Samsara è una garognola di colpi spettacolari.

 Questa è musica coraggiosa... Perché, oltre che coraggiosa, è fottutamente bella.

La recensione evidenzia Samsara degli Yakuza come un album post-metal innovativo e sperimentale, caratterizzato da un uso intelligente e naturale del sassofono. La musica è descritta come pesante, spirituale e metodica, con una forte componente emotiva e tecnica. Pur essendo apprezzato dalla critica, l'album ha avuto un riscontro limitato dal pubblico, ma merita sicuramente ascolto e attenzione. Ascolta Samsara degli Yakuza e scopri il post-metal più innovativo!

 L’album è un chiaro esempio di come la semplicità sia la vera grandezza.

 Si parte da “Neon Winter”, 7 minuti e 30 ed è come se il compianto Derek Bailey incontrasse il Wyatt più allucinato e delirante.

La recensione racconta la scoperta dell’album "May" di Richard Youngs, un musicista scozzese noto per il suo folk sperimentale. L’album, pubblicato nel 2002, è descritto come accessibile, delicato e ipnotico, con influenze di grandi nomi del folk e dello sperimentalismo. Le melodie semplici e le liriche emozionanti sono esaltate come espressione di grandezza attraverso la semplicità, senza necessita di grandi arrangiamenti. L’autore invita ad apprezzare la capacità di Youngs di evocare emozioni profonde con pochi elementi. Ascolta Richard Youngs e lasciati trasportare dal suo folk sperimentale unico.

 Lui, vero cane sciolto, suonava con tutti… quello che la sua voce e la sua tromba toccavano diventava oro.

 Un incontro tra due mondi: la modernità pura del jazz e la tradizione orchestrale italiana, distante milioni di anni luce.

La recensione esplora l'album 'With Fifty Italian Strings' di Chet Baker, evidenziando il contrasto tra il talento puro del musicista e l'orchestra italiana molto orchestrata. Nonostante i limiti della partitura e del repertorio, l'album rappresenta un importante documento storico e musicale. Chet Baker, con la sua tromba e voce inconfondibili, trasforma ogni nota in un capolavoro, rendendo l'ascolto una gioia senza tempo. Il disco riflette inoltre l'atmosfera culturale italiana degli anni '50. Ascolta questo capolavoro storico e riscopri il genio indiscusso di Chet Baker con l'orchestra italiana.

 Sua saxophon-magnificentzia Messere Stefano Coleman, strumentista extraordinaire oltreché d’alto profilo.

 Sei/sette fluidissimi movimenti, quasi un continuum acustico, sapientemente scaglionato, di ferrea quanto coinvolgente ed a tratti sinceramente appassionante progressista jazz.

La recensione celebra il concerto di Steve Coleman & Five Elements a Monte Sirai, sottolineandone l'eccellenza musicale e l'affiatamento del gruppo. Nonostante qualche lieve monotonia strutturale, l'esibizione si distingue per l'innovazione e la qualità delle performance. Un evento che ha confermato la rilevanza del sassofonista nel panorama jazz internazionale moderno. Scopri il mondo innovativo di Steve Coleman e lasciati coinvolgere dal jazz d'autore!

 "Old Ways è una vendetta consumata fredda, una burla irriverente nei confronti della casa discografica."

 "Non tutto è da buttare: 'Misfits' e 'My Boy' sono perle di raro incanto in un disco altrimenti deludente."

Old Ways rappresenta una fase complessa e controversa nella carriera di Neil Young, caratterizzata da uno stile country didascalico e stereotipato. Il disco, realizzato in risposta alle pressioni della casa discografica Geffen, fu accolto con critiche dure a causa di testi banali e arrangiamenti scadenti. Nonostante ciò, alcune tracce come "Misfits" e "My Boy" conservano una certa ispirazione e valore emotivo. Questo album va quindi interpretato come un episodio irriverente e divisivo nel percorso artistico del cantautore canadese. Scopri la storia dietro Old Ways e immergiti nella carriera di Neil Young.

