Di ritorno da una lunga permanenza all'estero, mi sento stimolato a scrivere sul DeBaser :)
Non è che ho sempre lo stimolo a "defecare" recensioni su dischi che adoro, per cui oggi voglio parlare di un album che mi ha deluso.
Non ho mai nutrito una grande simpatia per i Muse di Bellamy, che ho sempre trovato poco originali nel sound e troppo strillanti o miagolosi, ovvero eccessivi nell'evidenziare una radice stilistica che si è espressa in modo più nobile in gruppi come i Radiohead, ad esempio.
In effetti questo "Black Holes" torna a dimostrare che ai Radiohead di Yorke i Muse di Bellamy qualcosa devono. E fin qui nulla di male, visto che ormai nessuno inventa più nulla di completamente nuovo nel dorato mondo del rock di massa. Il fatto è che dopo una certa acquisizione di gusto con il precedente "Absolution" i Muse sembrano tornati a scopiazzare in modo approssimativo un filone melodico-schitarrato che non riesce ad emozionare e, anzi, irrita.
Pur volendosi dare una patina misteriosa e sperimentale con l'uscita del primo singolo, che fu accompagnato da un video abbastanza "arty" ed inquietante, i nuovi Muse hanno poi mostrato subito la corda con quell'orrendo clip sulla petroliera, che descrive la vacuità creativa del pezzo "Starlight". Un pezzo dal riff ammiccante e subito memorizzabile, con approccio vecchi U2, che gira a vuoto per quattro minuti e ci fa porre domande angoscianti sul perchè la petroliera sia deserta.
(Sono scappati tutti perchè erano arrivati i Muse?)
Di male in peggio, il tunnel da Luna Park arrivato recentemente sugli schermi di MTV ci propina un'atmosfera smielata e in salsa simil-Radiohead che non convince neppure i fans sfegatati dei Muse; anche se loro negano perchè le rockband sono come le squadre di calcio: grandissime anche quando perdono 6-0
Trovo sensibilmente peggiorati gli arrangiamenti, il grip delle chitarre, la capacità di dare forza alle melodie bilanciando l'aggressività del cantato... e l'invadenza delle tastiere fa il resto: "Black Holes" è un disco ridondante, autocelebrativo, che cerca di conquistare nuove fette di pubblico, ma finisce per innervosire chi ama la qualità senza eccessi.
Peccato, perchè amo brani come "Hysteria" e "Plug in baby".