E' una grossa difficoltà, per me, recensire ciò che ritengo l'album più controverso, ambiguo, misterioso dei Pink Floyd. Meddle, immischiarsi, ficcare il naso, ma anche coinvolgersi, prendere parte. Il famoso album sulla cui copertina troneggia quell'orecchio (si pensa di David Gilmour) che sembra origliare ciò che l'ascoltatore dice, il disco con quelle deliziose (ma anche inquietanti) figure di gioielli e oggetti appoggiati sotto un leggero strato d'acqua, quel lieve spessore di trasparente delicatezza che basta per "deformare anche solo di pochi millimetri l'immagine che vi si trova sott"o. Prezioso cristallo di inarrivabile fragilità. Cerchi d' acqua in un susseguirsi i lievi ondicelle. Richiamano senza dubbio l'ultimo brano, Echoes.
Acqua, "L'acqua era il soggetto perfetto per quest' album" dice Storm Thorgherson, designer del gruppo "è mutevole ma allo stesso tempo costante e controllabile, in qualche modo persino variegata e differente". Esattamente, come quest'album, aggiungo io. In questo si possono trovare tante canzoni, alcune molto sperimentali, altre classiche (per i clichè del gruppo, s'intende), altre molto avanguardistiche.

L'album si apre con uno dei cavalli di battaglia del gruppo negli anni a venire, ripreso in quasi tutti i tour dell'epoca Watersiana e in tutti nell' era Gilmouriana: "One Of These Days". Racconta Nick Mason che all' inizio ciò che ispirò Roger per il celeberrimo giro di basso fu la colonna sonora di un telefilm fantascientifico inglese, Doctor Who. Poi il buon Waters provò a collegare il suo basso ad alcuni effetti della chitarra Stratocaster di Gilmour per creare quel suono metallico, inquietante, persecutorio ed ossessivo. Quando sentì la demo di questo brano, Dave non rinunciò ad inserirci un assolo fulminante di slide guitar nella seconda parte; fu poi idea di Nick Mason inserirci quella frase così tetra ed inquietante, urlata e filtrata attraverso un Vocoder, "One of these days, I'm going to cut you into little pieces". L'odio che infatti il gruppo nutriva per un disc jockey della BBC fin dai tempi di Ummagumma, lo spinse a ritagliare, o anche "tagliare in piccoli pezzetti", alcune sue frasi per inserirle nella suite "Alan's Psichedelic Breakfast" nell'album "Atom Heart Mother".
Ergo la minaccia vocoderizzata era già avvenuta. L'avevano effettivamente "tritato".

Si prosegue con due canzoni di non eccessivo spessore, "A Pillow Of Winds" e "Fearless": mentre la prima ha un riempitivo scopo di "attenuare" l'atmosfera indemoniata di "One Of These Days" con un suono etereo e "fluttuante", la seconda è un tipico esempio di "sentenza verbale" di Roger Waters. In un alone inquietante il songwiter sferza fendenti di parole pronti a colpire tutto e tutti: la politica, la società, la difficile comunicabilità. Proseguiamo.
La Capitol, all'epoca Major discografica dei Pink Floyd, era ormai stanca delle canzoni, eccessivamente plumbee e intrise di quella "quiet desperation is the english way", del gruppo. Impose, per cui, che fosse scritto un brano più lieve e "spensierato". Waters quindi sforna un testo senza pretese, musicato dal buon Rick Wright, che racconta della placida vita di Saint Tropez, stesso paese dove, per altro, Gilmour e Barrett furono arrestati con l'accusa di essersi esibiti come artisti di strada.

