Qualche anno fà la EMI ha festeggiato il trentennale dell'uscita dell'ormai mitico album: come una specie di nero monolite fantascientifico, un buco nero succhia-soldi, questo disco, oggi in cofanetto CD, sembra avere tante vite, appare e riappare -un vezzo che ha già avuto nella sua eterna permanenza nella classifica americana.

Amarcord che nei primi anni ottanta un trafiletto su Rockstar diceva testualmente che Dark Side era rientrato tra i primi 100: il Thriller del rock progressivo allora in auge, pluridecorato, plurimiliardario, e... pluriodiato. E già, perché è una decisa svolta pop quella di Waters e compagni, conclusione premeditata di quel successo commerciale tanto agognato, poiché la registrazione di Dark Side a quei tempi costò la bellezza del bilancio di un piccolo stato europeo. No, non mi convincono le lacrime di coccodrillo di Waters quando sul successivo Wish you were here piange Barrett, - solo Gilmour si prodigherà di aiutare Syd però, Waters mai- e si autocommisera per il pubblico che non lo capisce, si sente prigioniero della Macchina, e young people and old freaks dei 70, imbottiti di canne stravedono per la psichedelia circense dei Floyd. I Pink Floyd dopo Barrett, sono un gruppone progressive, e se in A saucerful of Secrets tramonta la stella di Syd, sorge la macchina ammazzacattivi di Waters. More sarà il disco di commiato alla vecchia psichedelia, e ancor più Meddle e Atom heart mother.

Dunque, la cosa più stridente su Dark Side è la dolcezza cristallina delle slide guitars di Gilmour, l'effettistica ruffiana, l'abbellimento certosino di cori e sax impeccabili, con i testi cupi, pessimisti, materialisti di Waters. Ma i fricchettoni estasiati dai viaggi alle hawaii spaziali evocate da chitarre e tastiere, hanno mai sentito bene le tremende liriche del bassista? Liriche che in questo lp Waters mette in evidenza giacché è la prima volta che vengono stampati i testi su un loro disco.
La cosmogonia dell'album inizia con un rebirthing da seduta psicanalitica -lo stesso succederà in The Wall- il battito del cuore poi le urla drammatiche della nascita danno il la alle paranoie esistenziali di Waters, non più le urla liberatorie degli indiani lisergici di Piper ma lo strillo allucinato di Careful with that axe Eugene e Come in n.51 nel film Zabriskie Point di Antonioni.
La seguente Breathe, è una pozione di cicuta a colazione, apocalittica metafora senza speranza sulla brevità della vita: "Respira, respira nell'aria, non aver paura di preoccuparti...scegli il tuo pezzo di terra... Corri coniglio corri, scava la tana e dimentica il sole, A lungo vivi e in alto voli... cavalchi l'onda più grossa e vai dritto ad un precoce sepolcro". Allegro no?
Segue On the run, un pomposo brano elettronico col VCS3 (vecchio synth analogico generatore di forme d'onda) che ebbe discreto successo nei jingles pubblicitari insieme all'inizio strumentale di Time, dopo l'ennesima esplosione (su Atom heart mother, poi The Wall). Aprono le danze le sveglie e gli orologi sincronizzati -non più pazzerelli come in Bike di Barrett - poi il tam-tam di Mason, il basso terrifico, il mitico basso dei Pink Floyd, quello che ti arriva allo stomaco, e infine il canto liberatorio di Gilmour e i suoi epici assolo.
Con "grande varietà di intenti" Time continua il discorso di Breathe...Sprazzi del chitarrismo cosmic blues di Gilmour spezzano l'atmosfera rarefatta del brano,e infatti con i cori gospel ci si avvia a Breathe reprise-noooo, basta!- e si atterra in una chiesa dove il prete sussurra magic spells.. e il canto angelico di A saucerful of secrets diviene il gospel enfatico di The great gig in the sky.

Lato B: apre Money, coi registratori di cassa, forse presagio dei soldi che avrebbe fatto il disco e il basso funky-rock di Waters, che ci dà dentro con la demagogia socialista al caviale: "I soldi sono un crimine dicono tutti, la radice di tutti i mali di oggi, ma non stupirti se chiedendo un aumento di mandano via" Il fatto contraddittorio è che poi i concerti e i dischi dei Pink erano l'apologia dello sfarzo, dei biglietti dai costi esosi e di certo capitalismo rock: il ventilato album purificatore di soli effetti sonori che doveva seguire Dark Side rimase una leggenda.
Us and them è una delicato valzer psichedelico, in cui guerra e capitalismo fanno parte del mondo dei caporali e noi, noio, direbbe Totò, gli uomini comuni e gli ultimi hippies. Comunque rimane imprescindibile il tocco di Wright, e forse qulache sfuocato ricordo dei primi albums, quando il tastierista aveva più spazio.
Any cour you like è l'intermezzo blues prima di Brain Damage, in cui si dice ci sia pure la risata di Syd, forse l'episodio più convincente dell'album, insieme a Eclipse, dall'incedere epico e marziale...
"...tutto ciò che disprezzi e tutto ciò che combatti, tutto il presente e tutto il futuro, ogni cosa sotto il sole è in sintonia, ma il sole è eclissato dalla luna." Ossia, traducendo il socialismo cosmico ermetico (!?) di Waters, la ragione sole è eclissata dalla pazzia luna.
Leggi: la Luna di Syd Barrett ci ha tolto con la sua vena creativa dalle balere per le hit parades e ora non sappiamo che fare...Io Roger Waters sono l'unico del gruppo che può sostenerne il peso, e mi fingerò talvolta pazzo per la fama che ormai ci siamo fatti. Il mio 4/4lento sarà il metronomo del nuovo corso illuminista anche se qualche volta impazzirò.

Un'ultima nota per i cultori del genere: notate come Waters e Co. mangiano avidamente ostriche e champagne durante le reg. di Dark Side nel dvd con inediti P.F.Live at Pompei...La cosa mi titilla una conversazione un po'naif che feci durante telefonata con un mio amico chitarrista, Andrea Saolini, vissuto in Australia durante l'adolescenza: "Senti André, ma tu mi hai detto che il primo album dei Pink Floyd che ti sei comprato era Animals quando stavi ancora vicino casa mia a Montesacro (quartiere di Roma N.d.A)?"
-A secco, stavo in Australia, ma te prego non annamo a parà sui Pink Floyd, quelli che criticavano il sistema... ma se so loro il sistema, so loro l'establishment. Te racconto st'episodio.. se stavamo a fa delle canne a casa di un amico, sottofondo i P.Floyd, in tv c'è uno special il VeeJay, presenta un'intervista a Roger Waters, per la tournée di Animals e noi lì che te vedemo... Il giornalista che fa le domande sul pippone sociale di Animals, e lui, Waters, che gli risponde con fare nobiliare mentre GIOCA A GOLF, CAPITO, con dei pezzi grossi miliardari in un campo della madonna!!? Allora ho detto ma de che cazzo state a parlà e noi come tutti sti scemi che ce stamo ancora sotto a sentisseli! Ho spento e me so annato..." Sine ira ac studio, direi io.

Valerio Rivoli

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