 La musica di Hildegard... sono le corde dell’anima che vibrano all’unisono con Dio.

 "Perché sono una creatura umana priva di istruzione... ho ricevuto i miei insegnamenti all’interno, nella mia anima."

La recensione celebra 'Luminous Spirit', album che raccoglie i canti medievali di Hildegard von Bingen, interpretati magistralmente dal soprano Rosa Lamoreaux. L'ascolto viene descritto come un'esperienza mistica e catartica, che unisce anima e divino. La musica di Hildegard risuona con forza e modernità, attraversando i secoli senza perdere la sua intensità spirituale. Un viaggio sonoro che lascia senza fiato e invita a una profonda riflessione interiore. Scopri l'incanto di Hildegard von Bingen: ascolta Luminous Spirit ora.

 La ricetta di Karl Wallinger one-man-band consta di pochi punti ed è di una disarmante, cristallina semplicità.

 'Goodbye Jumbo' è la migliore espressione di come si possano raggiungere obiettivi senza sbracare o fare patti col diavolo.

La recensione celebra 'Goodbye Jumbo' di World Party come un esempio di successo artistico indipendente e raffinato. Karl Wallinger emerge come un musicista versatile che mescola generi senza compromessi commerciali. L'album, arricchito dalla partecipazione di Sinéad O’Connor, presenta canzoni coinvolgenti e ben equilibrate. La criticità sull'industria musicale e la capacità di Wallinger di mantenere la propria identità artistica rendono questo lavoro un modello per musicisti emergenti. Infine, si evidenzia il coraggioso ritorno dell'artista dopo gravi problemi di salute. Ascolta 'Goodbye Jumbo' e scopri un pop rock autentico e senza compromessi!

 Alzano la voce, ma non gridano. Sussurrano, ma non mugugnano.

 Questo disco ha il potere catartico di portarsi via come un fiume placido tutte le tensioni accumulate nel corso della giornata.

Everything All The Time è il raffinato debutto dei Band Of Horses, un album indie rock dalle atmosfere sospese e malinconiche. Le melodie delicate bilanciano pezzi più energici, creando un ascolto coinvolgente e mai banale. L'equilibrio tra voce e strumenti genera un effetto catartico, perfetto per momenti di introspezione. Nonostante non innovi il genere, si distingue per la sua coesione e intensità emotiva. Ascolta ora 'Everything All The Time' e lasciati trasportare dalle atmosfere uniche dei Band Of Horses.

 La Messe si fa promotrice di quella che sarà la musica elettronica popolare, autocelebrandosi in qualità non solo di liturgia del presente, ma anche di profezia del futuro.

 La Messe Pour le Temps Présent avrebbe suo malgrado cambiato la storia della musica elettronica.

La recensione analizza la "Messe Pour le Temps Présent" di Pierre Henry e Michel Colombier, evidenziando il suo ruolo fondamentale nella transizione della musica elettronica dall'avanguardia sperimentale al rock elettronico popolare. L'opera è descritta come visionaria e illuminante, capace di anticipare tendenze future nella musica ambient e techno-rock. Il disco si distingue per aver dato centralità musicale all'elettronica, segnando una svolta storica nel suo utilizzo. Esplora ora l'album che ha rivoluzionato la musica elettronica e scopri ogni dettaglio della sua innovazione sonora!

 Si possono accusare... Sodastream, di non evolversi mai. Eppure mi sta bene così quando il prodotto è, se non eccelso, quantomeno piacevole.

 Un disco non ai livelli di 'The Hill For The Company' e 'A Minor Revival' ma che... ricorda un quadro di colori a tempera, quasi naif.

La recensione di 'Reservations' di Sodastream sottolinea la coerenza e lo stile riconoscibile del duo australiano. Pur senza grandi innovazioni, l'album offre un pop acustico ben prodotto, con arrangiamenti semplici ma efficaci. Le melodie malinconiche e i piccoli dettagli strumentali creano un'atmosfera piacevole e ispirata, rendendo il disco un ascolto consigliato agli amanti del cantautorato delicato. Scopri il delicato pop acustico di Sodastream con Reservations, un ascolto tutto da vivere.

