Se con Untouchables i Korn avevano lasciato perplessi molti dei loro fan e molti di quelli che li conoscevano per la loro pesantezza nelle composizioni con TaLiTm i Korn tornano più aggressivi e pesanti che mai.
Johnatan Davis supportato da un David Silveria sempre più roccioso e dirompente dietro le pelli e da un coppia di axe man quali James Shaffer e Brian Welch e dal mitico Fieldy al basso dimostra cosa voglia dire comporre musica cattiva.
Sì perché la musica che i Korn suonano seppur non sia death o black metal a volte è molto più pesante di questi generi (e qui riceverò diecimila post da gente chiuse di mente che mi criticheranno con offese e cose del genere… L).
Le trame costruite dagli axeman assieme alla straordinaria prestazione di Davis spesso sconfinante in territori finora poco esplorati quali growl e scream creano un muro sonoro che riuscirebbe a tagliare perfino l’acciaio dal tanto che è affilato e pungente.
Non sono state messe da parte anche le parti più melodiche, ma sono state ridimensionate rispetto alla presenza forse eccessiva su Untouchables, e si è ripreso il discorso del “rap metal” tramite la collaborazione di Nas che duetta con Davis nella traccia Play on me.
Un disco di musica di certo non allegra ed easylistening, piuttosto pesante e di ribellione (su tutte la mitica Y’all want a single che denuncia il music business in maniera eclatante e di cui hanno anche girato un video disponibile in rete…) che mostra però le capacità di questo gruppo che nonostante tutte le critiche è decisamente notevole.
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