Questo è un consesso di menti sottili aduse a spaccare il capello in multipli di quattro e ad apporre tutti i puntini mancanti su qualsivoglia i. E’ un luogo di dialogo e di approfondimento in cui l’inutile riacquista la sua centralità. Tu, sperduto viandante, ti senti pronto ad entrare?

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#perleoscure
#dimenticatidadioedag liuomini
The Cigarettes - Will Damage Your Healt
The Cigarettes - Valium World

Uno dice Inghilterra '77 e tutto diventa, subito, chiaro (anche se, magari era il '78 o il'79.....). Se, poi, sei anche un collezionista impallinato e fissato con certi suoni (tipo quello scappato di casa di @[Pinhead] - dove sei puzzone?) questi The Cigarettes da qualche parte li hai pure già sentiti (i loro due unici 45 gg erano valutati belle cifre al mercato nero del vinile) e qualche altro loro pezzo si ritrova sparso fra varie compilations.
Per fortuna la Detour rec., ha pensato bene di raccogliere tutto il loro materiale e schiaffarlo su questo doppio LP : "Will Damage Your Healt".
Secondo me, questi si mangiano più della metà dei gruppi del tempo (parere mio, eh!), e chiaramente non li conosce quasi nessuno!
Ben sintonizzati su #radiocapish

Con l'ascolto di oggi, RadioCapish chiude momentaneamente la propria programmazione. Per riascoltare le nostre proposte, andate sulla mia pagina personale: troverete il link a tutti gli ascolti e la lista in ordine cronologico.

Questa mattina ascoltiamo l'Ensemble Ibn Báya (Ibn Baya/Bajja fu un filosofo e musicista arabo andaluso, vissuto nel XII sec.), tenuto insieme dal virtuoso dell'oud Omar Metioui (n. 1962), interpretare brani dei mistici islamici d'Andalusia.
Qui la scaletta: Ibn Báya* - Omar Metioui & Eduardo Paniagua - Música Andalusí: Sufíes De Al-Andalus (2005, Digipak, CD) | Discogs

Buon ascolto!

Ci vediamo a Settembre.

Omar Metioui & Eduardo Paniagua ‎- Sufíes De Al-Andalus FULL
#perleoscure
#dimenticatidadioedag liuomini
Electric Banana - Even More Electric Banana
Blow Your Mind - More Electric Banana

Gran cosa quando qualcuno fa il tuo lavoro al posto tuo....
Così la perla oscura di oggi ve la giro da una preziosa segnalazione di @[JonatanCoe] . Ecco le sue parole:
"Dietro questo bizzarro nome electro-esotico si nascondono i Pretty Things che dal 1967 al 1978 hanno prodotto musica con il suddetto pseudonimo. La musica degli Electric Banana è finita in vari film horror e soft-porn della fine degli anni '60, tra i quali "What's Good for the Goose", film del 1969, la quinta serie "The Green Death" (1973) della decima stagione di Doctor Who dove compare il brano "It'll Never Be Me", "Cause I'm a Man" nel film horror di George A. Romero "Dawn of the Dead" (1978)."
Bello eh!?
Cosa si può aggiungere? Che gli Electric Banana hanno inciso tre dischi e che, se stiamo al giudizio di Julian Cope, quello da portarsi a casa è il terzo, questo "Even More Electric Banana". Lo stesso Julian ci tiene a ricordare che questi pezzi vennero fuori mentre i Pretties lavoravano a capolavori com "S.F. Sorrows" e "Parachute" (quando dici la cratività)! E che Phil May se ne è andato il 15 maggio di quest'anno di merda. E, questo, è solo un altro modo per ricordarlo.
José José - Gavilan O Paloma
gavilan o paloma pablo abraira djrally73