 Nella camera delle minuscole meraviglie sei al riparo dal parossismo e da eccessivi fragori.

 E’ una raccolta di quadri surreali, un’escursione tra una possibile Europa teatrale, balcanica e tzigana e l’idea di un’America vista con gli occhi dilatati di un blues corroso o indolente.

Wunderkammer dei Dead Brothers è un album bizzarro e affascinante che miscela folk europeo, blues e atmosfere teatrali. Con strumenti insoliti e una vena surreale, crea quadri sonori suggestivi senza ricorrere a eccessi. Il disco offre un viaggio musicale tra sonorità balcaniche, country sgangherato e blues dilatato, in un’attitudine giocosa ma curata. Un ascolto originale, premiato con un voto discreto, che conferma l’eclettismo della band svizzera. Scopri l’affascinante mondo sonoro dei Dead Brothers con Wunderkammer!

 I Tapes fanno la loro bella figura col debut album; "The Loon" si presenta assai orecchiabile, riesce a combinare sonorità passate e più recenti.

 "The Loon" ha poche pretese, e lo si nota subito. Non è un tentativo di sfondare, è semplicemente un esperimento sonoro.

La recensione analizza 'The Loon', l'album debutto dei Tapes 'N Tapes, evidenziando il talento e la freschezza della band indie rock del Minnesota. Pur con poca originalità, il disco risulta orecchiabile e combina influenze rock passate e attuali. Vengono evidenziate tracce come 'Insistor' e 'Cowbell' per la loro energia e stile distintivo. L'album è visto come un esperimento sonoro con poche pretese ma con grandi potenzialità. Ascolta 'The Loon' e scopri il talento indie dei Tapes 'N Tapes!

 Garage bello grezzo con livelli di sguaiataggine che neanche i Pussy Galore, ti afferra per i capelli e ti schiaffa contro un muro.

 Immaginatevi gli Stooges dopo aver scassato tutti gli amplificatori e catapultati in piena no-wave-no-new-york, i Sonic Youth di Confusion is Sex a lezione da Earth e Sunn O))).

L'album di esordio degli On è un evento speciale della scena musicale neozelandese, portando un rock rumorista sincero e vigoroso. L'uso del CD-R come supporto riflette le difficoltà delle piccole produzioni, spesso snobbate dalla critica ufficiale. La musica degli On unisce influenze psichedeliche, no-wave e post-rock, creando un suono innovativo, sanguigno e verace che rivitalizza lo spirito del rock. Un disco consigliato agli amanti delle sonorità underground e sperimentali. Ascolta l'album degli On e scopri il vero rock rumorista neozelandese!

 Se avete voglia di violenza ragionata ed estrema perizia tecnica, il nuovo disco dei Lamb Of God è quello che vi serve.

 Chris Adler è di una potenza devastante, tanto che di batteristi così potenti in campo estremo è difficile trovarne.

Sacrament è un disco potente e tecnicamente impeccabile dei Lamb Of God, che prosegue l'evoluzione iniziata con Ashes Of The Wake. La recensione esalta l'intensità delle performance, soprattutto della batteria di Chris Adler e degli assoli di Mark Morton. I brani sono caratterizzati da atmosfere urbane e apocalittiche, con influenze anche da Meshuggah. L’album viene considerato una conferma della maturità e del ruolo centrale della band nel metal contemporaneo. Ascolta Sacrament dei Lamb Of God e lasciati travolgere dalla loro furia musicale!

 "E l'assolo divenne riff, il riff divenne Drone... il Rock divenne Arte."

 "Lasciarsi andare sotto una montagna di rumori schizofrenici e contorti, proprio come ad Albini piaceva."

