E' solo magia borghese, ovvero merda allo stato puro...

 Io odio questo disco, lo odio a un livello che voi non immaginate neppure...

La recensione esprime un giudizio fortemente negativo su 'The Dark Side of the Moon' dei Pink Floyd, accusato di essere un'opera mediocre e sovraesaltata. L'autore critica l'uso della leggenda di Syd Barrett e definisce l’album come un prodotto borghese e insulso. Vengono inoltre indicate l'incoerenza e la falsità del gruppo, percepiti come collaborazionisti dell’esistente. La recensione si chiude con un'esplicita dichiarazione d'odio verso il disco. Scopri l'altra faccia di un classico del rock leggendo questa recensione senza filtri.

 ‘Questo è un canto da ubriachi... roba da vampiro’

 ‘Magnifiche... MAGNIFICHE.....................’

La recensione esplora con tono poetico e personale il brano Dark Globe di Syd Barrett, un canto struggente che rappresenta un addio alla lucidità artistica. Attraverso immagini evocative, l'autore sottolinea la forza emotiva e la magia di questo pezzo folk psichedelico, esaltando le tre versioni esistenti. Un omaggio toccante a una delle canzoni più intime e amate di Barrett. Scopri l'incanto malinconico di Dark Globe, un capolavoro di Syd Barrett da ascoltare e amare.

 I misteri non sono fatti per essere risolti, ma per affascinare.

 Jean Ritchie, “mother of folk”

La recensione dipinge un quadro evocativo della canzone folk 'Nottamun Town' di Jean Ritchie, un brano intriso di mistero e storia americana degli anni trenta. Attraverso la narrazione di ricordi infantili e il fascino della ricerca etnomusicologica, il testo celebra la bellezza e l'unicità della voce cristallina di Ritchie e dell'accompagnamento del dulcimer. La canzone è descritta come un classico senza tempo, ricco di simbolismo e suggestione. Ascolta Nottamun Town e immergiti nel mistero del vero folk americano!

 "Son parole filastroccose dal suono quasi magico... l'effetto marcondiro di cui abbiamo già parlato..."

 "Siamo nel territorio del semino di mela, a lui piacciono le bambinate, che sono lampi dice."

La recensione celebra 'Flaming' di Pink Floyd come un viaggio giocoso e poetico nella psichedelia anni '60 guidato dall'estro di Syd Barrett. La canzone è descritta come un incanto di suoni e parole filastrocca, con atmosfere infantili e suggestioni da trip lisergico. Il testo enfatizza il fascino lieve e magico dell'opera, testimone di un periodo artistico giovane e luminoso della band. La registrazione e il contesto storico completano il quadro di un classico amato e curioso. Ascolta 'Flaming' e lasciati trasportare nel magico mondo psichedelico di Syd Barrett!

 Il risultato è fantastico, con quei tocchi d’organo che guizzano come serpentelli.

 La chitarra solitaria viaggia incongrua, come una zattera sull’oceano, al punto che sei sempre lì a dire: 'ecco, adesso affonda'.

La recensione esplora le due versioni di 'No Good Trying' di Syd Barrett, confrontando la versione con la band Canterbury e quella solo voce e chitarra. L'autore apprezza soprattutto la versione più minimalista per il suo fascino solitario e le immagini evocative e ambigue del testo. Il pezzo è descritto come un viaggio musicale e emotivo tra sonorità acide e atmosfere intime, con riferimenti alla simbologia nel testo e all'approccio creativo di Barrett. Ascolta entrambe le versioni di 'No Good Trying' e immergiti nell'universo unico di Syd Barrett!

 “Il sole è dolcissimo e ha un suono da orchestrina... e io mi concedo di essere felice...”

 “Insomma il solito mazzo di tarocchi da cui Dylan pesca carte a caso...”

La recensione celebra l’atmosfera magica e visionaria di 'I Want You' di Bob Dylan, sottolineando la sua capacità di evocare immagini poetiche e oniriche. L’autore si lascia trasportare dal brano, immaginando un’orchestrina e un mondo fantastico popolato da figure emblematiche. Il pezzo è descritto come parte integrante dell’album 'Blonde on Blonde', ricco di suggestioni musicali e narrative. Ascolta 'I Want You' e lasciati trasportare nel mondo visionario di Bob Dylan!

 La voce di Johnny in “Memories” spazza via ogni concorrenza... è terribile... eccitante... spiritata... assurda...

 Più di così non si può... la voce sciamanica, i ricordi crauti... il rock ufficialmente decaduto...

La recensione esalta la potenza visionaria e innovativa di "Memories" dei Public Image Ltd, sottolineando la voce unica di Johnny Lydon. Viene apprezzata l'idea di demolire il rock tradizionale e la fine del punk come fenomeno creativo. Il brano è descritto come una comunicazione sonora oltre le parole, con un'impronta musicale mai sentita prima. Scopri l'innovazione sonora di Public Image Ltd con la nostra recensione dettagliata!

 Morrison continua a essere un dio... in questo rimango un fottuto adolescente, o un pirla se preferite...

 Questo disco è una figata...

La recensione esprime un profondo legame emotivo con l'album d'esordio dei The Doors, enfatizzando la figura leggendaria di Jim Morrison tra luci e ombre. L'autore ricorda momenti personali legati a Morrison, riconoscendo la potenza poetica e musicale del disco, definito una 'figata'. Un testo sincero e nostalgico per veri appassionati del rock. Scopri il leggendario album The Doors e immergiti nella sua poesia rock.

 Con ninfe o senza, un campo di fiori è la mia casa...

 Se anche io sono un mostro e ti abbraccio, tu non hai paura... perché sono io...

La recensione celebra 'Tam Lin' dei Fairport Convention come una ballata folk eterna, carica di emozioni profonde e di un richiamo ancestrale. L'autore mette in luce il contrasto tra la giovane vitalità del rock e la radicata tradizione della musica folk. Il testo sottolinea la forza evocativa della canzone e il suo rapporto con i temi del destino e dell'anima. Particolare affetto è rivolto a Sandy Denny, voce storica della band. Ascolta Tam Lin e lasciati avvolgere dalla sua magia folk senza tempo.

 Un buffo essere luccicoso, un folkie a ben vedere, imbracciava l’acustica e cantava parole inaspettate... cantava Brel...

 Quelle parole, come tutti i contrappesi, avevano il sapore, il colore, la bellezza della necessità... Ed erano bellissime...

La recensione esplora il brano 'My Death' di David Bowie, evidenziandone la magia inaspettata e la maturità artistica. Bowie trasforma la decadenza degli anni 60 in un’esperienza folk-glam intensa e poetica, con richiami a Brel e una profondità rara nel rock dell’epoca. Il testo sottolinea la bellezza e la necessità di queste parole scolpite nella pietra, che sorprendono chi conosceva Bowie solo come icona magnetica e sopra le righe. Ascolta My Death e lasciati sorprendere dalla nuova anima di Bowie.

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