Il 2019 è stato un anno tragico, per la canzone melodica in spagnolo.
Ci hanno infatti lasciato, e a soli venti giorni l'uno dall'altro, Camilo Sesto (onnipresente nei jukebox degli anni '70 e protagonista, fra le altre cose, della versione iberica di Jesus Christ Superstar) e il messicano José José.
Definito 'El Príncipe de la Canción' per antonomasia, José José fu per lunghissimo tratto il maggior interprete mondiale di ballate e boleros. Naturalmente a sfondo sentimentale, naturalmente con quella vena tragica/patetica che tutti i cultori del genere, tutt'ora, gli riconoscono.
'Gavilán o Paloma', composizione dello spagnolo Pérez-Botija, è uno dei suoi successi senza tempo. Attorno alla canzone fu anche girato un film omonimo, nel 1985. Protagonista era lo stesso José José - già vittima dell'alcolismo e di altri guai di salute che, all'alba del nuovo millennio, l'avrebbero reso afono.
In Spagna, però, la versione che tutti gli ultracinquantenni conoscono a memoria non è quella di José José, ma quella di Pablo Abraira. Non altrettanto nota è la canzone da noi, tranne che per una versione italiana di Julio Iglesias dal titolo 'Amico', sull'album 'Sono un pirata sono un signore'.
Il brano racconta di come, al termine di una 'noche de copas', il maschio predatore sia fatalmente tratto nella rete di una donna misteriosa (e sola) che l'ha stregato con lo sguardo. L'avventura è inevitabile.
Senonché, al primo contatto con la maliarda, il maschio percepisce qualcosa di anomalo. Qualcosa di imprevisto si frappone tra lui e l'oggetto del desiderio.
Il calore dell'incontro, all'improvviso, si trasforma in gelo.
Al guardarti da vicino mi sentii tradito. Il tuo aspetto m'aveva ingannato.
E il maschio predatore, convinto di essere lui falco e lei colomba, realizzò che i ruoli si erano invertiti.

Julio non avrebbe mai potuto cantare un testo del genere. Il testo di 'Amico', infatti, non ha nulla a che vedere con l'originale: via gli uccelli, via i falchi e le colombe, rimangono una banalissima situazione a tre, un passaggio dato e un amico cornuto a cui Julio (pentito) si rivolge nell'accorato refrain.

..."per quelo che ti facio, io mi sento uno stracio..."

Ma per una volta, possiamo dirlo, il numero Uno non fu Julio.
Buongiorno
e ben sintonizzati su
#radiocapish

Come ascolto di oggi vi proponiamo il terzo album in studio di un cantautore italiano ahimé troppo poco conosciuto: Flavio Giurato. "Marco Polo" (1984), pubblicato per la CGD, è una sorta di "Bildungroman" in piccolo del grande mercante veneziano. Ebbe talmente poco successo all'uscita (capirete il perché ascoltandolo), che finì per determinare il ritiro dalle scene del cantautore romano per più di due decenni.

Buon ascolto.

Flavio Giurato - MARCO POLO (CD version) Full Album (CGD, 1984)
#perleoscure
#dimenticatidadioedag liuomini
Jim Sullivan - UFO
Jim Sullivan 'U.F.O.', ''U.F.O.'' [1969]

