Stiamo effettivamente discutendo, relativamnete 'Murder of the Universe, su quanto sia prolifica e imprevedibile questa band, ma abbiamo quelli che si potrebbero definire come 'minuti contati' perché neppure il tempo di discutere di un disco, che ecco che questi matti ne pubblicano subito un altro.

I King Gizzard & The Lizard Wizard del resto per quanto riguarda questo anno 2017 hanno annunciato i loro propositi sin dal principio, dichiarando che nel corso dell'intero anno solare avrebbero pubblicato ben cinque dischi. Una idea nata dall'interesse di Stu Mackenzie, che si può in qualche modo considerare il frontman di questo ensemble, e dal suo interesse nei confronti di quella che viene definita come 'musica microtonale'.

Adesso, nonostante io sia nel mio piccolo un musicista, non possiedo adeguate competenze tecniche per spiegare che cosa sia la musica microtonale: diciamo che di base questa prevede un utilizzo di intervalli più piccoli dei toni e semitoni appartenenti alla tradizione compositiva della cultura occidentale-europea e che questo tipo di intervallo è molto usato allo stesso tempo e caratteristico, tipico di molte musiche etniche e lontane nel tempo. La accordatura mesotonica è di conseguenza completamente differente da quella tradizionale e viene adoperata anche una strumentazione particolare nel caso per potere rendere più efficace la resa di determinate sonorità ad esso legate.

Il grande progetto del gruppo nasce fondamentalmente per questa ragione, cioè quella di sviluppare nel corso dell'anno ogni aspetto possibile relativamente questo tipo di sonorità e di 'tecnica', esplorandone ogni caratteristica e sviluppo. Ma del resto sarebbe ingannevole anche considerare solo questa come unica ragione della loro prolificità estrema perché sin dalla loro formazione nel 2010 il gruppo di Melbourne, Victoria, Australia, ha pubblicato la bellezza di ben 11 LP: segno che evidentemente abbiano sempre e comunque qualche cosa da dire e questo per quanto mi riguarda è un bel segno di vitalità che va assolutamente lodato e preso in considerazione.

L'undicesimo LP in studio è appunto questo 'Sketches of Brunswick East', che come i due capitoli precedenti esce (il 18 agosto 2017) sia su ATO che Flightless che Heavenly Recordings.

Nell'occasione il gruppo si avvale della collaborazione in pianta stabile de i Mid High Club di Alex Brettin, formazione jazz originaria di Chicago e adesso di stanza a Los Angeles, una partnership fortemente voluta e che inciderà in maniera decisiva sul sound dell'intero disco, che qualcuno vuole accreditare anche come una vera e propria collaborazione tra le due formazioni, e le cui sonorità sono pertanto in qualche maniera differenti da quelle di 'Flying Microtonal Banaana' e 'Murder of the Universe'. Un altro indizio in questo senso ci viene proprio dal titolo che fa il verso a 'Sketches of Spain' di Miles Davis, dichiarato da Mackenzie come uno dei punti di riferimento nella composizione delle canzoni del dl disco. E effettivamente ci troviamo davanti a qualche cosa che ha nel suono delle componenti jazz molto marcate e che mescolate al sound psichedelico e completamente schizofrenico della band, danno luogo a un disco molto particolare.

Sin dalla prima traccia, 'Sketches of Brunswick East I', la componente lounge and fusion è evidente in quello che si sviluppa come una specie di tema da colonna sonora di un film giallo oppure poliziesco anni settanta. 'Countdown' ha una intro quasi nello stile di alcune composizioni di Marvin Gaye: il sound psichedelico si mescola a fascinazioni jazz e tempi quasi bossa nova. Sicuramente il suono, per quanto in ogni caso caratterizzato da quegli elementi visionari tipici di Mackenzie e soci, è in ogni caso più 'costretto' e meno schizofrenico che nei lavori precedenti del gruppo che qui è alle prese con sonorità diverse e che lo costringono a limitare determinate spinte verso ogni eccesso.

'D-Day' fondata sul sound potente del basso e dei riff di chitarra, riprende effettivamente lo stesso tema di 'Countdown', di cui costituisce una appendice, e si segnala per le dilatazioni di suono della chitarra e di quelle richiamate sonorità microtonali che vengono spinte allo stremo (vedi anche la space music di 'A Journey To (S)Hell').

'Tezeta' come 'Dusk To Dawn on Lygon Street' sono una specie di mantra jazz sperimentale che mescola sonorità acid tipicamente anni sessanta e di alcune band pop-psichedeliche dal sound caleidoscopico come gli Os Mutantes (che dire di 'The Book' per esempio): la traccia si distingue tuttavia per i cambi di tempo che passa dalla bossa nova al waltzer, dimostrando la ecletticità di questa band e quelle che sono effettivamente le grandi capacità teniche dei suoi musicisti, evidentemente anche molto preparati oltre che dotati di grande genialità e inventiva. 'You Can Be Your Silhouette' è quella che un amico devoto di Iggy & The Stooges definirebbe come musica per ascensori: solo che in questo caso gli ascensori in questione sono veri e propri ascensori spaziali e invece che portarci da un piano all'altro di un grattacielo, ci spediscono direttamente in orbita.

'Cranes, Planes, Migraines' e 'The Spider and Me' mescolano sonorità jazz con quelle che sono suggestioni folkloristiche tradizionali; la seconda traccia in particolare si potrebbe benissimo anche configurare come un episodio di lounge music radiofonico. 'Sketches of Brunswick East II' e 'Sketches of Brunswick East III', 'Rolling Stoned' sono tracce unicamente strumentali (caratteristica questa per lo più ricorrente per tutta la durata del disco): il sound tipicamente jazz rimanda in qualche maniera a località lontane e sonorità mediorientali oppure tropicali. Il risultato è assolutamente rilassante: musica che fa bene alla mente e che rilassa e allo stesso tempo fa viaggiare in luoghi lontani.

Siamo davanti a un disco che più che alla psichedelia garage sembrerebbe guardare in una direzione differente e ad artisti come Miles Davis e sonorità come il fusion, il soul, sensazioni mediterranee e lounge music. In ogni caso ecco un disco (un altro) che ci dimostra ancora una volta la grande ispirazione di questo gruppo e che riesce a sorprenderci con la terza pubblicazione nel giro di cinque-sei mesi proponendo qualche cosa di diverso dai due episodi precedenti e di completamente inatteso e definitivamente spiazzante e capace di prendere in contropiede chiunque. Se dico che sono la band più pazza e imprevedibile in circolazione, questa volta sono sicuro di non sbagliare.

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