Nella maggior parte dei casi esprimere opinioni critiche nei confronti dell'arte è pressoché inutile, se non ai fini di informare in quali condizioni un artista abbia agito. Ma quando viene citato Rock Bottom è impossibile essere imparziali, non si può non essere retorici, come si fa a tacerne l'immensità?

Se capolavori riconosciuti come "The Piper At The Gates Of Dawn", "The Velvet Underground & Nico", "Electric Ladyland", "Trout Mask Replica", "The Stooges" (e chi più ne ha ne metta), sono tutti in relazione al periodo storico nel quale sono stati prodotti e quindi valutabili secondo le "regole-non regole" del rock e dell'arte in generale, Rock Bottom viaggia su altri binari, vive di luce propria in una dimensione unica, quella di un uomo che ha denudato la propria anima e l'ha messa a disposizione dell'uomo.

Come tutti ben sanno il disco nacque dalla necessità che Wyatt ebbe d'imporsi nei confronti della vita dopo il tragico incidente che segnò per sempre la sua esistenza. Quello che però mai nessuno saprà, è come Wyatt abbia potuto creare una musica simile, fuori dal tempo, senza radici.
Nella storia della musica, e del rock in particolare, pochissime sono le opere che mai nessuno potrà riproporre sotto altre vesti. Dei lavori sopra citati è pieno zeppo di canzoni che potrebbero essere rivisitate (ovviamente perderebbero la loro magnificenza), ma è ugualmente concepibile un discorso del genere. Con Rock Bottom è impensabile, sarebbe come cambiare i colori all'Urlo di Munch.
Questo perché non esiste un punto di partenza oggettivo, conoscibile, qualcosa in comune con qualcosa d'altro. E' solo attraverso un percorso emotivo che l'uomo può avvicinarsi alla perfezione, alla purezza, attingendo dall'anima la materia da trattare col corpo.

Dato che avevo premesso l'impossibilità di rimanere imparziali, voglio mostrare, con i seguenti versi, quello che per me ha significato e significa tuttora Rock Bottom:

"...E la divinità si mosse.
Il suo essere infinito decise di eclissarsi per qualche momento di pura follia amorosa.  
Non atto, non potenza... ma incredibilmente pianse illuminandoci.
Pura, la lama sprofondò nell'intelletto umano
ormai sommerso da strilla matematicamente indistruttibili.
L'amore urlò tutta la passione nel Cielo Nero
e il tempo si frantumò nell'impossibile... "


(possibilmente da leggere ascoltando "Little Red Robin Hood Hit The Road")

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