Solo i cretini non cambiano mai idea. Così come gli igavi non cambiano mai strada. E chissà che la traccia numero sei di questo nuovo disco (‘La ballata dell'ignavo') non sia proprio un messaggio implicito, una risposta anticipata a coloro che grideranno al tradimento, perché certo, se ci si ferma alle apparenze, è indubbio che un po' di tradimento si tratti. Tradimento dei suoni e delle asprezze liriche e sonore che dei Marlene hanno costituito, sicuramente fino a "Senza Peso", un evidente marchio di fabbrica.

Ma la parola tradimento ha sempre un'accezione negativa, e negativo non è aggettivo che possa far rima con questo disco, che invece mi fa pensare all'intelligenza, alla sapienza, alla ricerca coraggiosa del nuovo, ma non del nuovo a tutti i costi, perché ci vuole coraggio a chiamarsi Marlene Kuntz e aprire 'Musa' con una frase di pianoforte di quelle inconfondibili, adornare con archi trionfanti il finale della già citata, splendida, 'Ballata dell'ignavo', smussare quasi ogni spigolo vocale e sacrificare la potenza di fuoco che fu (ma che resta immutata e fragorosa dal vivo) alle curve suadenti della melodia.

Già in "Bianco Sporco" era chiara una direzione nuova, che forse allora però restava incompiuta, come timorosa di mostrarsi senza veli; in "Uno" tutto questo si spoglia di ogni residua ruvida asprezza, strumentale e lirica, e finisce che per la prima volta ascolti un disco intero dei Marlene e invece dei Sonic Youth incazzati ci trovi Paolo Conte, i CSI più riflessivi, il Nick Cave pacificato di "Boatman's Call" e persino lontani ma palpabili echi di Radiohead. E capita che al posto delle confessioni rabbiose del "Vile", della malinconia oscura e inconsolabile di "Ho ucciso paranoia" o delle invettive di "Bianco Sporco" scopri il trionfo dell'amore, non solo di quello che "nasce di nulla e muore di tutto" fino a uccidere (‘111'), ma di quello che prende allo stomaco e illumina la vita come un sole, passione e tenerezza che fanno il "baccano della felicità" (‘Abbracciami').

No, i Marlene non tradiscono mai.

Elenco tracce e samples

01   Canto (05:03)

02   Musa (05:03)

04   Canzone ecologica (03:49)

05   Fantasmi (04:39)

06   La ballata dell'ignavo (05:29)

07   Abbracciami (04:26)

08   Sapore di miele (04:48)

09   Canzone sensuale (04:38)

10   Negli abissi fra i palpiti (04:53)

11   Stato d'animo (04:51)

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Altre recensioni

Di  ASSOLUTEQ9

 I Marlene Kuntz non posso più essere etichettati come gruppo aspro, pieno di rabbia ma bensì un gruppo rock melodico.

 "111" canzone che per me vale il disco, ascoltandola si sente la nostalgia di "Ho Ucciso Paranoia".


Di  PeepingTom

 Il processo di de-rock-izzazione della cara vecchia Marlene è giunto definitivamente a compimento.

 Se ascolto 'Uno' dimenticandomi del percorso creativo dei MK resta un album un po' monotono, un cantato a tratti stentato.


Di  GrantNicholas

 "Uno sfiora lo status di capolavoro, a differenza del controverso 'Bianco Sporco'."

 "La rabbia sonora degli esordi è incanalata nella cattiveria lirica di episodi come '111'."


Di  R13564274

 UNO, UNA ineluttabile noia senile in UNA latente salsa letteraria.

 Voto: UNO