Tweez, l'album d'esordio di Slint, rappresenta una pietra miliare della musica sperimentale e del post-rock. Registrato nel 1987 a Louisville, mescola dissonanze, ritmi dispari e atmosfere acide in un caos musicale ordinato. La produzione di Steve Albini amplifica la personalità unica di questo gruppo anticonformista, che pochi anni dopo sfornerà il capolavoro Spiderland. Questo disco è un viaggio tra anarchia sonora e cuore pulsante, un ponte tra rock e arte. Ascolta Tweez e scopri le radici del post-rock insieme a Slint!

 I Gentle Giant possono vantarsi di essere stati prog al 100%, come quasi nessuna altra band.

 Sono i veri Re del Prog.

La recensione celebra l'album 'In A Glass House' dei Gentle Giant come un esempio perfetto di Progressive Rock anni '70. Viene sottolineata la tecnica raffinata del gruppo e la loro capacità di fondere varie influenze musicali in un sound unico e complesso. L'album è analizzato traccia per traccia, evidenziandone la varietà e la qualità. Si rimpiange la scarsa fama commerciale del gruppo, ma si riconosce il loro posto di rilievo nel genere. Ascolta ora 'In A Glass House' e immergiti nel vero prog anni '70!

 "I Sebadoh sfornano una quantità sconsiderata di buoni dischi affermandosi come trasandati rappresentanti dell’indie rock tout court."

 "Ed un trittico spaventoso nel centro del cuore: 'Nick Of Time', 'Flame' (whoa!!!) e 'So Long' bruciano veloci e lasciano il segno nelle corde vocali."

La recensione analizza 'The Sebadoh', disco del 1999 della band indie Sebadoh guidata da Lou Barlow. Il lavoro abbandona il lo-fi e abbraccia un suono più pulito e diretto, con chitarre sporche e songwriting forte. Il contributo di Jason Loewenstein si fa più centrale, offrendo un contrappunto energico. Pur accusando un suono oggi un po' superato, il disco mantiene un fascino genuino e hit potenziali. Scopri l'energia autentica di Sebadoh con questo album indie imprescindibile!

 "Vitalogy è un album tenebroso, spesso melanconico e triste, capace di commuovere, come di esaltare, di far pensare come di trasmetterci rabbia."

 "È di certo la loro produzione più curata, intima e, banalmente, quella con le canzoni migliori."

La recensione di Vitalogy evidenzia l'evoluzione dei Pearl Jam dopo Vs, con un suono meno punk ma più vario e originale. L'album è tenebroso e intenso, capace di emozionare con brani potenti e ballate delicate. La critica premia la cura, l'intimità e la forza espressiva del disco, definendolo il vertice della band. Scopri l'intensità e l'evoluzione musicale di Pearl Jam con Vitalogy!

 Benson e la sua cricca di pazzi sacrileghi prendono la composizione davisiana e la sbattono, la maltrattano, la strapazzano, la rivoltano fino a renderla irriconoscibile.

 Un'opera che rischiavo di non arrivare mai ad ascoltare, perché sepolta nel passato di un autore che, complice la Warner, ci ha fatto perdere "his lucid and adventorous playing".

La recensione esplora l'album Beyond The Blue Horizon di George Benson, evidenziando il suo talento unico nella fusione di jazz, funk e soul. Viene apprezzata la tecnica virtuosistica del chitarrista e l'originalità delle composizioni. Il disco, pur non rivoluzionario, è definito un gioiello da riscoprire che ha segnato una svolta nel jazz fusion degli anni '70. Non manca un accenno critico alle influenze più commerciali subite dall'artista in seguito. Ascolta ora Beyond The Blue Horizon e scopri il jazz fusion di George Benson!

 Ennio Morricone fa il surf...

 Un capolavoro di energia e atmosfera senza tempo.

La recensione celebra l'album 'Apache' dei The Shadows, evidenziandone l'atmosfera tipica del surf rock e la particolare evocazione sonora che ricorda Ennio Morricone. L'autore attribuisce un valore molto alto all'opera, sottolineando la potenza delle melodie strumentali e l'influenza storica della band. Scopri l'energia senza tempo di The Shadows con Apache!