All'inizio era Madmoiselle Knobbs, levriero afgano che si divertiva a ululare dolcemente sull'armonica a bocca suonata da Gilmour a Pompeii, nel famoso "live". Poi però si preferì passare ad un altro cane, si dice amabile bestiola di Steve Marriott, membro degli Humble Pie.
Questo canide fu addestrato per ululare ogni volta si sentiva nell'aria un suono di chitarra blues. Di gran carriera, Gilmour portò il giocondo quadrupede agli studi e incise, con il suo ausilio, questa canzone, il cui ritmo tremendamente bluesy è accompagnato da un testo che evoca semplicemente un cane ululate agli ultimi sprazi del sole morente nel tramonto. Qui finisce.
...
Ping... ... ...Ping... ... ...Ping.
una gocciolina risuona nell'aria, prodotta da un piano forte "sonar".
Solo questo....Ping...
Dopo un minutino circa di evocazione sonora entra un tappeto ritmico con un sussurro di chitarra in crescendo. e cresce sempre di più. Sempre di più fino a formare il tema principale.
Inizia così il sublime duetto di David Gilmour e Richard Wright.

"Over head an albatross has motionless upon the air
and deep beneath the rolling waves
in labyrinths of choral caves
the echo of a distant time
comes willowing across the sand
and everything is green and submarine"

Il tema riprende poderoso dopo le prime strofe e ancora una volta aumenta fino a sfociare, manco fosse accaduto nulla, su un ritmo funkeggiante, idealmente la terza parte della canzone. Questa si prolunga pr parecchi minuti, deliziata da un sublime assolo d'organo Hammond di Rick Wright, che ad oggi considero il maggior fautore del "pinkfloydsound". Sporadicamente appare, fra il ritmo serrato e l' organo, qualche indemoniato intermezzo chitarristico di David Gilmour. Ma finita questa parte tutto tace e un vento spazza via il timbro ritmico presente. Urli, inquetanti gridi provenienti dall' infinito, sprazzi, visioni, squarci, ere trascorse, milleni durati pochi secondi. Un ossessivo quanto leggerlo e fragile tappeto ritmico composto solamente da piatti ci riporta alla stazione principale, e qui risentiamo il buon vecchio "...ping..." che ci riporta all' inizio. E come all' inizio tutto sale, tutto cresce, sempre più in alto, "riesci quasi a raggiungere l'infinito" disse su questa parte il produttore.
Qui, alla fine di questa cavalcata diabolica in onore del "ritorno del figlio del nulla" (com'era il titolo provvisorio della canzone negli spettacoli live), torna, dopo un breve intermezzo che mi fa persone a una trasposizione psichedelica di un pezzo flokloristico, il cantato duettato di David e Rick.

"and no-one sings me lullabies
and no-one makes me close my eyes
and so I throw the windows wide
and call to you across the skies"

Con un ultimo crescendo si conclude la canzone, di durata 20 minuti e rotti. Il brano che, a mio modesto parere, rappresenta la migliore sinfonia sonora dei Pink Floyd: uno stadio avanzato, un altro passo, dopo Interstellar Overdrive, Saucerful of Secrets e Atom Heart Mother, al fine di raggiungere il giro di boa, sul lato oscuro della luna.

Questo mentre tutt'intorno

"Stranger passes in the street
by chance two separate glances meet
And I am you and what I see is me"

Elenco tracce testi e samples

01   One of These Days (05:57)

One of these days, I'm going to cut you into little pieces.

02   A Pillow of Winds (05:11)

A cloud of eiderdown
Draws around me
Softening the sound
Sleepy time when I lie
With my love by my side
And she's breathing low

And the candle dies

When night comes down
You lock the door
The book falls to the floor
As darkness falls
The waves roll by
The seasons change
The wind is warm

Now wakes the owl
Now sleeps the swan
Behold the dream
The dream is gone
Green fields, a cold rain
Is falling, in a golden dawn

And deep beneath the ground
The early morning sounds
And I go down
Sleepy time when I lie
With my love by my side
And she's breathing low

And I rise, like a bird
In the haze, when the first rays
Touch the sky

And the night winds die

03   Fearless (06:09)

You say the hill's too steep to climb
Climbing
You say you'd like to see me try
Climbing

You pick the place and I'll choose the time
And I'll climb that hill in my own way
Just wait a while for the right day
And as I rise above the tree-line and the clouds
I look down
Hear the sounds of the things you said today

Fearlessly, the idiot faced the crowd
Smiling
Merciless, the magistrate turns 'round
Frowning

And who's the fool who wears the crown?
No doubt in your own way
And every day is the right day
And as you rise above the fear-lines in his brow
You look down
Hear the sound of the faces in the crowd

"You'll never walk alone..."

