Sarà almeno la decima. Ma, c'è sempre qualcosa in più da dire. Si è sentito molto, forse troppo su quest'album. Un capolavoro assoluto? Forse. Ma non per chi scrive, e fortunatamente non solo per lui.
Bene. E' il 1975 e dopo il controverso "The Dark Side Of The Moon" esce "Wish You Were Here". La cosa che salta subito agli occhi (oltre alla copertina) è la lunghezza delle canzoni, cosa a cui i Pink Floyd ci avevano già abituato ma solo in parte. Un album solido, ma allo stesso tempo sfuggente, questo grazie al grande utilizzo dell'elettronica, ai suoni levigati, ai tempi lunghissimi, alla coralità. I sottofondi sono pazzeschi. Nuvole. Nuvole che Gilmour di tanto in tanto si diverte a squarciare con dei lampi chitarristici, che non sfociano mai in pericolosi virtuosismi (in)utili solo per addetti ai lavori. L'atmosfera è pericolosamente densa. Non c'è tregua.
Dunque, parte il disco. Silenzio. Per trenta secondi "Shine On You Crazy Diamond" è un crescendo di organo, si comincia a sentire altro, un flauto (credo), poi attacca Gilmour. E' tutto così meravigliosamente perfetto. Tutto si compone perfettamente, in un susseguirsi di atmosfere tesissime a cui non c'è sfogo, nemmeno quando crollano in un maledetto arpeggio di chitarra, che però lascia intravedere qualche raggio di sole. Poi, sempre più nervosa, la chitarra ci porta da Waters. Canta. E' tutto reale. Alla fine siamo scortati da un bel sax, quello di Dick Parry. Una delle parti più riuscite dell'album.
La tensione non accenna a diminuire nella successiva traccia "Welcome To The Machine", che però presenta un'architettura più usuale. Si nota qui, più che in ogni altra canzone l'uso massiccio dell'elettronica. Dissolvenze, attacchi tremendi. Il tutto accompagnato dalla perenne chitarra acustica di Gilmour.
La parte centrale dell'album ci regala altre due belle songs. "Have A Cigar" e "Wish You Were Here" sembrano discostarsi, soprattutto la prima, dalla tensione creata dalle due precedenti tracce. Si chiude con un solo di chitarra che farà scuola a molti. Qualche lezioncina di blues a dire il vero l'ha presa pure lui. Comunque si prosegue con "Wish You Were Here", la traccia più bella dell'album, secondo il sottoscritto. Si comincia a riaccumulare un pò di tensione e il tutto in un atmosfera così reale, che fà venire i brividi. E' reale perchè non è pura follia delirante, ma è dramma sincero. Bellissimo il testo.
Si chiude con la seconda parte, che racchiude le parti dalla VI alla IX, della lunghissima (forse troppo?) suite "Shine On You Crazy Diamond".
A dire la verità l'album poteva finire benissimo con "Wish You Were Here" dato che questa seconda parte nulla aggiunge alla prima. Sembra solamente una fotocopia di colore diverso. Una vale l'altra e insieme sono inutili.
Dunque, l'album è curatissimo, veramente perfetto. Ma forse qualcosa manca. L'intuizione, il lampo di genio di Barrett sicuramente. Manca l'effetto sorpresa, nulla di ciò che è suonato stupisce fino in fondo. Già si sà come andrà a finire. E' un album che ti porta fino alla fine senza un: "questo fammelo risentire, perchè non ho capito che c'entra". E' tutto troppo perfetto. Manca l'emozione sincera, che in realtà troviamo solo in "Wish You Were Here".
Dal punto di vista prettamente musicale. Belle canzoni, sicuramente non capolavori assoluti, ma oneste composizioni di un gruppo che aveva già detto tanto. In definitiva: potevano risparmiarselo? Francamente non lo credo. Rimane pur sempre un bel disco, anche se fin troppo semplice, che però sicuramente non ha fatto storia, ma l'ha presa e l'ha risuonata in una chiave diversa.
Voto: 6
Elenco tracce testi e video
02 Welcome to the Machine (07:26)
Welcome my son,
Welcome to the machine.
Where have you been?
It's alright we know where you've been.
You've been in the pipeline, filling in time,
Provided with toys and Scouting for Boys.
You bought a guitar to punish your ma,
And you didn't like school,
And you know you're nobody's fool,
So welcome to the machine.
Welcome my son, welcome to the machine.
What did you dream? It's alright we told you what to dream.
You dreamed of a big star, he played a mean guitar,
He always ate in the Steak Bar. He loved to drive in his Jaguar.
So welcome to the machine.
03 Have a Cigar (05:08)
Come in here, dear boy, have a cigar,
you're gonna go far,
you're gonna fly high,
you're never gonna die,
you're gonna make it if you try,
they're gonna love you.
I've always had a deep respect and I mean that most sincere;
the band is just fantastic, that is really what I think,
oh, by the way, which one's Pink?
And did we tell you the name of the game, boy?
We call it "Riding The Gravy Train".
We're just knocked out.
We heard about the sell out.
You're gonna get an album out,
you owe it to the people.
We're so happy we can hardly count.
Everybody else is just green,
have you seen the chart?
It's a hell of a start,
it could be made into a monster,
if we all pull together as a team.
And did we tell you the name of the game, boy?
We call it "Riding The Gravy Train".
04 Wish You Were Here (05:40)
So, so you think you can tell heaven from hell?
Blue skies from pain?
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?
Did they get you to trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees?
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
Did you exchange a walk-on part in the war for a lead role in a cage?
How I wish, how I wish you were here
We're just two lost souls swimming in a fish bowl, year after year
Running over the same old ground
What have we found?
The same old fears
Wish you were here
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Altre recensioni
Di charles
Forse non c'è bisogno di recensire questo capolavoro.
In tre quarti d'ora sono racchiuse 5 tracce di rarissima perfezione, di psichedelia allo stato puro...
Di Big D
I Pink Floyd sono un raggio di sole in una camera disordinata.
Solo quando senti le quattro note di "Shine On" capisci... di essere arrivato... e di aver solo iniziato.
Di Casacci91
Questo album può definirsi un concept album, dedicato a Syd Barrett.
Ditemi un po', non è questa la vera musica?
Di Em
"Wish You Were Here si può definire un concept album sull'assenza: della parola, ma anche dell'individuo e del pensiero."
"I Pink Floyd furono, sono e sempre saranno il gruppo che raggiunse la pura perfezione, sia musicalmente, sia 'testualmente'."
Di SydBarrett
È un album assolutamente da avere perché regala delle sensazioni uniche, come solo loro sanno fare.
La canzone "Wish You Were Here" dà i brividi anche oggi, senza dubbio una delle più belle di tutti i tempi.