Jim Sullivan il rocker che fu rapito dagli alieni.
Il 4 marzo del 1975, Jim Sullivan salutò sua moglie Barbara e suo figlio Chris e se ne partì da L.A. verso Nashville.
La sua carriera non decollava, a Nashville aveva qualche contatto, la speranza di lavorare come session man. Eppure i suoi gigs al Raft club richiamavano sempre la gente giusta: i bei tipi della new Hollywood, musicisti, belle ragazze, artisti....
Era diventato amico di Harry Dean Stanton, aveva avuto una particina in "Easy Rider", era entrato nel giro di Phil Spector che gli aveva messo a disposizione la sua leggendaria Wrecking Crew per registrare il suo primo LP.
E, cazzo, ne viene fuori un capolavoro!
No, non sto esagerando: un capolavoro: Gene Clark che incontra Tony Joe White, Tim Hardin con schitarrate acide, tappeti d'archi ed arrangiamenti barocchi che sembrano opera di David Axelrod. Ed un songwriting baciato dall'ispirazione. Canzoni che parlano di deserto, solitudine e viaggi.
E quel titolo: "UFO", cosa che assumerà un tono più assurdo che sinistro considerato ciò che accadrà.
Perché il disco non se lo fila nessuno e finisce nel mucchio dei "capolavori dimenticati". Jim ci riprova con un secondo disco a suo nome, prodotto da Hugh Hefner (si, quello di "Playboy") - disco non meno bello a detta di @[imasoulman] (e mia), e di Ima tocca fidarsi! - ma non va.
Così arriviamo a quel 4 marzo del 1975, quando Jim, caricato il maggiolino con le sue cose (chitarra, qualche vestito, uno scatolone coi suoi dischi e poco altro), se ne parte per Nashville. Quella sera una pattuglia di polizia lo ferma dalle parti del Nuovo Messico, lo trova pulito ai test di alcol e droga, ma gli ordina di trovarsi una stanza dove dormire e riposarsi. Jim si prende una stanza in un buco di motel, il "La Mesa", giù a Santa Rosa ma, prima di andare a dormire, decide di andare a cercare della vodka.
Non tornerà mai più al motel. Il 6 marzo la sua auto viene ritrovata 26 km più lontano, in mezzo al nulla. Dentro, le cose di Jim: la chitarra, i dischi, il portafogli, un quaderno coi suoi testi, i suoi vestiti....
Di Jim nessuna traccia.
Il suo corpo non verrà mai più ritrovato.
Dov'è Jim? Si è perso, ubriaco, nel deserto? Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato (da quelle parti c'era il ranch di una certa famiglia Gennetti in odore di mafia e la sfiga, si sa, non va mai in vacanza)?
Oppure sono stati gli alieni che hanno voluto venire conoscere da vicino quel tizio che aveva cantato, così bene, di loro?
Buongiorno
e ben sintonizzati su
#radiocapish

Quest'oggi iniziamo bene la giornata con uno dei più strambi album del synth-pop giapponese: "Philharmony" (1982), sesto album solista di Haruomi Hosono (n. 1947).

Buon ascolto!

HARUOMI HOSONO - PHILHARMONY (FULL)
#perleoscure
#dimenticatidadioedag liuomini
WITTHüSER & WESTRUPP - Trips und Träume
WITTHüSER & WESTRUPP:TRIPPO NOVA

In una realtà distopica, Mike Heron & Robin Williamson non si sono incontrati nella Scozia brumosa ma nel grigio di Essen, non hanno fondato la Incredible String Band, ma un duo: Witthüser & Westrupp. Al posto di elfi e fate dei boschi i viaggi cosmici e le filosofie orientali, la voce meno "stonata" e più marziale, ma quell'armamentario di follie acustiche, strumenti improbabili ed assurdi, folk psychedelico, folle ed impallinato, fantasia ed approccio "totale" è rimasto immutato.
maledetta la Ohr (e pure la ESP)! Etichette dalle quali comprerei a scatola chiusa qualunque cosa!
Per almeno 25 anni ho ascoltato questo disco con la fantasia! Poi - finalmente - l'ho avuto tra le mani ed era anche meglio di quanto avevo immaginato.
Bernd e Walter si aggirano con la loro chincaglieria acustica in un sacco di dischi assurdi di krautrock, tra chitarroni elettrici e moog magniloquenti con i loro campanellini, trombette e chitarrine (almeno "Lord Krishna Von Goloka" di Sergius Golowin da avere assolutamente!). Incideranno 4 dischi con la Ohr di Kaiser (oltre a "Trips und Träume" va ascoltato almeno "Der Jesuspilz" che è un concept che impasta funghi allucinogeni e vangelo!), poi ognuno se ne va per la sua strada....
Un giorno dovrò raccontare meglio di queste strade, di come furono gli unici a comportarsi decentemente con R. U. Kaiser quando lo fecero a pezzi, per esempio. Ma non è questo commentino il posto adatto.
Una sola cosa voglio dire a chi avrà avuto la gentilezza di leggere fin qui: chi di noi ha qualche annetto in più si ricorderà di quella cosa incredibile che fu l"altra domenica" di Arbore, ebbene tra le tante succulente scoperte di quel fantastico contenitore c'erano due stranissimi "buskers": Otto&Barnelli. Ve li ricordate? Bene: Barnelli ERA Witthuser!
Come faccio a non amarli alla follia?
Poi, se intitolano pure un pezzo "Trippo Nova".....
Ben sintonizzati su #radiocapish

