Le Zoccole Misteriose, band alternative punk/stoner, torna finalmente in pista con il secondo disco in carriera, "Mangiacuori, canzoni d'amore per il nulla" in collaborazione con Umberto Palazzo del brano "Briciole".

Partiamo subito da un riff semplice e trascinante, quello di "Mangiacuore". Il testo lascia spazio alla comprensione, ruota attorno al suo nonsense demenziale.

“La crisi, l'amore e le zoccole”, IL PRIMO, è un disco fondamentalmente punk, unito però a varie influenze causate dal folto gruppo di persone che hanno dato vita alla lunga evoluzione del progetto.

La complessa vicenda storica delle Zoccole Misteriose si unisce alla natura predominante dei testi, ironici, crudi e sempre leggibili con diversi livelli di interpretazione.

Passiamo a "Piangere e gridare", la più efficace per espressività, per non parlare di "Briciole". Schitarrate alla Kyuss ed Helmet. Passiamo per solitudine e moltitudine e con una gran dose di paranoia arrivando a "Gino l'animale", il mio brano preferito. E' evidente il ritorno al demenziale, ma si tratta di un'adesione lieve sicuramente al di sotto della soglia del primo disco.

Critica alla società con ironia e scherno, perché "Troppi cagnolini con i loro cappottini" è una bella scarica di insulti rivolta alla massa. "Il risveglio" somiglia molto alla mattina dopo la sbornia, tra Primus e sound '90.

Ascoltate tutti quanti sto disco, potreste rimanerci sotto. Dandovi maggiori informazioni verrebbe meno il concetto di misterioso.


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