Questo signore che adesso avrà circa 60 anni alla batteria faceva e fa quello che li pare e piace.

 Questo album suona davvero bene. Io ve lo consiglio.

La recensione celebra l'album 'A Funky Thide Of Sings' di Billy Cobham, sottolineandone la forte impronta funky e le brillanti collaborazione con i fratelli Brecker e altri musicisti. Nonostante non sia considerato al livello di alcuni lavori iconici di Cobham, l'album si distingue per il suo valore musicale e viene consigliato ai collezionisti e appassionati. Il tono appassionato evidenzia l'impressione positiva lasciata dall'opera. Ascolta e scopri il groove unico di Billy Cobham in questo classico album funky-jazz.

 Alla fine di ogni ascolto di una loro traccia rimane qualcosa di indelebile, una sensazione di ansia, oscurità, presagio funesto.

 Un messaggio all’umanità, un avvertimento al genere umano di non lasciare ogni speranza al vento ma di continuare a lottare.

La recensione descrive 'F# A# oo' di Godspeed You! Black Emperor come un capolavoro intenso e difficile da digerire. L'album trasmette sensazioni di ansia e oscurità, ma anche una speranza sottesa. La musica è vista come un messaggio potente all'umanità, con tracce evocative che si susseguono tra rumori, voci e melodie in continua evoluzione. Un disco che lascia un'impronta indelebile nell'ascoltatore. Ascolta 'F# A# oo' e lasciati avvolgere da emozioni profonde e oscure.

 Un viaggio caratterizzato da imprevedibilità, maestria ed un pizzico di follia che non guasta mai.

 Avanguardia pura... solo per amanti del genere.

Il nono album dei Cheer-Accident, prodotto da Steve Albini, offre un'esperienza musicale imprevedibile e originale. Tra improvvisazioni estese e suoni destrutturati, l'album si distingue per la sua avanguardia sonora. La band, parte dell'underground di Chicago, torna con un lavoro che alterna momenti intensi e atmosfere claustrofobiche, ideale per gli amanti del genere. Esplora l'underground di Chicago con l'innovativo Introducing Lemon dei Cheer-Accident!

 Robin Proper-Shepard si tuffa in una nuova "malinconica" missione targata Sophia.

 "Desert Song N.2" esplode negli ultimi 60 secondi con un suono "acido e distorto" degno dei primi Mogwai.

Il terzo album ufficiale di Sophia, guidato da Robin Proper-Shepard, segna un'evoluzione verso un sound più lineare e rock, pur mantenendo atmosfere malinconiche e intense. Brani come 'Oh My Love' e 'Desert Song N.2' mostrano una profondità emotiva notevole e momenti di sound distorto che richiamano i Mogwai. L'album è una piacevole sorpresa del 2004 e un ottimo punto di partenza per chi vuole scoprire la band. Ascolta 'People Are Like Seasons' e immergiti nell'universo malinconico di Sophia!

 Sono solo e semplicemente canzoni d'amore, amore e poi ancora amore.

 Un disco forse un po' troppo acustico, introspettivo e sofferto; una scommessa da giocare per l'autore berlinese.

La recensione esalta il debutto di Maximilian Hecker, un giovane artista berlinese con un album intriso di romanticismo e atmosfere acustiche. Le 12 ballate del disco sono descritte come intime e sognanti, con rimandi a Jeff Buckley e Lennon. Il lavoro è apprezzato per la sua ecletticità, sebbene risulti a tratti troppo acustico e introspettivo. Consigliato sopratutto a cultori del genere. Ascolta Infinite Love Songs e scopri il pop acustico di Maximilian Hecker.

 Tutte le soluzioni adottate... si rivelano scontate e alquanto banali... se il loro scopo era quello di spiazzare l'ascoltatore... beh... non ci siamo proprio!

 Eccomi a recensire una delle mie bands preferite del momento... ma questo momento sembra proprio essere finito per gli Incubus.

La recensione esprime delusione verso il nuovo album degli Incubus, definito prevedibile e meno innovativo rispetto ai lavori precedenti. Nonostante l'ingresso del bassista Ben Kenney, l'album manca di originalità e risulta spesso banale. Alcuni brani come 'Agoraphobia' e 'Here In My Room' sono considerati interessanti, ma nel complesso il disco non convince. Scopri perché questo album ha diviso i fan di Incubus, leggi la recensione completa!

 Finalmente il gruppo ha imparato a diversificare un po’ le atmosfere.

 Per ora la miglior band italiana in circolazione. Sorprendenti.

La recensione esamina Il Suicidio Dei Samurai, terzo album dei Verdena, evidenziando una crescita stilistica e testuale grazie all'aggiunta di un tastierista. Il disco alterna momenti melodici a sonorità più aggressive, confermando la band come una delle migliori realtà del rock italiano contemporaneo. Pur non rinnovando radicalmente la formula, il lavoro è considerato il loro migliore finora. Ascolta Il Suicidio Dei Samurai e scopri il meglio del rock italiano!

 Mass In F Minor è una preistorica opera rock, sia pur religiosa, dal fascino naïve e innovativo.

 I "The" Electric Prunes ci sconvolgono... ci ipnotizzano ci catturano.

Mass In F Minor degli Electric Prunes è un album unico nel panorama psichedelico degli anni '60, che fonde il rito liturgico con sonorità rock acide e sperimentali. L'opera, prodotta da David Axelrod, si distingue per originalità e maturità compositiva, offrendo pezzi memorabili come 'Gloria' e 'Credo'. Considerata una pietra miliare del rock psichedelico e un esperimento fondamentale nel mescolare musica sacra e profana, l'album rimane ancora oggi un capolavoro da riscoprire. Ascolta ora l'intramontabile Mass In F Minor e lasciati ipnotizzare dal rock psichedelico!

 Con Up In Flames si affonda le dita nel ventre tenero della migliore psichedelia recente e lontana.

 Come se Jimi Hendrix e i Beatles si fossero trovati a suonare insieme ai Chemical Brothers tutti felicemente in acido. Semplicemente geniale.

Il secondo album di Manitoba, Up In Flames, sorprende per l'ecletticismo nella fusione di elettronica e indie-rock. Dan Snaith crea atmosfere anni '80 con ritmi complessi e melodie accattivanti, offrendo un disco originale e di grande impatto psichedelico. Merita pienamente il riconoscimento per l'audacia e la creatività sonora. Ascolta Up In Flames e lasciati avvolgere dalle sue ritmiche uniche!

 Il combo inglese capitanato da S.Wilson mi ha fatto il regalo di Natale....ci risiamo.

 Insomma...un'altra prova della genialità dei PT...un disco azzeccato in ogni sua minima parte....ma attenzione METAL-HEADS...non fa per voi.

La recensione highlight l'album 'In Absentia' dei Porcupine Tree come una prova di grande originalità e talento. L'autore sottolinea la ricchezza melodica e le performance vocali di Steven Wilson. Alcune tracce hard rock sono meno ispirate, ma nel complesso l'album rappresenta una summa efficace della carriera della band. Consigliato sia ai fan che a chi vuole avvicinarsi al progressive rock. Scopri l'album capolavoro dei Porcupine Tree e lasciati trasportare dalle loro atmosfere uniche!

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