L'ascolto di oggi è una rarità da collezionisti: "A Game For All Who Know", pubblicato nel 1973 per la Merlin Records in 99 copie soltanto, è l'unico album del gruppo "Ithaca", formato, tra gli altri, da John Ferdinando e Peter Howell. Il disco, passato del tutto inosservato all'epoca, è una peculiare commistione di sonorità folk e psichedelia.

Buon ascolto!

Ithaca - Game For All Who Know (Full Album) Only 99 Copies One of the rarest UK Prog/Psych LP`s
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#dimenticatidadioedag liuomini
Jim Ford - Harlan County
Jim Ford - Long Road Ahead

Nick Lowe non ci poteva credere: avevano ritrovato Jim Ford, dopo tutti questi anni, e gli avevano chiesto di fare un concerto con lui! Nick considerava Ford uno dei suoi massimi ispiratori, ma erano almeno 20 anni che nessuno sapeva più niente di lui.
Eppure, a cavallo tra '60 e '70, Jim Ford aveva scritto canzoni per gente come Aretha Franklin, Bobby Womack, i Temptations.... Pezzi come "Nikey Hokey" o "Harry Hippie" che avevano scalato le charts, Sly Stone lo citerà tra i suoi musicisti preferiti.
Jim era uno di quei bianchi che erano nati bianchi per sbaglio, uno come Bobby Charles o come Dan Penn (spero per voi che sappiate di chi sto parlando).
E non era solo un grande songwriter, se la cavava alla grande pure come cantante. Ma riuscì ad incidere un solo disco "Harlan County", uno di quegli splendidi segreti nascosti tra le montagne di dischi inutili incisi ogni anno.
Un disco splendido.
Funky Country, lo definì Jim, che è come dire "melanzane alla cioccolata", che detto così fa schifo ma provate a mangiarle vicino Sorrento e poi ne riparliamo....
Ma Jim si perde, la cocaina, storie di festini assurdi, donne, strane amicizie, sfruttatori... Insomma Jim si mangia tutti i soldi delle royalties. Riappare nei '90 per qualche concerto poi scompare.
Nel 2006 un giornalista svedese, L.P. anderson, lo rintraccia in una roulotte nel sud della California, dove aveva convissuto con la vedova di Gene Clark, si era ripulito dalla droga ed aveva trovato Gesù.
Anderson vola da lui e recupera un sacco di nuovo materiale che verrà aggiunto ad una lussuosa nuova versione di "Harlan County" che la Light in the Attic stamperà di lì a poco.
Si decide di lanciare il disco con un grande concerto dalle parti di Londra, Jim si stupisce, ci crede poco ma accetta. Così viene contattato Nick Lowe che accetta entusiasta.
Ma Nick, sul quel palco, aspetterà inutilmente. Qualche settimana dopo lo sceriffo di Mendocino, richiamato da alcuni abitanti della zona, entrerà in una roulotte stranamente ferma con le porte aperte. Dentro il corpo di Jim, aveva solo 66 anni, era morto nel sonno. Calmo, sorridente, tranquillo, forse stava sognando di un concerto con dei vecchi amici.
Buongiorno
e ben sintonizzati su
#radiocapish

