 Finalmente sabato sera! Vado al cimitero...

 La senti la tua vita in quelle note? Che io possa morire urlando, la senti???!?

La recensione esprime un forte impatto emotivo causato dall'album Faith Divides Us - Death Unites Us dei Paradise Lost. Con toni intensi e profondi, viene evidenziata la pesantezza delle composizioni e la maestria tecnica del gruppo, soprattutto nei riffs e nelle atmosfere cupe tipiche del death-doom. Nonostante alcune esitazioni iniziali, l'album viene considerato un capolavoro che colpisce l'anima e porta a riflessioni profonde. La recensione è intrisa di metafore e dialoghi che ne esaltano l'efficacia e il coinvolgimento personale. Ascolta Faith Divides Us - Death Unites Us e immergiti nel metal più oscuro!

 Nel "Libro dell'inquietudine..." tutto è divinamente anonimo, umanamente abbozzato, nervosamente sospeso.

 Bernardo Soares potrebbe essere chiunque, fra i tanti fantasmi che incrociamo ogni giorno.

La recensione esplora la profonda atmosfera di inquietudine e riflessione che permea il Libro dell'inquietudine di Bernardo Soares, eteronimo di Fernando Pessoa. L'opera viene descritta come un viaggio nella mente di un uomo ordinario, un contabile insonne e introverso, attraverso pensieri disordinati ma intensamente emotivi. La capacità del libro di travolgere il lettore con la sua filosofia dell'esistenza è sottolineata, evidenziando l'universalità del disagio e della verità interiore che il testo comunica. Scopri il profondo mondo interiore di Pessoa con questa lettura unica.

 Strani sono anche questi benedetti metallari che non sono mai contenti...

 Nick poi non è propriamente un intrattenitore... sembra decisamente scazzato e sottotono.

La recensione analizza il live registrato nel 1998 dai Paradise Lost, evidenziando la fase di transizione artistica del gruppo. Si sottolinea la sperimentazione e il coraggio nel cambiare stile, con un focus sulle scelte musicali e la performance non sempre coinvolgente del frontman. Il live rappresenta uno snapshot prima della svolta decisiva che la band avrebbe intrapreso con l'album successivo. Scopri la rivoluzione sonora dei Paradise Lost con questo live intenso e carico di storia.

 "Pleasureligion, un prodotto oltremodo ambizioso e ridondante, barocco nell’accezione peggiore, teatrale sì ma... comico."

 "Tutto il resto è pizzi merletti e rossetti scuri su uno scaldabagno..."

La recensione analizza l'album Pleasureligion dei veneti Drastique, giudicandolo un lavoro ambizioso ma esagerato e noioso. Nonostante la presenza di elementi interessanti come la cover di 'Maria Magdalena', il disco risulta ridondante e poco riuscito. La produzione teatrale e le liriche pretese risultano spesso imbarazzanti, senza riuscire a portare innovazione nel genere electro-goth. Il giudizio finale è fortemente critico, confermando una delusione intensa rispetto alle aspettative. Scopri perché Pleasureligion non ha convinto e leggi la recensione completa!

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