è 1 semplicissima fottutissima maledettissima merdaccia!

 in culo al black e tutti i coglioni bastardi figli di puttana che lo ascoltano!

La recensione esprime un giudizio fortemente negativo sull'album Dauði Baldrs di Burzum, senza ascoltarlo direttamente. L'autore utilizza un linguaggio volgare e provocatorio, criticando aspramente sia l'album che il genere black metal in generale. Scopri altre recensioni e opinioni su musica metal e black metal!

 "Un album elegante ed estremamente curato che, pur non trattandosi di un capolavoro, non deluderà i fan più comprensivi."

 "Il vuoto non è solo abisso di senso, ma anche spazio di speranza e rinascita spirituale."

Il Vuoto di Franco Battiato rappresenta un'opera essenziale e personale, segnata da testi semplici e sonorità cristalline. Pur non brillando come capolavoro, contiene gemme come "I giorni della monotonia" e "Stati di gioia". Il disco segna una tappa di quiete dopo l'urgenza di lavori precedenti, riflettendo una fuga dal caos e un ritorno alla natura e alla semplicità. La recensione sottolinea la coerenza stilistica ma evidenzia anche alcuni momenti meno ispirati. Scopri l’universo semplice e profondo di Il Vuoto di Battiato, ascoltalo ora!

 "Lasciatevi cullare, lasciatevi trasportare e lasciatevi turbare."

 "Le attuali Brody Dalle & Co. se le mangia a colazione."

La recensione analizza 'Nessuna Speranza, Nessuna Paura', album del 1989 dei napoletani Contropotere, chicca della scena hardcore italiana. Il disco, caratterizzato da brani lunghi e influenze diversificate, emerge per la produzione curata e i testi poetici declamati dalla voce di Lucia. Un'opera simbolo di un'epoca di ribellione e precarietà culturale, consigliata agli amanti di atmosfere punk industriali e sensazioni forti. Ascolta ora 'Nessuna Speranza, Nessuna Paura' e vivi l'essenza del punk hardcore italiano!

 Un raggio di sole che squarcia l'autunno gelido sul Ku-damm.

 Queste tracce scorrono come una leggera carezza mattutina e promettono semplicemente una giornata buona.

Il terzo album di [re:jazz], Expansion, si distingue per l'assenza quasi totale di ospiti e una formazione più matura. L'album mescola sonorità carioca, riff di basso e potenti fiati, con cover di classici come Herbie Hancock. La voce di Alice Russel in 'Gabrielle' e quella di Inga Luhing che illumina i brani creano momenti particolarmente suggestivi. Un disco elegante che regala atmosfere calde e sofisticate, perfetto per gli amanti del jazz contemporaneo. Ascolta Expansion di [re:jazz] e lasciati avvolgere dal jazz contemporaneo.

 "È fatta esclusivamente per essere ascoltata, sognando ad occhi aperti."

 "L'’Aria sulla quarta corda’ è solo la pietra più preziosa incastonata in un gioiello complesso e affascinante come la Suite Orchestrale n° 3."

La recensione esplora in modo approfondito e appassionato le Suites Orchestrali n.1, 2 e 3 di Johann Sebastian Bach, con particolare attenzione all'interpretazione orchestrale di Yehudi Menuhin del 1961. Viene evidenziato il contesto storico e la struttura musicale, sottolineando la bellezza e la varietà delle danze barocche, nonché il fascino dell'Aria sulla quarta corda. Il disco è considerato una raffinata esperienza che fonde rigore musicale e grazia senza tempo. Ascolta ora le Suites orchestrali di Bach con l'interpretazione di Menuhin e lasciati trasportare dal Barocco!

 La sua voce malinconica e intensa sembrava davvero provenire dalle profondità del suo cuore.

 "West" conferma la verve compositiva della Williams ed è davvero un disco bellissimo, di rara profondità.

La recensione celebra l’ultimo album West di Lucinda Williams come un’opera intensa e profonda, dove la sua voce malinconica e la produzione curata raccontano la vita, i drammi e la passione della cantautrice. La varietà delle canzoni e la magistrale collaborazione con musicisti come Bill Frisell impreziosiscono un disco ricco di sfumature emotive e musicali. Un capolavoro che conferma il valore artistico di Williams. Ascolta West e immergiti nelle emozioni autentiche di Lucinda Williams.