Le coordinate di oggi sono: Polonia, inizio anni '80. Gli "Orkiestra Ósmego Dnia" (Orchestra of the Eight Day), gruppo dalla sonorità difficilmente incasellabile in un genere, guidato da Jan A.P. Kaczmarek (il quale diverrà in seguito celebre come compositore di colonne sonore), pubblicano il loro primo disco nel mercato statunitense: "Music For The End" ‎(1982), distribuito due anni dopo in patria come "Muzyka Na Koniec". Diversamente dal disco successivo ("At the Last Gate"), già immerso nella New Wave, questo loro esordio pare uno spartiacque tra Prog-rock e musica anni '80. Provare per credere.

Buon ascolto.

Orkiestra Ósmego Dnia, Jan A.P. Kaczmarek ‎- Muzyka Na Koniec (1982) FULL ALBUM
#perleoscure
#dimenticatidadioedag liuomini
Billy Nicholls - Would You Believe
Billy Nicholls - Would You Believe (1967)
Se tu potessi immaginarti il disco dei tuoi sogni, quello che hai cercato per tanti anni. Una cosa che vuoi proprio esagerare (tanto stai sognando); tipo: Donovan che si fa produrre ed arrangiare un disco da Brian Wilson (che lascia "Pet Sounds" per dedicarvicisi) e che chiama il Macca e Lennon a dar man forte, mentre uno dei tecnici avverte che il suo amico Syd Barrett - se riesce a ricordarselo - passerà prima o poi a darci un orecchio anche lui....
Mentre in studio, nei tempi morti, si ascoltano "Notorius Byrd Brothers" e "Forever Changes" a manetta.
Bene quel disco c'è! L'ha fatto un ragazzotto che a 16 già componeva per Del Shannon, e che poi lavorerà con Marriot, Daltrey, i Nice.... Billy è un numero uno e c'ha anche un faccino giusto, ma il disco non viene pubblicato!
Billy non è che se ne sia stato con le mani in mano: ha scritto e prodotto un sacco di roba per altri (almeno una hit da classifica, "I Can't stop Loving You") e nove dischi a suo nome. E parecchie altre cose.
Ma "Would You Believe" ha dovuto aspettare più di 30 anni per vedere la luce.
Bene, ora io sarò un cretino, ma vi dico una cosa: se nella vostra vita doveste ascoltare solo una ventina dischi, ecco fate in modo che questo ci sia!
Ben sintonizzati su #radiocapish

Questa domenica vi presentiamo un classico.
Le "Vexations" di E. Satie, scoperte postume e eseguite per la prima volta nientemeno che da John Cage, sono un tema (scritto presumibilmente per pianoforte) da ripetersi per 840 volte.
Scrive Satie: "Per suonare 840 volte di seguito questo motivo, sarà bene prepararsi in anticipo, e nel più profondo silenzio, con seria compostezza".
Questa registrazione, pubblicata per la Philips nel 1983, è l'esecuzione di Reinbert De Leeuw ‎di 35 ripetizioni soltanto del tema. Indi per cui, per ascoltare le vessazioni integrali, l'LP dovrebbe essere riascoltato per 24 volte.

Buon ascolto.

Erik Satie - Vexations
#perleoscure
Drum Circus - Magic Theatre
Drum Circus - All Things Pass [Magic Theatre] 1971
Per andare da Canterbury al Krautrock si deve passare dalla Svizzera (e, volendo, anche dal Belgio. Se il Belgio esistesse!).
Per il viaggio è bene mettere nello zaino chincaglieria esotica (soprattutto il, solito, "Libro Tibetano dei Morti" e almeno un sitar, più una quintalata di "roba" buona....).
Peter Giger, ottimo batterista svizzero ("un gigante della batteria" scrisse qualcuno da qualche parte), prende altri due suoi amici batteristi (si qui ci sono 3 batterie! E si sente!) e qualche elemento dei Brainticket (gruppo psych pre-prog, multinazionale con base in Belgio, di cui - se non conoscete - vi consiglio l'ascolto) e si chiude negli studi di Horst Jankowski.
E' un gran viaggio, ma i nastri vengono lasciati lì per quasi trent'anni (dimenticati? sarà stato l'effetto di tutta la roba usata come propellente per andare da Canterbury al Krautrock?).
Come sia, il disco emerge dalle foschie del passato nel 2003 e, al netto di qualche lungaggine jazz-rock è davvero un bel trip!
E, poi, se uno intitola un brano "Papera" sarà sempre mio amico!
Ben sintonizzati su #radiocapish

