A Marsiglia il 10 novembre 1891, dopo l'amputazione della gamba destra morirà per infezione il grande poeta francese Arthur Rimbaud, aveva trentasette anni.

Muore uno dei Poeti "maledetti" che cambiarono la poesia e l'arte, voleva reinventare l'amore.

Su di lui Jean Cocteau scriverà: “Arthur Rimbaud è stato l’essere più straordinario che abbia mai solcato la terra”.

René Char invece disse che Rimbaud fu “il primo poeta di una civiltà non ancora nata“ mentre Albert Camus lo considerò “Grande ed ammirevole poeta, il massimo del suo tempo, oracolo sfolgorante”.

Ancora più esaltanti i toni che ebbero su di lui Aldo Palazzeschi e il giornalista, critico letterario Félix Fénéon, per il primo AR fu “il caso più stupefacente, inquietante e insolubile nella poesia, Arthur Rimbaud fa parte a sè, senza le naturali parentele che tutti i poeti hanno fra di loro”, il secondo lo definì semplicemente un poeta che è “al di fuori di ogni letteratura, e probabilmente al di sopra”.

Dopo di lui la poesia non sarà più la stessa, poiché Rimbaud è stato in grado di trasformarne radicalmente il linguaggio.

Non basterebbero centinaia di pagine per ripercorrere l’arte e la vita di questo straordinario artista.

Arthur Rimbaud scrisse poesie dai 15 ai 19 anni, denigrò il perbenismo del suo paese natale, scappò di casa, attaccò Stato e istituzioni, irruppe nel mondo artistico del tempo con un impeto che non si era mai visto prima, indignò la borghesia, sbeffeggiò la religione, sconfessò la morale, instaurò una relazione scandalosa col poeta Paul Verlaine, finì in carcere, ripudiò i canoni formali della poesia, spaccò la cultura poetica del tempo, osservò in maniera precisa la problematica esistenziale della sua epoca come non avrebbe potuto fare nessun altro poeta, fu il ribelle romantico per eccellenza, partecipò alla Comune parigina, vagabondò per mezza Europa e teorizzò la funzione sociale del poeta veggente e gnente... (cit. tratte quì e là)
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“Ho finito per trovare sacro
il disordine della mia mente.”

.: Jean Nicolas Arthur Rimbaud :.
 
Star

e comunque ci sta Gerry Rafferty alla voce, chitarra, mandolino, piano & kazoo, mica pizza e fichi...
 
The Standells - Dirty Water (Stereo)

Gli Album fondamentali: “DIRTY WATER” (e)

“… si intitola Dirty Water. Un titolo buono per un blues. Parla delle acque sporche di un fiume che si trova dalla parte opposta dell’America. Un posto dove nessuno degli Standells è mai stato: il Massachusetts. Ciò che è improbabile su carta diventa efficace su spartito: l’indimenticabile riff della chitarra di Valentino (al secolo Emilio Bellissimo giovane emigrante siciliano finito a Los Angeles a inseguire il sogno americano dopo un’infanzia vissuta a Cleveland) e la voce insolente di Dodd, assurto nel frattempo al ruolo di lead vocalist pur restando seduto dietro il drum kit della band, ne fanno un immediato inno pre-punk. Uno di quelli destinati a fare la storia della musica moderna”.

Grazie Rev (39)

Chiudiamo gli Standells …
 
Eric Clapton[70] 11. Tears in Heaven

"Tears in Heaven" is a ballad written by Eric Clapton and Will Jennings about the pain Eric felt following the death of his four-year-old son, Conor, who fell from a window of the 53rd-floor New York apartment of his mother's friend, on March 20, 1991.
Eric, who arrived at the apartment shortly after the accident, was visibly distraught for months afterwards.
 
Quando si dice aguzzare l'ingegno...
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o chi fa da sé fa per duemilaventire!
 
The Rolling Stones - Love In Vain (Live) - Official attenzione.! potreste sentirvi svenire dalla bellezza del tutto.
 
Little Rain voi andate pure con le novità....io mi stabilizzo sull'usato sicuro. ma sentite che roba!!!! ma dove trovate qualcosa di simile! ? ;))) per me è festa quando incontro un vecchio disco dei RS
 
REIGNING SOUND - I'm holding out_0001.wmv

Reigning Sound "I'd Much Rather Be With The Boys"

Due ballad una stra Beatlesiana e una cover Stones e chiudiamo l’album

Oltre a Mick Collins un altro Diavolo-Stregone bello bastardo del genere è Greg - Oblivians - Cartwright. Leggendario con gli Oblivians, immenso con i Compulsive Gamblers e super con questa sua altra magnifica creatura. Più easy qui il Greg, meno incazzato, ci delizia con un mix di Garage-R&B-Country-Soul con quel pizzico di punk per non dimenticare le radici. Lasciate perdere il primo troppo moscio, dal secondo si inizia a far sul serio anche se soprattutto con ballate tra il paisley ed i sessanta, a volte persino vicino a Springsteen …non penso però i biglietti del Suono Regnante costassero 140 EURI…
 
City Boy - State Secrets - a Thriller
Band art rock poco filata, anch'io li ho scoperti di recenti, ma con ottime cose.
 
Standells - Sometimes Good Guys Don't Wear White (1966)

Gli Album fondamentali: “DIRTY WATER” (d)

“Some Times Good Guys Don’t Wear White, ancora di Cobb, è un altro incalzante beat da trincea che diventerà una delle palestre più frequentate dai punk di tutto il mondo, dai Vacants ai Minor Threat, passando per Sex Pistols e Count Bishops… bravi ragazzi bianchi che non vestono in camicia. Cappelloni tra una folla di colletti bianchi…
If you don’t dig This Long hair, get hourself a crew cut, baby!”

Hi Rev (38)