 Ogni millimetro quadro di tappezzeria sonora estroflessa viene vorticosamente risucchiato, scandagliato, tramortito, estrogenato.

 Un beffardo, scellerato, efferato, scardinante assalto alle (semi-infartuate) coronarie oltreché al trasecolato apparato uditivo.

La recensione celebra l'album 'New Rap' di Keiji Haino e Tatsuya Yoshida per la sua audace rottura degli schemi tradizionali del rap. L'opera viene descritta come un complesso e avvincente mix di chitarra aggressiva e batteria potente, che sfida l'ascoltatore con sonorità intense e innovative. Pur essendo difficile da categorizzare come rap tradizionale, l'album si distingue come un esempio di musica progressista e sperimentale. L'autore apprezza la natura iconoclasta e l'impatto emozionale del disco, definendolo un'esperienza coinvolgente e unica. Scopri l'iconoclasta New Rap di Keiji Haino e Tatsuya Yoshida, un'esperienza sonora unica!

 La sua slide guitar scava nell'animo e allo stesso tempo evoca spettri di un battello rimbaudiano alla deriva verso l'infinito.

 Ry Cooder ha fornito il rumore perfetto di quella solitudine: un country-folk futurista, aspro e ardente come le distese sabbiose del Texas.

La colonna sonora di Ry Cooder per Paris, Texas si distingue come opera emotivamente intensa e autoreferenziale. Con sonorità country-folk e slide guitar, l'album evoca la solitudine del deserto e il viaggio interiore del protagonista. Lavoro in sinergia con il film di Wim Wenders, interpretando e amplificando il senso dell'opera cinematografica. Un capolavoro che ha influenzato il 'rock del deserto' e resta una pietra miliare nella musica da film. Ascolta ora la colonna sonora di Paris, Texas e vivi il viaggio nel deserto interiore.

 Il gruppo di Manchester Rose di Roccia cerca di far away to the problem impegnandosi in un lavoro esclusivo che darà le basi alla nascita di gruppi britpop.

 Io sono uno zyon non un babilon, Bobbe Malle aveva visto bene, il nemico è alle porte e me ne sono accorto prima di voi in un’età in cui voi pensavate a divertirvi.

La recensione esprime una profonda identificazione con il brano 'I Wanna Be Adored' dei The Stone Roses, considerato un manifesto di ribellione contro l’omologazione e la falsità del sistema. Attraverso immagini evocative, il testo descrive l’alienazione e la lotta personale dell’ascoltatore, celebrando la musica come rifugio e resistenza culturale. Nonostante lo scoramento, la recensione premia il valore autentico e duraturo della canzone e del gruppo mancuniano. Scopri il potere di 'I Wanna Be Adored' e immergiti nella ribellione britpop dei The Stone Roses!

 Il disco più ruvido dei Manics, il loro sesto, è sempre stato anche il più criticato, trascurato, malvisto.

 L'ispirazione di certo non manca, e l'ambizione di travestirla fantasiosamente con arrangiamenti vistosi e magari anche un po' debordanti va apprezzata.

Il sesto album dei Manic Street Preachers, 'Know Your Enemy', è un disco ruvido e vario che si distingue per una produzione aggressiva e arrangiamenti eclettici. Nonostante critiche su stile e durata, l'album offre momenti brillanti come 'So Why So Sad' e 'Ocean Spray'. La scrittura di Nicky Wire rimane di alto livello e l'opera rappresenta un importante passaggio verso una maturità artistica più pop, pur mantenendo un carattere vissuto e spigoloso. Scopri la sfaccettata energia dei Manic Street Preachers in 'Know Your Enemy'.

 Secondo la mia modesta opinione si. Infatti credo che Hendrix sia tutt’ora in vetta alle list solo perché E’ Jimi Hendrix, non tanto perché ha suonato meglio di tutti.