04   San Tropez (03:44)

As I reach for a peach, slide a rind down behind
The sofa in San Tropez
Breakin' a stick with a brick on the sand
Ridin' a wave in the wake of an old sedan

Sleepin' alone in the drone of the darkness
Scratched by the sand that fell from my love
Deep in my dreams and I still hear her callin'
"If you're alone, I'll come home."

Backward and homebound, the pigeon, the dove
Gone with the wind and the rain, on an airplane
Owning a home with no silver spoon
I'm drinking champagne like a good tycoon

Sooner than wait for a break in the weather
I'll gather my far-flung thoughts together
Speeding away on the wind to a new day
And if you're alone, I'll come home

And I pause for a while by a country style
And listen to the things they say
Diggin' for gold with a hoe in my hand
Open a book, take a look at the way things stand

And you're leading me down to the place by the sea
I hear your soft voice, calling to me
Making a date for later by phone
And if you're alone, I'll come home

05   Seamus (02:16)

I was in the kitchen
Seamus, that's the dog, was outside
Well, I was in the kitchen
Seamus, my old hound, was outside
Well, the sun sinks slowly
But my old hound just sat right down and cried

06   Echoes (23:32)

Overhead the albatross hangs motionless upon the air
And deep beneath the rolling waves
In labyrinths of coral caves
The echo of a distant time
Comes willowing across the sand
And everything is green and submarine

And no-one showed us to the land
And no-one knows the where or whys
But something stirs and something tries
And starts to climb towards the light

Strangers passing in the street
By chance two separate glances meet
And I am you and what I see is me
And do I take you by the hand
And lead you through the land
And help me understand the best I can

And no one calls us to move on
And no one forces down our eyes
And no one speaks and no one tries
And no one flies around the sun

Cloudless everyday you fall upon my waking eyes
Inviting and inciting me to rise
And through the window in the wall
Come streaming in on sunlight wings
A million bright ambassadors of morning

And no-one sings me lullabies
And no-one makes me close my eyes
so I throw the windows wide
And call to you across the sky

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Altre recensioni

Di  zuckina

 "Echoes è una suite di più di venti minuti che da sola innalza Meddle a capolavoro."

 "Il coro di Echoes è come le scale di Escher: continua a salire ma non arriva da nessuna parte."


Di  Torre Ste

 "Echoes è una classica suite targata Pink Floyd da ascoltare nel buio e ad occhi chiusi, liberando la mente da pensieri."

 "One Of These Days diffonde carica viscerale a chi lo ascolta, facendosi riconoscere anche da chi non li ascolta abitualmente."


Di  Breus

 "Echoes rimane nell’immaginario collettivo un capolavoro, mai inflazionato e mai abusato."

 "Mai copertina fu più azzeccata per il disco che contiene."


Di  Valeriorivoli

 Questa rece va giu che è un biju, leggera e titillante come un bel bicchiere di niveo plumbeo liquido di contrasto al bario per rx allo stomaco.

 I Pink Floyd hanno rovinato la vita a intere generazioni, è una montatura massonica, non rompessero i coglioni, lascia perde sta gente coi tarli mentali.


Di  insolito

 Sei l'unica anima viva nel raggio di qualche chilometro. E hai fatto incazzare qualcuno. Di brutto.

 Magica. Esatto. I vostri figli un giorno verranno a chiedervi se la magia esiste. E voi farete ascoltare loro questo eco.