L'ascolto di oggi confidiamo si presterà in maniera eccellente a sollazzare i vostri pomeriggi estivi.
Per gentile concessione di Mr. @[snes], il quale ha voluto suggerirci una fonte inesausta di musiche sottratte miracolosamente all'oblio, oggi ascoltiamo "Fog-Hat Ramble" (1968), secondo LP del polistrumentista free-jazz Phil Yost (data di nascita non pervenuta).

Buon ascolto!

Phil Yost - Orange Kite Waltz
Phil Yost - Fog-Hat Ramble
Phil Yost - Through The Abacus Backwards
Phil Yost - Across The Somersault Region
Phil Yost - Look For Me In Eastrod, Mary O
Phil Yost - The Day Those Free-Balloon Races Passed Over Candy-Warp Crossings
#perleoscure
Nic Jones - Penguin Eggs
The Little Pot Stove
Il 5 agosto del 2010 a Sidmouth si tiene "la settimana del folk"; sul palco sale un uomo: è malfermo sulle gambe, si muove lentamente e con difficoltà, i suoi gesti sono innaturalmente meccanici e la voce è fioca, debole ma profonda. I presenti lo accolgono con un silenzio rispettoso e partecipe. Riesce a cantare solo tre canzoni, ma bastano per chi ha la fortuna di essere là.
Almeno per coloro che sanno chi è quell'uomo.
Nic Jones è stato uno dei più grandi folksinger inglesi, uno dei principali esponenti di quel cosiddetto "folk revival" che, tra i '60 ed i '70 ha prodotto dischi di gruppi e solisti straordinari. Pentangle, Richard Thompson, Bert Jansch, June Tabor, Davy Graham, Sandy Bull (e potrei continuare a lungo, ma ci siamo capiti). Fra quei nomi il nome di Nic Jones dovrebbe primeggiare: 5 dischi a suo nome (e tante partecipazioni a dischi importanti) tra i quali almeno un capolavoro assoluto (Penguin Eggs). Uno stile personale ed originale, una tecnica strumentale eccelsa ed una scrittura felicissima; Nic era nato per essere un primo della classe.
Ed invece il 28 febbraio del 1982, tornando da un concerto, si va schiantare con la sua auto contro un camion.
Coma, fratture multiple e danno cerebrale. Mai più suonare, addio a quel fingerpicking magico e personale, addio al violino ed anche cantare diventa difficile (era difficile pure impugnare una forchetta o pisciare.....).
Ci vogliono 28 anni per ternare su di un palco, lì a Sidmouth. Chi lo sa, chi custodisce gelosamente una copia di "Penguin Eggs" è lì che assiste - in silenzio - a quel piccolo miracolo.
Ci proverà ancora altre volte, nei successivi tre anni, Nic a riprendere - almeno - a cantare. Poi, nel 2013 dopo un concerto allo Shrewboury folk festival, Nic getterà la spugna e dirà basta.
I BTS raggiungono i Beatles: hanno venduto più di un milione di copie nella prima metà del 2020 - Radio 105

Il tema del giorno (che vorrei proporre) è una notizia di questi giorni.
Se ne è parlato molto negli ultimi mesi, si prefigurava questa possibilità, ma ora è ufficiale:
i BTS eguagliano i Beatles.
Cadono anche gli ultimi record a resistere: i numeri su cui è si è fondata la Storia della Musica vengono polverizzati.
E il tema non è se, al momento, i BTS siano la più grande band al mondo. Ribadirlo sarebbe superfluo.
Il tema è: i BTS si accontenteranno di aver eguagliato i Beatles o punteranno direttamente al sorpasso - stabilendo ulteriri primati e diventando, a quel punto, i più grandi di tutti i tempi senza più discussione?
Questo, il tema.

