«Sembrava di no, eppure anche l’uomo ha la possibilità di mettere le ali…»

 «Un disco da apprezzare nella sua interezza, che ha poche ombre e molte luci.»

Lorna, quartetto indie di Nottingham, presenta un album variegato e sofisticato con voci delicate e atmosfere rilassanti. Tra brani country-folk e post-rock ricorda band come Mogwai e Sons And Daughters. Nonostante qualche lentezza, il disco si distingue per la sua originalità e dolcezza sonora, risultando ideale per chi cerca un ascolto raffinato e coinvolgente. Ascolta Lorna e lasciati avvolgere dalla loro musica unica e delicata!

 La musica ti fa vibrare come vibrano gli archi della meravigliosa 'Night By Candlelight'.

 Emozioni che ci fanno aumentare i rimpianti per la scomparsa dalle scene di questa band statunitense.

Black Love del 1996 è un album intimistico e cupo degli Afghan Whigs, caratterizzato dalla voce unica di Greg Dulli e atmosfere noir. L'opera si allontana dal grunge tradizionale, offrendo canzoni che emozionano profondamente. La recensione sottolinea la qualità del pop rock e il valore emotivo del disco nel contesto della carriera della band. Ascolta Black Love e lasciati avvolgere dalle sue emozioni profonde.

 Ogni singolo brano colpisce secco e deciso l’ascoltatore, concedendo un totale di 4 minuti di tregua.

 Chi ha detto che orecchiabilità e dejà-vu coincide con vergogna? Io di certo no.

Il debutto dei newyorchesi We Are Scientists, con l'album 'With Love And Squalor', offre un indie rock energico e con brani brevi, spesso lontani dalla struttura radiofonica tradizionale. Pur non essendo un capolavoro, l’album si distingue per la carica e l'impatto, ricordando alcune sonorità di Killers e altre band simili. Alcuni pezzi, come 'Lousy Reputation' e 'The Great Escape', risultano particolarmente orecchiabili e radio-friendly. Un buon lavoro che si lascia ascoltare piacevolmente, senza eccessi. Ascolta 'With Love And Squalor' e scopri l'energia indie degli We Are Scientists!

 Just give me time, baby, give me time.

 Ascoltare questo disco vuol dire immergersi nelle melodie folk, nelle storie, nelle atmosfere acustiche, nell’armonia che i quattro riescono ad emanare in poco più di 20 minuti.

La recensione celebra l'EP 'Sleep And Wake-Up Songs' degli Okkervil River, evidenziando atmosfere intense e rilassanti. L'autore ne apprezza le ballate delicate e la voce caratteristica di Will Sheff, paragonata a grandi come Jeff Buckley e Bright Eyes. Consigliato agli amanti del folk-rock acustico e delle melodie emozionanti. Ascolta l'EP e lasciati trasportare dalle suggestioni di Okkervil River!

 Poco più di mezz’ora trascinante, coinvolgente e graffiante, ma senza molta originalità.

 Questo 'First Comes First' è un disco che merita attenzione, nonostante tutto.

La recensione analizza l'esordio dei The Paddingtons, 'First Comes First', un album post-punk energico e piacevole anche se non originale. Il gruppo si inserisce nella scena UK accanto a band come The Libertines e Babyshambles, offrendo brani coinvolgenti e ritmati prodotti da Owen Morris. Pur non promettendo una svolta epocale, il disco merita attenzione per la qualità e l'intensità sonora. Scopri il sound post-punk dei The Paddingtons con First Comes First!

 "Il disco è appena finito che subito viene voglia di rimetterlo dall'inizio tanta è la bellezza sprigionata da questa mezz’ora di musica."

 "Nessun passo falso, undici brani tutti sullo stesso livello, e vi assicuro che non è un livello basso, anzi..."

Nel 1992 Mark Oliver Everett, detto Mr.E, debutta con 'A Man Called E', un album pop rock di grande qualità e coerenza. Undici brani tutti validi, da 'Hello Cruel World' a 'Mockingbird Franklin', dimostrano talento compositivo e vocale. Il disco mescola melodie accattivanti e testi intensi, anticipando lo stile degli Eels. Un esordio consigliato e personale che resta impresso. Ascolta ora l'esordio di Mr.E e lasciati conquistare dalla sua musica unica!

 Questo è in sostanza, in appena sei parole, il contenuto di questo esordio: Indie. Pop. Rock. Elettronica. New wave.

 Con l'ultima traccia ci troviamo davanti al gioiello, la perla del disco.

L'album 'Old World Underground, Where Are You Now?' di Metric è un esordio vario e interessante, che fonde indie, pop, rock, elettronica e new wave. La voce femminile di Emily Haines ricorda Shirley Manson e Karen O, offrendo un sound originale con brani dinamici e atmosfere diverse. Nonostante la poca attenzione delle grandi riviste, il disco si distingue per qualità e originalità, suggerendo un futuro promettente per la band canadese. Scopri ora l'esordio unico di Metric e lasciati conquistare dal loro sound!

 Il disco suona molto poco Oasis, e molto anni '70, stile Stones-Kinks -(ovviamente) Who.

 Soddisfatti o rimborsati? Certamente soddisfatti, anche se non al 100 %, ma al 70.

Don't Believe The Truth rappresenta un ritorno convincente per Oasis, con un sound più ispirato e anni '70 rispetto all'album precedente. Con l'arrivo di Zak Starkey alla batteria, la band guadagna freschezza e dinamismo. Brani come 'Turn Up The Sun' e 'Mucky Fingers' si distinguono, mentre alcuni pezzi risultano meno coinvolgenti. Nonostante non raggiunga i vertici di alcuni capolavori passati, l'album è apprezzabile e promette ottime performance live. Scopri il nuovo suono di Oasis e lasciati conquistare da Don't Believe The Truth!

 Fidatevi, vi stupirà per la semplicità con la quale vi entrerà dentro.

 Il disco sembra una raccolta di b-sides di 'The Piper At The Gates Of Dawn', ma non è un disco da sottovalutare.

La recensione esalta 'Barrett', il secondo album solista di Syd Barrett, sottolineando la sua semplicità sorprendente e le influenze psichedeliche legate ai Pink Floyd. Nonostante le difficoltà personali di Barrett, il disco, prodotto da Gilmour e Wright, si distingue per brani variegati e coinvolgenti. Un'opera consigliata che si apre facilmente all'ascoltatore, mettendo in luce il talento unico del "pazzo diamante". Ascolta 'Barrett' di Syd Barrett e scopri il genio nascosto dietro il mito dei Pink Floyd!

 Il disco parte come un pugno in pieno stomaco, con la title-track "Electric Sweat".

 Nulla di nuovo nel sound di questo disco, ma il tutto è confezionato ed amalgamato talmente bene che è notevolmente al di sopra del valore medio di tutta questa ondata-indierock-clone.

Electric Sweat dei The Mooney Suzuki è un album energico e ben confezionato, che miscela influenze garage e blues con robusti richiami a MC5, Led Zeppelin e Rolling Stones. Il disco mantiene un ritmo costante e coinvolgente per tutta la sua durata, offrendo momenti di virtuosismo e ballate in stile anni '60. Nonostante non rivoluzioni il genere, si distingue per qualità e autenticità oltre la media del panorama indie rock contemporaneo. Un disco da ascoltare e riascoltare con piacere. Ascolta Electric Sweat per un tuffo nel vero rock’n’roll!

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