 Oggi assistiamo continuamente a fenomeni del calibro di Buckethead... che secondo me ha superato di gran lunga il fenomeno Hendrix.

La recensione riflette sul mito di Jimi Hendrix, considerato uno dei più grandi chitarristi di sempre, e si chiede se sia stato ormai superato da artisti come Buckethead, Steve Vai e John Petrucci. L'autore sottolinea che il successo duraturo di Hendrix può dipendere più dal suo nome che dalle capacità tecniche assolute, proponendo una rilettura critica della sua storica influenza musicale. Scopri ora se Hendrix è davvero insuperabile o se nuovi chitarristi hanno preso il suo posto!

 I Motörhead sono famosi per aperture potenti, riff aggressivi e assolo lunghi, ma questo CD è una eccezione con un'impronta più hard rock.

 You Better Run è un esperimento riuscito male, con un brano ripetitivo e semplicemente odioso.

La raccolta Hellraiser: Best of the Epic Years (2003) propone brani principalmente tratti dagli album tra la fine degli anni '80 e inizio '90 dei Motörhead. La recensione evidenzia sia momenti potenti e classici della band, sia esperimenti meno convincenti soprattutto in chiave hard rock. Viene sottolineata la presenza di membri storici e cambi di formazione, con collaborazioni di rilievo come Ozzy Osbourne. Un lavoro interessante, ma non rappresentativo del meglio assoluto della band. Scopri l'evoluzione hard rock dei Motörhead con Hellraiser, ascolta ora!

 "Un incredibile elettroshock il cui intento non è tanto di curare strani comportamenti anomali quanto di indurli."

 "Immaginate 'Interstellar Overdrive' di Syd risucchiata dal vuoto, che collassa e viene strappata sopra del filo spinato."

L'album Akathisia degli Hovercraft propone un'esperienza sonora intensa e psichedelica, caratterizzata da tensione e sperimentalismo. Le tracce, difficili da etichettare, si rivelano diverse ad ogni ascolto, immergendo l'ascoltatore in un paesaggio sonoro oscuro e inquietante. Le influenze valgono da Velvet Underground e il sound combina noise e industrial in un vortice di agitazione pura. Ascolta Akathisia e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico e oscuro.

 Decisamente arduo non restare moderatamente stupefatti se non completamente ammaliati dalla insospettabile sobrietà e dal contestuale vigore espressivo.

 Una tra le (migliori, of course) frazioni musicali più trecentosessantagradesche mi sia capitato d'origliare negli ultimi sei/sette (mila)anni.

La recensione celebra il debutto dell'Heritage Orchestra come un evento musicale sorprendente e coinvolgente. Il lavoro evidenzia l'equilibrio tra sobrietà e vigore espressivo, grazie alla guida di Chris Wheeler e Jules Buckley. L'ensemble giovane e versatile riesce a fondere con maestria jazz, soul, funk, rock e orchestrale. Particolarmente apprezzata è la suite 'The 1890 affair' per la sua classe e originalità. Un album che colpisce per freschezza e forza espressiva. Scopri l'energia e la raffinatezza del debutto della Heritage Orchestra ora!

 Lui era un anima salva, noi non eravamo, e non siamo mai stati, "Anime salve".

 Ci basterebbe un gesto, una parola, magari una poesia. Perché a volte, a salvarci l’esistenza, sono proprio i poeti.

La recensione esplora profondamente 'Anime Salve' di Fabrizio De André, mettendo in luce la fusione tra mito, filosofia e poesia che caratterizza l'album. L'autore evidenzia come De André sia un poeta unico capace di analizzare la società e l'animo umano con lucidità e sensibilità. I personaggi dell'opera rappresentano universi paralleli che sfidano la normalità umana. Un elogio all'universo poetico di De André come guida per salvare l'anima in un mondo complesso. Scopri la profondità poetica di Fabrizio De André con Anime Salve, un album che parla all'anima.

 Burned Mind è un muro di suoni in cui non si capisce bene chi suona cosa.

 La musica dei Wolf Eyes è un cerimoniale suburbano, un rito pagano dell’era industriale volto ad attirarne i mali piuttosto che esorcizzarli.