Contribuite se e come volete.
Ben sintonizzati su #radiocapish

Quest'oggi vi proponiamo due Suite per viola da gamba e basso continuo del celebre compositore parigino François Couperin (1668 – 1733).

La presente registrazione proviene da quest'album: François Couperin - Mikko Perkola, Aapo Häkkinen - Suites For Viola Da Gamba (27e Ordre De Clavecin) (2013, CD) | Discogs

Buon ascolto.

Fr. Couperin - Pieces de violes avec la basse chifree (1728)
#perleoscure
John Phillips - Drum (Music Video)
“Polemos è il padre di tutte le cose” (Eraclito)
Non è forse il male il vero motore dell’Universo? Un Mondo pacificato sarebbe un Mondo morto.
Ma, invece di tediarvi con banali riflessioni filosofisticheggianti, eccovi una piccola storia che tenevo in serbo per un giorno di pioggia…. (quando avessi trovato il tempo e lo stimolo per raccontarvela come si deve).
Lui è Papa John Philips e se il suo nome ti dice poco allora pensa a “California Dreamin’”.
Esatto, i Mamas & Papas….
Il sogno californiano, i figli dei fiori, l’amore universale….ed un pop cristallino e solare. Peccato che il gruppo si spezzi per una storia di corna!
Ok, John è la mente principale e continua da solo e mette giù un disco che è un capolavoro: “John, The Wolf King Of L.A.”. Poi ne tira fuori un altro paio anche belli ma questo! Questo è un disco Pop Perfetto! Bellissimo.
E’ anche generoso il nostro Papa John, tanto da regalare al suo amico Scott Mackenzie quella “San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair)” che sarà il suo più grande successo (ed uno dei dischi più venduti di sempre).
E allora? Qual è il lato oscuro che si nasconde dietro a tutto ciò?
E’ una storia d’amore (amore, sì), un amore malato, deforme, inaccettabile, perché rivolto verso la figlia minorenne, Mackenzie (un nome che ritorna). Lui la avvia alle droghe e la soggioga (ma la sorella, invece, dice che lei era consenziente) per ben dieci anni.
Poi Mackenzie resta incinta….
Ora questa storia dovrò raccontarla meglio di così perché lo merita, perché è più complicata di quel che sembra (è incredibile, è assurdo, ma è una storia d’amore), perché ci pone qualche interrogativo.
Per adesso ci basti ascoltare quel disco di Pop cristallino, solare, limpido. Perfetto!
E restare basiti sapendo quale abisso buio lo avvolgeva.
Messer @[odradek] propone ed io mi aggrego di corsa.
Come dare lustro ad oscure perle misconosciute e sepolte?
Per ora propongo un #perleoscure io ed @imasolulman ne proporremo un tot; poi vedremo se può essere il caso di piazzare in HP una cosa tipo la "perla oscura della settimana". Insomma vediamo se ci viene qualche idea e se la cosa può interessare....
Nel frattempo propongo le prime due.
La prima: Lou Bond - Come on Snob
Se vi avessero detto che Terri Callier e Roy Harper all'inizio delle loro rispettive carriere si sono incontrati ed hanno inciso un disco, mentre Bill Whiters passava di là ed annuiva? Sebbene potreste sospettare di un prodotto ancora acerbo, non sareste disposti a spendere qualunque cifra al mercato nero, per procurarvelo?
Bene, risparmiate i soldi ché quel disco (purtroppo) non esiste..... Però procuratevi questo: l'unico disco di Lou Bond e ci andrete vicino.