Gli Idramante per il loro disco di esordio hanno fatto alcune scelte in controtendenza. Invece di sposare un genere musicale particolare, magari strizzando l'occhio alle sonorità più trendy del momento, hanno deciso di non porsi limiti e di abbracciare l'eclettismo.

Del resto la loro vocazione, come tradisce chiaramente il titolo del lavoro, è quella del viaggio, dello spaziare a trecentosessanta gradi. L'impostazione pare avere dato buoni frutti, infatti "Nel Mio Viaggio" è un lavoro variegato ma tenuto assieme, oltre che dal tema del disco, anche e soprattutto dalla personale voce di Anna, colorata e leggermente ruvida. La cantante è anche l'autrice dei testi, che restituiscono uno sguardo giovane e molto personale sul mondo, con venature di malinconia.

Colpisce soprattutto lo sfogo potente di "Gridami", pezzo in bilico tra il rock di Elisa, una vocalità alla Carmen Consoli e sonorità Floydiane. Nel finale sembra davvero di vedere Anna dissolversi dall'inquadratura di una spiaggia desolata, d'inverno, come un castello di sabbia cancellato dalle onde. E spesso la psichedelia emerge dalle dita e dalle menti di Massimo, chitarrista, ed Andrea, tastierista e polistrumentista, entrambi autori delle musiche del disco. Sono psichedeliche infatti sia la citata "Gridami", che "Strade", ballata indie vagamente alla Keane e Coldplay, che "Nascono Soli", la chiusura lisergica ed inquietante all'album. Quasi a lasciarci intendere che gli Idramante potrebbero anche stupirci, un giorno, con effetti ben più speciali di quelli che hanno scelto di riversare qui.

Il resto dell'opera si trova più sul versante delle ballate, come nel caso di "TGV", in apertura, dedicata ad una Parigi ragazzina e delicata, a ricordare le atmosfere di De Gregori e della Mannoia. Segnaliamo poi "Uomini", gioiello deliziosamente orecchiabile, potenziale singolo degno della più potente Irene Grandi, e la title track "Nel mio Viaggio", che passa con disinvoltura dai sinth new age a guitar solo dal sapore knopfleriano.

L'album se ascoltato tutto d'un fiato è piacevole, e rilascia principi attivi ad ogni ulteriore ascolto. La risultante complessiva è quella del pop d'autore e di qualità: gli Idramante danno l'impressione di avere suonato e cantato per divertirsi senza dover seguire alcuna imposizione. Del resto non si sono legati ad alcuna etichetta, indipendenti fino in fondo. Sperando di vederli presto dal vivo, gli auguriamo anche di tornare in studio magari dotati di quella malizia in più che potrebbe aver dato a "Nel Mio Viaggio" quel non so che di accattivante che un po' gli manca. Per quanto se non ci stupirebbe di sentire qualcuno di questi brani circolare presto in radio...

Elenco e tracce

02   Nascono Soli (00:00)

03   Così Dolce (00:00)

04   Nel Mio Viaggio (00:00)

05   Sempre Di Meno (00:00)

06   Gridami (00:00)

07   Bologna Color Ruggine (00:00)

08   Uomini (00:00)

09   Strade (00:00)

10   Perché Non Posso Avere Niente (00:00)

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Altre recensioni

Di  tom_vox

 Gli Idramante irrompono nel panorama pop italiano come una ventata d’aria fresca.

 La voce di Anna Luppi va dritta al cuore con l’essenzialità tipica dei grandi interpreti.