Burned Mind dei Wolf Eyes è un album di noise ed elettronica estrema che esplora un caos sonoro nichilista e paranoico. Pur essendo più accessibile grazie a una produzione più definita, rimane un’esperienza intensa e disturbante. La musica fonde varie influenze dell’estremo, dal hardcore al drone, creando un rituale sonoro che colpisce profondamente l'ascoltatore. È un lavoro maturo che mescola violenza e momenti di inquietante calma, un vero manifesto dell’experimental noise americano. Immergiti nel caos creativo di Burned Mind per un’esperienza sonora unica e provocatoria.

 Io la chiamo musica filosofica: si tratta dell’eterna domanda sul perché dell’esistenza, che Charles Ives ha voluto genialmente trasporre in musica, riuscendoci perfettamente.

 Mi sento di dire che si tratti della prima opera veramente avanguardistica (e soprattutto dichiaratamente) nel senso odierno del termine, ed anticipatrice di tutto quel filone del ’900 che andrà a distaccarsi dalla tradizione tonale della musica mitteleuropea.

La recensione celebra Charles Ives come un pioniere della musica avanguardistica del XX secolo con la sua composizione The Unanswered Question. L’opera, creata nel 1906, è un sofisticato dialogo musicale che rappresenta la domanda sull’esistenza umana, caratterizzata da una struttura innovativa e sperimentale che anticipa futuri movimenti musicali. Il testo sottolinea la genialità e il riconoscimento tardivo dell’artista, evidenziando la sua influenza sul panorama musicale. Ascolta The Unanswered Question e scopri il genio avanguardistico di Charles Ives!

 Questo mondo fa schifo ed io voglio ballarci sopra!

 Low Life è un album sorprendente: completamente sregolato, a tratti geniale, a volte dolcissimo, altre catartico, mai prevedibile o banale.

Low Life dei New Order è un album iconico che fonde dark-wave, pop e dance in un mix geniale e imprevedibile. Registrato in una sola notte e caratterizzato da atmosfere oscure ma liberatorie, mostra la capacità della band di evolversi dopo il tragico passato. Il disco contiene brani memorabili e rappresenta un tributo commosso a Ian Curtis. Una pietra miliare della musica alternativa anni '80, sorprendente e raffinata. Ascolta Low Life e immergiti in un classico senza tempo della dark-wave e dance anni '80!

 Un disco che trascina l'ascoltatore in un vortice di suoni e vocalizzi impetuosi ed esuberanti.

 La voce della Meek è energica, grintosa e molto espressiva, capace di passare con estrema naturalezza da un timbro basso e profondo a un'intonazione elevatissima.

I Catapilla sono un gruppo londinese degli anni '70 notabile per la voce energica di Anna Meek e un sound che unisce jazz, psichedelia e hard rock. Il loro album omonimo del 1971 si distingue per composizioni complesse ma senza virtuosismi fini a sé stessi. Originali e innovativi, rimasero una band di nicchia, oggi cult per i collezionisti. L'album si fa apprezzare per la sua forza espressiva e le sperimentazioni sonore uniche. Ascolta l'album Catapilla e immergiti in un viaggio sonoro unico degli anni '70!

 «il cervello della band resta Hagerty. 'Bad Blood' si regge tutto sul fraseggio assurdo della sua chitarra, così sfrontata da rivaleggiare con qualsiasi Jad Fair»

 «è come se i Royal Trux ci guidassero in un'affascinante ispezione della musica rock, facendocela ammirare dai punti di vista più inediti»

La recensione analizza il debut album 'Royal Trux' del 1988, segnalando un approccio più eclettico e surreale rispetto ai lavori precedenti del duo. Il disco reinterpreta il blues con influenze no-wave e un sound lo-fi, mescolando sperimentazioni sonore e ironia. L'autore mette in luce la figura creativa di Neil Hagerty e il contributo di Jennifer Herrema, evidenziando brani caratterizzati da caos controllato e innovazione. Il lavoro è visto come una rifondazione dotta e ricercata del blues tradizionale. Scopri il viaggio sonoro unico di Royal Trux, un classico imperdibile per chi ama il blues alternativo.